LOVE ME FOREVER.

Capitolo 29

Le calde coperte che mi ricoprivano il corpo mi rendevano difficile il risveglio.
Il sole che filtrava tra le finestre poi non aiutava.

Mi girai dall'altra parte del letto, aprii gli occhi anche se a fatica e notai il vuoto che c'era.
Presi il telefono per guardare l'orario. Le nove e mezza.

Tra uno sbadiglio e l'altro trovai la forza per lasciare quel letto.
Mi diressi nel bagno per sciacquarmi il viso e prendere coscienza.
Non so se sono l'unica ma ogni mattina la sola cosa che può svegliarmi è dell'acqua fredda suo viso ed una bella colazione.
Spero che Anderson sia preparato sulla seconda.

Mi guardai allo specchio, raccolsi i miei capelli in una coda morbida e poi osservai la felpa di Shawn che mi andava larga.
Era molto bella, era beige, credo rappresenti qualche squadra di basket.
Mentre scendevo le scale delle voci risuonavano nel salotto.
"Ciao ragazzi." esclamai sorridendo.
Shawn, Thomas, Cole e Nick erano intenti a mangiare schifezze sul divano con una marea di fogli davanti a loro.
"Buongiorno Maeve" mi accolse Nick con un ampio sorriso.
"Che fate?" chiesi prendendo in mano uno dei tanti fogli sparsi per il salotto.
Aspen.
Sono molto emozionata per questo viaggio.
Andare ad Aspen è sempre stato nella mia lista dei desideri e poi adoro la montagna.
"Sono le ultime cose per il viaggio...aereo, le varie baite, cosa fare...stiamo prenotando tutto." disse Cole con la bocca piena di cibo.
Un piccolo sorriso si formò sul mio viso.
Adesso ho fame.

Come sempre Shawn parve leggermi nel pensiero.
"C'è la colazione di la."
Mi diressi verso la cucina, il mio sguardò si illuminò alla vista del cibo.
Croissant vuoto e latte aromatizzato alla vaniglia.
La mia preferita.
"Come facevi a sapere che faccio colazione così?
"Sei molto scontata."
"Stronzo." il suo solito ghigno spuntò sul viso.
"Me l'ha detto Bryan...i tuoi fratellini parlano molto."
"Ah lo so bene." dissi addentando il mio croissant.
Il moro andò via dalla cucina e si accomodò nuovamente sul salotto.

La cucina open space mi dava modo di vedere e sentire i 4.
"Come facciamo con le camere?" chiese Cole.
"Vuoi davvero metterti a fare i gruppi per le stanze?" parlò Shawn.
"Uhm..si?"
"Cole, sono più di 100 persone. Col cazzo che ci mettiamo a fare i gruppetti." continuò Anderson.
"Va bene...però distribuiremo questi!" esclamò tirando fuori dei preservativi.
Di tutta risposta Nick gli lanciò un cuscino che lo prese in pieno volto.
"Che c'è, non voglio essere responsabile di nessun imprevisto." continuò ridacchiando.

Passarono le restanti due ore intenti ad organizzare questo viaggio. Non pensavo fossero così precisi...ovviamente solo con le cose che vogliono loro.
I ragazzi dopo pranzo andarono via ed io, non so per quale motivo, no.
Ero seduta sul divano con Shawn di fianco che giocava alla play.
"non fissarmi, mi distrai."
"ti distraggo?"
"Si. Mi guardi come una stalker."
"Pensavo fossi abituato ad essere osservato da tutti."
"Nessuno si comporta da stalker con me."  una piccola risatina fuoriuscì dalla sua bocca.
"Ne sei sicuro? Il buco nel muro del bagno della palestra dice altro."
"Lo abbiamo fatto noi maschi per spiarvi in verità."
"Che schifo. Menomale che non mi sono mai cambiata li dentro."
"Si...menomale." biascicò

Mi allungai verso il divano, sporgendomi molto verso di lui, per poter afferrare il telecomando in modo da spegnere la tv.

In un attimo la situazione si capovolge, il mio corpo è stretto a quello di Anderson. Sotto di lui.
"Non ti azzardare Garcia." le sue mani sono strette ai miei fianchi e i nostri visi si sfiorano.
"Mi sto annoiando." esclamo quasi come fosse un sussurro.
"E cosa dovrei fare io?" il suo tono era provocatorio.
"Potresti riaccompagnarmi a casa." incrocio le braccia al petto.
"E se non volessi?"
Il suo ghigno mi dava fastidio come poche cose al mondo.
"Me ne andrò a piedi."
"Mi sembra una scelta ragionevole..."
Si staccò da me e si rimise seduto mettendo il telecomando lontano da me.
"...ma tu non andrai da nessuna parte."