29. Famiglia

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Quel Natale, per Viola, era stato il migliore che avesse mai vissuto dopo ormai fin troppi anni. Finalmente si sentiva amata, si sentiva parte di un qualcosa, di un gruppo, di una famiglia; perché ormai tutti quei ragazzi erano diventati davvero la sua famiglia, la prima ed unica che avesse mai avuto.

Era sera, la giornata era ormai finita e Viola era seduta sul solito divanetto del giardino sul retro a fumare una sigaretta. A farle compagnia, appoggiato con la schiena alla colonna, c'era Christian, come ormai capitava ogni volta che la ragazza avesse bisogno di ispirare quel fumo che contemporaneamente le faceva tanto male quanto bene, per quanto sbagliato potesse essere.

Christian se n'era accorto di come in quegli ultimi giorni la ballerina avesse iniziato a fumare di più, probabilmente a causa di ciò che provava essendo arrivate le vacanze natalizie, che la riportavano inevitabilmente con la mente alla sua situazione famigliare.

Il ragazzo aveva le braccia incrociate al petto e la osservava attentamente, ammirava come sempre ogni suo minimo particolare e trovava assurdo come non avesse ancora trovato un giorno in cui la ragazza non fosse stata assolutamente perfetta.

"Come stai?" le chiese all'improvviso non distogliendo lo sguardo dal suo volto.

Aveva la fronte corrugata e si mordicchiava nervosamente il labbro, segno che fosse persa nei suoi pensieri come di consuetudine. Sentendo la voce del moro, Viola si risvegliò dalla sua mente e fece un lungo tiro dalla sigaretta che teneva tra le dita, per poi rilasciare lentamente il fumo e incontrate il suo sguardo.

Subito riuscì a leggere negli occhi di Christian tutta la sua preoccupazione e il suo affetto e per quanto detestasse che ogni volta lui si preoccupasse sempre così tanto per lei, alla fine non poteva negare come il cuore le battesse all'impazzata nel vedere quanto prudente diventava nel suoi confronti.

"Turbo, è la settima volta che me lo chiedi oggi. Smettila di preoccuparti così tanto, davvero, non ce n'è bisogno." sbuffò lei alzando gli occhi al cielo, ma un leggero sorriso sulle labbra la tradì.

"Non la smetterai più di chiamarmi così, vero?" le chiese sconsolato il bergamasco.

"Proprio così." sorrise lei furbamente.

"Tutta colpa di Mattia." borbottò tra sé e sé. "E comunque mi dispiace, ma non posso non preoccuparmi per te." disse poi dolcemente avvicinandosi sempre di più.

"E perché?" sussurrò lei sentendosi in soggezione per l'improvvisa vicinanza con il ragazzo.

"Perché ci tengo davvero tanto a te, V. Probabilmente più di quanto tu creda." sussurrò a sua volta, per poi appoggiarle le mani sulle spalle, abbassarsi lentamente verso il suo volto e lasciarle un leggero bacio sulla fronte.

Come se nulla fosse successo, si raddrizzò in piedi, facendo un paio di passi indietro e tornando ad appoggiarsi alla colonna.

Questa volta fu Viola che si soffermò ad ammirare la figura del ballerino. Era estremamente bello, ormai era inutile negarlo, e il modo in cui la sua postura emanava sicurezza lo rendeva automaticamente ancora più attraente.

"Dovrei chiamare i miei." disse improvvisamente Christian, visibilmente agitato rispetto a pochi attimi prima.

"Okay, vuoi che ti lasci solo?" chiese confusa la ballerina, non capendo da dove provenisse quel nervosismo.

"In realtà.. mi hanno supplicato di palare di nuovo con te. Gli piaci un sacco, soprattutto a mia sorella." disse con un piccolo sorriso.

Viola era più che stupita e forse anche un po' spaventata. La famiglia Stefanelli era stata estremamente dolce e calorosa nel suoi confronti l'ultima volta, ma dopo quello che era successo in seguito al compleanno del moro, era convinta che oramai la odiassero.

Maledetti noi - Christian Stefanelli - Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora