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Mentre chiudeva la camicia bianca sul petto ambrato, Mattia fissò lo sguardo in quello di Christian che gli rispose dallo specchio. Il moro gli sorrise, prima di voltarsi ad afferrare la giacca dal letto.

Lo raggiunse alle spalle, mentre chiudeva l'ultimo bottone, e lo strinse dai fianchi.

"Sei così bello che quasi quasi disdico il tavolo e ti trascino a letto" gli disse all'orecchio. Mattia rise sulla sua bocca, mentre si voltava a farsi coccolare un po'.

"Ma tu ti ricordi il periodo in cui pensavi che non avresti mai detto una frase del genere?" ridacchiò ancora, sistemandogli i ricci fissati con la schiuma. Gli occhi di Christian brillarono.

"Io non so nemmeno come ho fatto a vivere finora senza fare l'amore con te in ogni istante" gli baciò la punta del naso, mentre stringeva il corpo di Mattia addosso al suo. Il biondo gemette, mentre già si eccitava.

"Ti consiglio di rimandare a più tardi i tentativi di portarmi a letto perché io questa cena la esigo da troppo tempo"

"Ah sì?" soffiò l'altro.

"Certo! È il nostro primo appuntamento e io me lo merito!" Mattia sorrise, felice. E per Christian quel sorriso contava più di tutto il resto. Si disse che sarebbe stato forte, e che avrebbe vissuto la serata nel modo migliore. L'unica cosa che doveva interessargli era rendere felice Mattia, e sembrava che a quello avesse provveduto nel migliore dei modi.

"Allora muoviti a prepararti, amore. Io ti aspetto in salotto"

E mentre Christian usciva, Matti non poté evitarsi uno sguardo al suo di fondoschiena che era fasciato in un abito rosso elegante. Decise che, prima o poi, avrebbe chiesto a Christian di essere lui ad avere le redini del gioco per una volta.

Intanto, però, doveva finire di prepararsi per quella cena, si disse, tornando a sistemare la camicia nei pantaloni e infilando la giacca a sua volta. Si fissò allo specchio, impacciato.

Forse sembravano troppo strani, vestiti entrambi così eleganti? Certo, Christian era bellissimo vestito così e non avrebbe mai voluto che si cambiasse, ma lui – vestito in completo gessato a sua volta – non dava forse l'impressione che quella fosse più una cena di lavoro che una romantica cena di coppia?

All'improvviso si sentì a disagio con quella camicia, con quei pantaloni eleganti e la giacca. Si tolse tutto di fretta, rimanendo in boxer. Girò per la stanza, cercando di farsi venire in fretta un'idea per risolvere la questione. Trovò alcune cose da indossare in fretta e furia e poi raggiunse Christian in salotto.

"Ma ti sei cambiato?" gli chiese l'altro, sbigottito. Era bellissimo con quel completo, perché aveva deciso di cambiarsi? Per giunta per poi infilare una felpa.

Non che fosse meno bello, non c'era niente che Mattia potesse indossare che lo facesse sembrare meno bello di ciò che era, ma così sembrava che stesse andando a giocare freccette al loro bar, non di certo in un ristorante per una cena a lume di candela.

"Sì, scusami ma mi sentivo troppo strano in quel completo. Sono già agitato di mio, non voglio dover passare la serata ad allargarmi il colletto della camicia" sorrise, rosso in viso, mentre prendeva le chiavi della macchina. Christian alzò un sopracciglio guardandolo, senza capire perché avesse preso quella decisione, ma alla fine decise di lasciar perdere.

"Ehi, chi ti ha detto che guidi tu?" lo rimproverò, invece, cercando di acciuffare le chiavi che il biondo si era infilato nella tasca del pellicciotto.

"Per una volta puoi far guidare me, ora che ho preso la patente. Tanto so dove stiamo andando" decretò, infilando la porta e dirigendosi in garage. Christian rise, seguendolo.

Sotto il cielo di BergamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora