Mattia raccolse i capelli sulla fronte, sedendosi a terra, sconfortato. Con la carta igienica si pulì il viso coperto di lacrime per lo sforzo di rigettare tutto. Si sentiva uno schifo e sapeva di esserselo meritato.
Non berrò mai più, si disse.
Intanto, nella stanza dove l'aveva lasciato solo, Nunzio si era rivestito e lo aspettava, chiedendogli come stava.
Potrebbe anche venire a vedere se sono vivo, invece di starsene sul materasso come niente fosse.
"Sto bene. Mi riprendo un attimo, mi lavo i denti e arrivo" gli rispose. Si alzò da terra sbuffando e afferrò lo spazzolino da denti e il dentifricio gentilmente offerti dall'hotel.
Si strofinò le arcate dentali con vigore, imprecando mentalmente con sé stesso per essersi ridotto come uno straccio. Voleva dare la colpa di tutto quello che gli stava succedendo a Christian e al suo rifiuto, ma in realtà non poteva che incolpare sé stesso.
Non era riuscito ad impedirsi di baciare il moro come si era ripromesso di fare, non era pronto per fare sesso con il suo ragazzo e non aveva il coraggio di dirglielo. Non gli era nemmeno piaciuto come l'aveva toccato poco prima, ma non gli avrebbe detto nemmeno questo.
Poteva incolpare chi gli pareva, a voce alta, di come stava andando la sua vita attuale, ma sapeva, dentro di sé, che non era colpa di nessuno.
Si era innamorato di Christian e doveva fare i conti con la questione. Non avrebbe dovuto trattare Nunzio come una valvola di sfogo solo perché Chri non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.
Doveva essere sincero con il riccio che lo aspettava in camera e tornare a Bergamo, ad affrontare i suoi fantasmi.
Ma quando tornò a letto trovò Nunzio addormentato, dolcemente accoccolato sotto le coperte, i ricci sparsi sul cuscino. Lo sguardo era rilassato e a Mattia venne il crepacuore, sapendo che avrebbe dovuto ferirlo.
Si infilò a letto, cercando di fare meno rumore possibile, ma appena si sistemò sul fianco, dando le spalle al moro, questo - nel dormiveglia - gli si fece vicino e lo avvinghiò con un braccio.
La bocca di Nunzio gli solleticò il collo mentre lo percorreva con i baci.
"Non preoccuparti amore mio. Ci riproveremo" sussurrò dolcemente. Mattia chiuse forte gli occhi, per non girarsi. "Ti amo" aggiunse l'altro, prima di ricadere con la testa sul cuscino, mentre lo stringeva tra le braccia.
Christian dovette attendere il 27 dicembre prima di poter uscire con Alice. La ballerina, oltre alle cene con i parenti venuti apposta da Trieste per vederla, aveva dovuto seguire le prove extra che Carola aveva voluto fare prima dello spettacolo di inizio anno.
Quando finalmente decisero di vedersi, si sentì come un ragazzino al primo appuntamento. Non era più uscito con qualcuno da un bel po' di tempo, dopo che con l'ultima ragazza aveva chiuso perché non sentiva trasporto nei suoi confronti.
Alice lo aspettava alla scuola di danza, il posto migliore e più comodo per vedersi e salì in auto con lui, per andare a cena.
Quando scese dall'auto per raggiungere quella del moro, Christian si vide costretto ad ammettere che era davvero carina, chiusa nel cappotto marrone. I lunghi capelli castani sfilavano con il muoversi del vento.
Portava degli stivaletti neri, chiusi sul polpaccio, da cui fuoriusciva un paio di collant neri semi trasparenti.
In fondo, pensò, non doveva nemmeno sforzarsi di farsela piacere.

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Sotto il cielo di Bergamo
FanfictieLa storia di due ragazzi, che si incontrano per caso, ma che restano per scelta. Perchè, a volte, semplicemente accade. #1 zenzonelli 19/03/2022 #1 Mattian 25/03/2022 *In revisione*