Christian era rimasto seduto in silenzio nell'ufficio di Anna per un po', dopo che Nunzio gli aveva chiesto dove era l'aula di Mattia e se n'era andato, per raggiungere il suo ragazzo. Lui si era immediatamente seduto e aveva fissato il vuoto.
Era come se il suo cervello cercasse di trovare la soluzione ad un enigma impossibile da risolvere. Quel ragazzo, moro, ricciolo e ridacchione, era lo stesso che aveva visto la sera prima con Mattia. Ma era anche lo stesso che il biondo era andato a prendere in aeroporto e che aveva definito semplicemente "amico".
A quanto pareva, secondo le parole di Nunzio però, non era semplicemente un amico, ma appunto molto di più. Essere il ragazzo di qualcuno significava anche che lo baciava, lo toccava e molto probabilmente ci faceva – o ci aveva fatto – sesso.
Christian sentì le mani tremare per l'ansia, così le strinse a pugno.
E d'altra parte, mentre si rendeva chiara la situazione tra i due, il moro si chiese invece perché doveva essere così difficile per lui accettare la cosa.
Evidentemente nessuna fidanzata dal sud sarebbe salita, imbronciata con il piccoletto per essere stata lasciata, ed evidentemente il latinista era gay. Non che per lui fosse un problema questo. Glielo aveva detto anche la sera prima, seduti sul divano.
Pensò a quando l'aveva quasi baciato, preda della rabbia, e a come Mattia avesse reagito ai suoi commenti sull'omosessualità. Si passò una mano tra i capelli sentendosi un emerito cretino. Non aveva neppure mai pensato che l'altro potesse essere gay e si sentiva una persona di merda.
Probabilmente non gli aveva detto di Nunzio proprio per quello. E lo aveva chiamato semplicemente "amico" proprio per non vedergli un'espressione disgustata sul volto.
Decise che avrebbe chiesto scusa per il suo comportamento da stronzo, ma non aveva nessuna idea di come fare, senza rivelare che Nunzio gli avesse spiattellato tutto.
Poi una lampadina si accese tra i riccioli castani.
Prese il telefono e scrisse un messaggio al biondo, ricevendo immediatamente risposta. Ma non sta facendo lezione?, si chiese stupito della rapidità con cui gli disse di raggiungerlo subito in aula.
Si alzò e si sistemò i capelli e la maglietta grigia che aveva deciso di indossare quel giorno. Poi si diede dello stupido, visto che non aveva senso che si sistemasse così.
Quando raggiunse l'aula Serena e Alexia stavano arrivando dalla parte opposta. Lo guardarono senza capire e gli chiesero se Mattia avesse chiamato anche lui lì per chiedergli un consiglio. Christian scoppiò a ridere, perché si era già dimenticato della scommessa che aveva perso qualche giorno prima.
"Sì, purtroppo. E vi garantisco che io non ne trarrò niente di buono" disse, aprendo la porta. Venne immediatamente investito da un vociare di donne che ridevano e chiacchieravano. L'aula era colma di persone e non poteva credere ai suoi occhi.
Che diavolo stava succedendo lì dentro?
Mattia li vide subito, gli occhi come un radar sulla figura di Christian. Serena e Alexia lo raggiunsero insieme al moro, scusandosi per l'assenza di Carola, che era impegnata ad aiutare Luigi a prepararsi per il suo spettacolo. Gli chiesero quale fosse il motivo della chiamata e il biondo non si fece scappare l'occasione per ridicolizzare il moro.
"Christian, care le mie signore – e grazie a voi devo dire! – l'altra sera ha perso un combattutissimo torneo di freccette ed è perciò costretto a partecipare ad una delle mie lezioni di zumba" ridacchiò guardandolo.

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Sotto il cielo di Bergamo
FanfictieLa storia di due ragazzi, che si incontrano per caso, ma che restano per scelta. Perchè, a volte, semplicemente accade. #1 zenzonelli 19/03/2022 #1 Mattian 25/03/2022 *In revisione*