5.

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Questa volta fu Mattia a tenere la porta aperta per Christian, mentre uscivano dall'appartamento. Diede un paio di giri di chiave e raggiunse il moro che già si apprestava a scendere le scale. Salirono in auto e, appena questo mise in moto, la canzone che prima Christian stava ascoltando da solo partì a palla, spaventandoli quasi.

"Ci sono arcobaleni,

anche nei cieli neri,

solo che non li vedo

e non li vedi..."

Christian fece per abbassare il volume, scusandosi, ma la mano di Mattia lo raggiunse e lo fermò. "No aspetta, mi piace questa canzone" gli disse e l'altro annuì.

"Anche a me, molto" si guardarono per un po' e poi, quando partì il ritornello lo cantarono insieme, a squarciagola, stonati come due campane. Arrivarono alla scuola di danza ridendo, come due ubriaconi, solo che non avevano bevuto niente, se non la presenza uno dell'altro.

Trovarono Serena, Alexia e una terza ragazza lì ad attenderli. Ale stava già con le braccia incrociate, imbronciata per il ritardo.

"Indovinate chi ha paccato stasera?" disse, non appena scesero dall'auto, mentre le altre due ridacchiavano.

"Ale, te l'avevo detto che non bastava invitare Carola per far venire Luca" disse Christian con un ghigno. La sorella lo incenerì con lo sguardo e i due iniziarono a litigare e corrersi dietro per il parcheggio come due bambini.

"Ma sono sempre così, quei due?" rise il biondo, guardandoli. La ragazza castana, che ormai sapeva essere Carola gli si avvicinò, sfiorandogli il braccio. "Quei due sanno essere anche peggio di così, ma si vogliono un gran bene. Non ho mai visto due fratelli amarsi così tanto" disse, guardandolo dritto negli occhi.

"Io sono Carola, piacere" gli disse, abbracciandolo subito. Serena sussultò, ma poi sorrise, guardando Mattia da sopra la spalla della castana. Abbracciala anche tu, gli mimò con la bocca, perché lui era rimasto impietrito, non aspettandosi un simile gesto. La strinse a sé, piano, come per paura di romperla, ma non fece in tempo che quella si era già staccata e con tre giri di pirouettes era tornata di fianco a Serena.

"Allora voi due! Se avete finito noi siamo pronti per andare!" urlò la bionda, riportando all'ordine i due fratelli.




Fecero macchina unica, dato che erano solo in cinque e Mattia si trovò seduto dietro, in mezzo a Carola e Serena, con loro che se lo contendevano ridacchiando. Alexia davanti intanto sbuffava con Christian, che doveva guidare, rispondere alla sorella e cambiare canzone in contemporanea.

"Chri, guarda la strada, altrimenti ci fai morire!" sbottò ad un tratto Matti. All'improvviso si trovò il telefono del moro tra le mani.

"Scegli tu la musica, così queste tre non rompono a me" sorrise dallo specchietto retrovisore, incrociando gli occhi limpidi del biondo. "Il codice di sblocco è la sua data di nascita" gli disse Alexia.

"ok, 28... 11... 02 quindi?" Mattia provò e tac il telefono si sbloccò, aprendosi su un'immagine di Christian che ballava break in uno dei migliaia di contest a cui aveva partecipato.

"Ehi, come diamine fai a saperlo tu?" ghignò l'altro fissandolo di nuovo. Le guance di Mattia si imporporarono, ma venne salvato da Alexia, che proprio non ce la faceva a vederlo così rosso e spaventato.

"Gliel'ho detto io l'altro giorno, perché non ci credeva che fossi più piccolo di me. Il tuo amico è stronzo proprio come te!" gli fece la linguaccia, mentre si girava per dire una cosa a Serena. Scambiò lo sguardo con Mattia e sorrise, cospiratrice.

Sotto il cielo di BergamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora