Capitolo 24

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Oggi ero particolarmente di buon umore.
In verità lo sono sempre, oggi un po' di più.

"Davvero ragazzi dovreste seriamente guardare questa serie tv, è pazzesca." disse Maggie appoggiata al mio armadietto.
"Ma se te l'ho consigliata io!" disse Josh tirandole una ciocca dei suoi bellissimi capelli neri.
"Avete letto l'ultimo articolo del-" provai a dire prima che il farfuglio dei vari studenti in corridoio prese il sopravvento.
"Cosa cazzo è successo?!" una voce vicina a me mi costrinse a voltarmi.

A quella scena quasi non venni meno.
Shawn, Thomas, Cole e Nick stavano entrando a scuola con dei lividi sul viso, labbra e nocche spaccate.
Subito collegai la chiamata di ieri a questo.
Un'ennesima rissa, finita un po' male sta volta.

Lo sconcerto dei vari ragazzi era tanto, nessuno di noi aveva mai visto loro conciati in questo modo.

Più si avvicinavano e più lo sguardo che avevo su Anderson si intensificava.
Quando fu abbastanza vicino dal notarmi, incastrò i suoi occhi nei miei e non li distolse nemmeno per un secondo.
Non sapevo descrivere il suo sguardo, era come un buco nero.
Così vuoto che ti ci perdi.

"Perché stai fissando Thomas?" chiese Josh a Maggie.
"Non lo sto nemmeno guardando." ah deve fare sempre la superiore.
"Beh lui si, peccato tu non l'abbia visto."
L'aveva visto eccome invece.

Ancora sconvolta da ciò che era successo a. Anderson, presi i libri e mi avviai a lezione.
Giurai a me stessa di prestare attenzione alle lezioni e di non distrarmi.
Ultimamente avevo sempre la testa altrove.
Aprii il libro di chimica e presi vari appunti.

Finalmente pranzo.
Avevo tardato per via di un compito in classe ma fortunatamente i miei amici avevano preso il pranzo anche per me.
La mensa era già piena e regnava un caos generale.
Ogni gruppo chiacchierava per fatti propri.

Scorsi in lontananza il tavolo dei miei amici e mi avviai verso di loro.
Per raggiungerli dovevo passare davanti al tavolo di Shawn.
Era lì con i suoi amici, intento a mangiare con lo sguardo verso il basso.
Bailee era appiccicata a lui, accarezzandogli il viso con la delicatezza di un elefante.
L'unico sguardo che incontrai però fu quello di Cole che mi sorrise ed io ricambiai.

"Allora Maggie, cosa mangi oggi? La pasta che hai nel piatto o Thomas?" Josh continuò a prenderla in giro.
Avevo notato anche io quanto spesso lo guardasse.
"Josh mangia!" prese un tovagliolo arrotolato e glielo lanciò.

Chiacchieravamo del più e del meno quando una voce alle nostre spalle ci bloccò.

"Margaret." era Harry.
Dal tono della voce potevo capire che era nervoso.
"Ciao Harry." lei aveva già capito cosa volesse dirle.
"Credevi che non me l'avrebbero detto? Sei andata alla festa di quello sfigato di Thomas-"
"Si sono andata a quella festa, qual è il problema?" incrociò le braccia al petto.
"Perché non me l'hai detto?"
"Sapevo che saresti stato contrario, volevi passare Halloween a casa, solo io e te a guardare uno altro stupido film di Tarantino."
"Non credo che una buona fidanzata si comporti così." questo ha fatto male.
"Ah adesso quindi non sarei una buona fidanzata?! Perché tu invece si?"
"Certo che lo sono, non ti faccio mancare nulla."
Un sorriso finto si posò sul viso della mia migliore amica, poi si alzò e a passo svelto andò via.
Sentivo gli occhi del intero gruppo, poco distante, su di noi.
Si saranno goduti la scena.

// // // //

"Hai sentito Maggie?" chiesi a Josh scaricando la spesa dall'auto.
"Si...oltre il fatto che era una belva tanto dal nervoso, ha detto che ci sarà stasera."
"Perfetto." esclamai poggiando le buste sul tavolo.

Oggi è martedì e quindi serata cinema, ho invitato qui anche Josh e Maggie.

"Non conviene ordinare delle pizze piuttosto che farle tu?" chiesi a Josh un po' titubante.
"No macché, saranno buonissime." gli sorrisi un po' titubante e poi iniziò a preparare queste pseudo pizze.

"Bryan stai attento con quello skate!"
"Tranquilla ci so andare-" ultime parole famose prima di andar a finire contro la parete del soggiorno.
Pregai il mio miglior amico di andarlo ad aiutare mentre io ero alle prese con Noah.
Mai mettere i miei fratellini e la farina insieme. Infatti in un attimo di distrazione me la rovesciò tutta addosso.
Inutile furono i miei rimproveri, non smetteva di ridere.
Esausta di quelle pesti corsi a fare la doccia lasciando a Josh tutto ciò che c'era da fare.

Asciugai i miei capelli di fretta ed infilai una tuta grigia con una maglia a mezze maniche bianca.

"È bello stare a casa tua senza di te." la mora mi abbracciò da dietro facendomi il solletico sulla pancia.
"Sai vero che non lo soffro il solletico?"
"Mh tu sei anormale."
Ci accomodammo a tavola e sfornai le pizze.
"Amico serve una motosega per tagliarle." disse Maggie battendo la pizza sul piatto che rischiava quasi di rompersi.
"Ma che dici sono buonissime!"
"Fanno schifo biondino." i miei fratellini fecero una faccia disgustata.
"Uno: non si dice che il cibo fa schifo, due: Josh, queste pizze possono essere usate come frisbee."
Di risposta mi lanciò un tovagliolo che mi arrivi diritto in faccia.

"Guardiamo Dumbo!!!!" urlò Bryan.
"No, guardiamo il Re Leone!" rispose Noah urlando
"Dumbo."
"Re Leone."
"Che ne dite di guardare Sex and the City?"
Maggie si procurò un'occhiataccia da parte mia.
Alla fine guardammo Dumbo ma promisi a Noah un giocattolo nuovo, più che una promessa fu un vero e proprio ricatto.

"Vuoi una mano per metterli a letto?" chiese Josh sull'uscio della porta.
"No tranquillo, andate. Ci vediamo domani." diedi un bacio sulla guancia ad entrambi e poi misi i piccoli a letto.
Quando dormivano erano così tranquilli, magari fossero sempre cosi.

Tornai al piano di sotto per mettere a posto tutti i vari giocattoli sparsi per il salotto, mia madre ha il turno di notte e papà è a Miami per  lavoro.
Tocca a me tenere tutto sotto controllo.

Ero in cucina a lavare gli ultimi piatti quando qualcuno bussò alla porta di retro del giardino.
Mi presi un colpo ma poi mi calmai quando vidi chi era.

"Anderson, ciao." ero sorpresa nel vederlo qui.
Sono l'una di notte.
"Ho questi fogli che dovevo dare a tuo padre-"
"Papà è a Miami."
"Lo so, ecco a te." mi porse una cartellina con delle carte dentro.
Dopo un attimo di esitazione gli chiesi: "vuoi entrare?"
Vidi un po' di stupore nei suoi occhi e poi mi spostai per farlo accomodare.
"Hai cenato?" gli chiesi mentre lui si accomodò su una sedia lì in cucina.
"Si,tu?"
"Diciamo di sì..."
Di risposta lui corrugò la fronte non capendo.
"Josh ha preparato le pizze ma diciamo che non erano proprio buonissime..." dissi sbattendo la pizza sul piatto.
Erano delle pietre.
Shawn accennò mezzo sorriso ma poi esso svanì per far spazio ad un'espressione di dolore dovuto alle varie ferite.
"Ti fanno male?"
"No tranquilla."
"Aspetta sta sanguinando."
Presi il kit d'emergenza che mamma teneva in credenza e presi il necessario.
"Ti brucerà un po'" dissi passando l'ovatta imbevuta sul suo viso.

Ero a pochi centimetri dal suo corpo.
Mi persi ad osservare i dettagli del suo viso, era bellissimo.
Non aveva nemmeno un'imperfezione, adesso capisco perché tutte le ragazze gli vanno dietro.
Lo sguardo di Shawn era fisso verso il basso quando d'un tratto mise le sue mani dietro le mie cosce attirandomi così a se.
I nostri sguardi bruciavano, piccoli brividi percorrevano instancabilmente la mia spina dorsale, l'aria intorno a me si era fatta calda, mi mancava il respiro.
Questa vicinanza tra di noi non va bene, non posso rifare due volte lo stesso sbaglio.
Devi stargli lontana.

"Con chi hai fatto a botte?" chiesi spostandomi da lui leggermente, ero come attratta da lui.
"Che ti importa?" disse freddo.
"Non pensavo facessi così tante risse, Anderson."
"Tu non sai niente di me Garcia." scandì bene queste parole e poi in un attimo lasciò la casa.
Ero ancora ferma in piedi in cucina quando sentii il motore della sua auto farsi sempre più lontano.

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