33.

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Il sole inondava i capelli di Christian di luce. Mattia lo guardava, sorridendo, mentre il moro ricambiava con lo sguardo ancora mezzo addormentato.

"L'hai detto davvero?" gli chiese ancora, per la centesima volta, il biondo.

"L'ho detto" Christian sorrise annuendo.

Mattia si strinse tra le braccia del moro, baciandolo dolcemente. Gli sembrava ancora incredibile che la sera prima quelle parole fossero uscite dalla bocca di Christian. Aveva sognato davvero tanto che potesse succedere, ma sentirle e immaginare di sentirle erano due cose completamente diverse.

"Ti amo, Matti" ripeté ancora l'altro. Gli accarezzava i capelli mentre il biondo con la testa stava appoggiato al suo petto.

"Mi sembra un sogno" ammise Mattia, mentre con le dita percorreva l'addome del suo ragazzo. Posò un bacio all'altezza del cuore di Christian.

Il moro si sollevò per baciarlo su una spalla, morbida e calda. "Non lo è. È tutto reale, amore mio" sottolineò ancora una volta.

Gli piaceva l'effetto che gli faceva avere Mattia addosso, appoggiato a sé, come se il biondo sapesse di potersi affidare a lui, se gli permettesse di ferirlo e di distruggerlo senza tirarsi indietro. E Christian voleva solo proteggerlo, da sé stesso e dagli altri. Dalle cattiverie della gente e dal male che il mondo poteva procurargli.

"Ti chiedo scusa, per non averti detto niente di Dario" solleticò la punta dei capelli biondi dell'altro, mentre finalmente si decideva a scusarsi per aver omesso i dettagli fondamentali che Mattia aveva dovuto scoprire sulla sua pelle.

"In realtà non sembrava una cosa importante subito, e poi – quando tu sei diventato importante – quella cosa mi era completamente passata di mente" lo baciò sulla testa.

"Non ho mai guardato Dario non occhi diversi da quelli del rispetto per il meraviglioso ballerino che è e per l'amico che è. Quando guardavo te provavo sempre forte attrazione, invece con lui non mi è mai successo"

"Inoltre, scoprire che lui era gay non rientrava nei piani della mia vita" ridacchiò, ripensando al periodo in cui Dario gli aveva rivelato i suoi sentimenti.

Subito aveva pensato a Riccardo, al fatto che sicuramente sarebbe finita nello stesso modo, e lo infastidiva pensare che fosse successo di nuovo. Per quale dannato motivo tutti questi ragazzi gay erano attratti da lui?

Ma Dario aveva fin da subito cercato di non far pesare a Christian il suo rifiuto. Gli aveva detto che sarebbero rimasti amici e che, nel tempo in cui sarebbe stato a Roma, avrebbe cercato di dimenticarlo.

Quando si erano rivisti sembrava che tutto andasse bene e lui aveva smesso di pensare al fatto che avrebbe potuto creare un problema nella sua relazione appena nata.

Mattia alzò lo sguardo verso di lui, sbuffando. "È tutta colpa tua. Se tu non fossi così figo io non dovrei preoccuparmi di tutti quelli che ti guardano"

"Guarda che qua se c'è uno figo sei tu. E sono io quello che si deve preoccupare. Tu attiri uomini e donne indifferentemente. Io almeno piaccio solo agli uomini che a me non piacciono!" il moro alzò gli occhi al cielo.

"Io non piaccio a nessuno" sentenziò il biondino.

Christian si levò a sedere, portando con sé il ragazzo. Arraffò il telefono dal comodino e aprì instagram, cercando la pagina che avevano creato le ragazze del corso di zumba.

"Secondo te, 'Mattia_dipendenza' per cosa l'hanno creata?" alzò un sopracciglio.

Mattia scoppiò a ridere guardando le foto e gli edit che le donne del corso avevano fatto. Erano davvero carini e le frasi riportate sotto erano davvero dolci, ma non pensava di avere un vero e proprio fandom per lui.

Sotto il cielo di BergamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora