38.

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Christian stava sdraiato a letto, annoiato. Teneva gli occhi chiusi, con la musica a palla nelle orecchie. Ascoltava ininterrottamente la stessa canzone da ore, mentre pensava che avrebbe dovuto seguire Mattia in palestra, invece di isolarsi così.

Gli mancava da morire, mentre se ne stava lì tutto solo a pensare alla sera prima, quando erano finiti a far l'amore. Nella mente gli vorticavano ancora i suoni dei gemiti malamente trattenuti di Mattia, mentre gli infilava le unghie nella carne della schiena.

Christian era stato irruento, quasi senza alcuna delicatezza, ma sembrava che a Mattia la cosa non dispiacesse, mentre godeva sotto di lui.

Si era costretto a non lasciare alcun segno sul corpo del suo ragazzo, trattenendosi dal mordere e succhiare ogni centimetro di quella pelle perfetta, mentre Mattia invece si era lasciato andare, marchiandolo a fuoco vivo e quasi lacerandogli la pelle con le unghie.

Si chiese come stessero andando le prove, se avesse già incontrato Nunzio, se poi stesse pensando a lui, mentre faceva i giri a destra che avevano studiato insieme in quei giorni.

Aveva ben in mente tutte le coreografie che il biondo aveva deciso di usare per le gare di quella settimana e pensava che non avrebbe avuto alcun problema a vincere e – se anche non avesse vinto – sicuramente qualcuno di importante nel settore lo avrebbe notato e apprezzato come meritava.

Mentre la base della canzone finiva e ripartiva, nel silenzio di quei due secondi tra lo scemare della musica e la sua ripresa, Christian sentì un bussare dolce, fuori dalla porta.

Per quel che ne sapeva non aspettava nessuno e di sicuro non poteva essere Mattia che aveva detto sarebbe rimasto in palestra tutto il giorno a provare, così, incuriosito si alzò verso la porta.

Stava già ripartendo il ritornello, mentre – appena riuscì ad aprire la porta – una zazzera di capelli biondi si fiondò su di lui, afferrandogli il viso e baciandolo.


"Abbiamo già fatto di tutto

per opporci all'evidenza

che la mia e la tua assenza

ci fanno ancora male,

sarà che l'affetto rimane e non chiede di amare"


"Che ci fai qui?" Christian sorrise sulla bocca di Mattia, ricambiando il bacio come se ne andasse della sua vita.


"È che la vita non cerca le strade, strade, strade

Semplicemente accade, accade, accade

Semplicemente è tutto così complicato

e non è giusto, ma neanche sbagliato"


"Dio, mi sei mancato da morire" soffiò Christian sulla bocca di Mattia, riportandolo a letto, sdraiandosi sotto di lui, mentre stringeva quel corpo addosso al suo, come fosse stato prossimo alla morte e avesse finalmente ricominciato a respirare.

"Non dirlo a me. Dover sopportare Nunzio tutto il giorno mi ha solo ricordato quanta voglia ho di averti dentro di me e sentire che mi ami ancora come prima" Mattia allontanò il viso da quello di Christian quel tanto da guardarlo negli occhi, poi si fiondò sul suo collo, martoriandolo ancora.

"Matti, non smetterò di amarti solo perché mi fai incazzare cinque minuti. Però cerca di dirgli in fretta come stanno le cose perché io, chiuso qui in stanza senza di te impazzisco"

Sotto il cielo di BergamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora