"Turbo, guardami." gli disse Viola cercando di incontrare il suo sguardo, ma in risposta il ragazzo scosse la testa.
"Per piacere?" sussurrò piano prendendogli il mento con una mano e avvicinandosi al suo viso, così da lasciargli un tenero bacio a stampo.
"Ora mi guardi?"
In risposta il ballerino finalmente fece scontrare i loro occhi e la ragazza potè subito notare come i suoi fossero lucidi. Subito gli accarezzò dolcemente una guancia e si avvicinò maggiormente a lui.
Si trovavano seduti sul letto del moro, la prima puntata dell'anno dopo le vacanze di Natale era da poco finita. Christian aveva ballato la famosa coreografia sui tacchi assegnata dalla maestra Celentano e purtroppo le critiche da parte di quest'ultima non erano mancate.
"Sei stato fortissimo, Chri. Hai ballato sui tacchi, ti rendi conto? Tu che giri sulla testa ti sei messo a ballare sui tacchi, io manco sono capace. Non buttarti così tanto giù per il parere di una sola persona su tanti." gli disse dolcemente non smettendo di accarezzargli il volto.
"Mi da fastidio il fatto che non tenga minimamente in considerazione l'impegno che ci ho messo. È ovvio che non mi può uscire perfettamente! Però io ce l'ho messa davvero tutta." iniziò finalmente a sfogarsi.
"Lo so, Chri. E pure il tuo maestro lo sa. Ripeto, smettila di dare così tanta importanza al parere di una sola persona. Filtra solo le cose che possono essere costruttive e che possono farti migliorare, il resto devi fartelo scivolare addosso."
Il ragazzo rimase in silenzio per qualche minuto, appoggiando i gomiti sulle cosce e portandosi la testa tra le mani, tirando poi nervosamente alcuni ciuffi mori. Viola lo osservò attentamente rimanendo in silenzio, ma portando una mano sulla sua schiena e iniziando a compiere un movimento circolare per provare a tranquillizzarlo.
"Non ci riesco, V." ammise finalmente sussurrando talmente piano che inizialmente non era neanche sicura di averlo sentito bene.
Senza esitazione, la ballerina gli afferrò delicatamente le mani, spostandole così dai suoi capelli, gli prese la testa e la diresse al suo petto, stringendolo forte a sé.
"Ci sono io, Turbo. Per qualsiasi cosa, lo sai." gli disse con decisione, lasciandogli un bacio tra i capelli e sentendo come le braccia del moro le avvolsero saldamente i fianchi.
Rimasero in quella posizione per diversi minuti, fino a quando lo sentì tirare un po' su con il naso e alzare il capo per incontrare lo sguardo di Viola, facendo così ritrovare i loro volti ad un paio di centimetri di distanza.
Era così bella, ogni volta che la guardava era inevitabile per lui pensarlo. Ancora non si capacitava del fatto che fosse realmente la sua ragazza e quando ci ripensava lo stomaco gli si riempiva di farfalle talmente agitate che sembrava volessero a tutti i costi uscire allo scoperto.
"Turbo, ci sei? Ti sei incantato?" chiese divertita la ragazza oggetto del 90% dei suoi pensieri, dandogli un piccolo pizzicotto sulla guancia.
"Scusa, è difficile non farlo guardandoti." disse in modo estremamente sincero facendola arrossire.
Però non disse nulla e si limitò ad asciugargli le piccole lacrime che erano riuscite a scappare dai suoi occhi. Era quella la sua risposta e lui lo sapeva bene.
"Grazie, V. Di tutto." sussurrò il moro scoccandole un tenero bacio a stampo.
"Non devi ringraziarmi, Turbo." sussurrò a sua volta dandogli un altro bacio.
Questa volta però il bergamasco lo approfondì, prendendole prontamente i fianchi e guidandola a sdraiarsi sul materasso. Le lasciò una scia di baci a partire dalla guancia, scendendo poi verso la mascella e arrivando fino al collo. Lì il fiato della ragazza iniziò ad accorciarsi progressivamente e un respiro strozzato fuoriuscì dalle sue labbra nel momento in cui il ballerino iniziò a tormentare quel punto di pelle, per poi soffiarci sopra, causandole una scia di brividi lungo tutto il corpo.
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Maledetti noi - Christian Stefanelli - Amici21
Fanfiction"Fuori piove sempre quando non ci sei So che quello che fai non sono cazzi miei Sabato mattina e ti vorrei parlare Siamo esseri umani, niente di speciale Maledetti noi Che non ci capiamo mai"