37.

2.4K 137 28
                                        


"Non l'hai fatto?" Christian fissava Mattia dritto negli occhi, mentre quello cercava in ogni modo di sviare lo sguardo altrove. Arrossì di vergogna per quello che stava per dire.

"Non ci sono riuscito" disse, e Dio, sarebbe stato meglio tacere perché più parlava e più rischiava di affossarsi da solo.

"Non ci sei riuscito" Christian ripeteva quelle parole, come per autoconvincersene. "Che significa che non ci sei riuscito?" gli chiese, ridacchiando, perché per il nervoso aveva voglia di spaccare il vetro del finestrino del taxi e si rendeva conto che non era il caso.

Non gli rimaneva altro da fare se non ridere quindi, mentre aspettava che Mattia gli spiegasse cosa volesse dire che non era riuscito a dire al suo ex ragazzo che ora stava con un altro.

"Quando sono sceso a Bari per Natale, lui ha detto di amarmi. Non me l'aveva mai detto, Chri" Mattia si voltò verso il moro, che lo guardava accigliato.

"E quindi? Anch'io ti ho detto che ti amo e io non l'ho proprio mai detto a nessuno"

"È diverso"

"Certo che è diverso. Per me non ci sono mai stati altri ragazzi. Tu per lui sei stato sì e no uno dei tanti" intervenne, interrompendolo per la prima volta in nove mesi.

"Non essere crudele" Mattia fece una smorfia nella sua direzione.

"Crudele? Stai dicendo a me che sono crudele, quando tu è da due mesi che tieni il piede in due scarpe?" rise, sconvolto da quello che stava dicendo l'altro.

"Christian, lo sai che non è così"

"Ah, no? E come è? Perché sai avevo un'unica certezza nella vita – ed era il tuo amore per me – e ora invece mi sento un cretino per averlo pensato!" e gli occhi gli si inumidirono. Cacciò indietro le lacrime, però, perché non era proprio il momento per piangere.

Doveva prima finire quel discorso con Mattia, una volta per tutte.

"Io sono innamorato di te. Amo solo te" gli disse il biondo.

"Ma stai anche con lui" rimarcò Christian, mentre Mattia annuiva.

"Chri, lo so che non sono perdonabile per quello che ho fatto, ma c'è una spiegazione, davvero"

"Coraggio allora, sentiamola!" Christian era nero di rabbia, triste e deluso dal ragazzo che aveva davanti, che non sapeva nemmeno se fosse ancora suo. O se lo fosse mai stato, a dirla tutta.

"Questa è la gara più importante al mondo per un ballerino latinoamericano" iniziò e Christian era già pieno di quella che sembrava proprio una scusa.

"Che c'entra ora il Blackpool? Stiamo parlando di una cosa che va avanti da NATALE!"

"Guarda che per questa gara si inizia prestissimo ad allenarsi. E Nunzio aveva in progetto di iniziare già a gennaio"

Ma era serio?

"Aspetta, aspetta, aspetta" già rideva, perché non poteva proprio credere alle proprie orecchie. "Mi stai dicendo che non gli hai detto niente perché non si distraesse dalla gara?" guardò fuori dal finestrino, scosse la testa e poi prese il portafoglio e si allungò verso il taxista.

Gli pagò la corsa e chiese di fermarsi lì dov'era. Quando scese vide Mattia fare lo stesso, ma non aveva nessuna intenzione di starlo ad ascoltare.

"Christian, aspettami!" lo chiamò rincorrendolo, ma il moro continuava a camminare. Dovette muoversi per raggiungerlo, mentre svoltava in una via laterale. Teneva lo sguardo sul telefono che gli indicava la direzione per l'hotel.

Sotto il cielo di BergamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora