...E UN MUTO FRASTUONO

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Asahi's pov

Una gran sete mi obbligò in piena notte a lasciare quel bel posticino caldo sotto le coperte per scendere a bere un bicchiere d'acqua

Faceva freddo in inverno a stare con solo dei pantaloncini e una maglia ma quando ero partito verso fine agosto non mi aspettavo che non sarei tornato a casa per così tanto così come credo anche Daichi e Sugawara

Quindi non ci portammo dietro nessun vestito pesante e nessuno di noi ha voluto chiedere né a Hinata né a Tanaka né tantomeno meno a Yuu di crearci dei vestiti

Posai il bicchiere nel lavandino ma il rumore di quell'oggetto che sbatteva contro un'altro attirò la mia attenzione

Avvicinai il lume e vidi un piatto svuotato per poco più di un terzo del suo contenuto

Sapevo bene mio malgrado a chi appartenesse

Da quando possiamo dire "Yuu è tornato da noi" sono passati 5-6 giorni, è riuscito ad alzarsi soltanto il giorno prima ma la febbre non era scesa

Non mangiava nemmeno lasciava sempre parte di quello che aveva davanti nel piatto e questo mi preoccupava un po'

Me ne tornai sopra nella camera che avevo rubato ad Hinata dove dormiva il fratello

Mi rimisi sotto le coperte e chiusi gli occhi cercando di riaddormentarmi

Poco tempo dopo sentii del movimento provenire di fianco a me

Guardai cosa stesse succedendo e vidi il ragazzo che avevo a fianco nel bel mezzo dell'azione di alzarsi; sentendo che lo stavo osservando si girò verso di me

-Scusa ti ho svegliato?-

-no no, ero già sveglio-

Spostò lo sguardo al materasso anche se dagli occhi traspariva pensieroso

-dove stai andando-

-se ti dicessi al bagno mi crederesti?-

Mi sposati e andai a sedermi vicino a lui che continuava a non guardarmi 

-yuu~ cosa vuoi fare? sei riuscito ad alzarti solo ieri e la febbre non è scesa-

-lo so, ma c'è ancora una cosa che voglio e devo fare, e mi preme portarla a termine il prima possibile-

-lasciami almeno venire con te-

-lo farei ma è meglio che vada da solo: se la situazione degenerasse non credo riuscirei a proteggerti e men che meno potresti proteggermi tu. E poi è una situazione difficile da spiegare... posso solo dirti che non riuscirei a superare tutto questo come vorrei...  sempre che ci riesca sul serio-

Abbassò il tono ancora di più mentre finiva la frase

Mentre parlavamo non mi guardò un solo istante come avesse paura che facendolo avrei potuto rimproverarlo; giocherellava con le dita grattandosi via le pellicine che si creavano

Era agitato ed era evidente, ma non sapevo come calmarlo

In fondo me lo aveva detto lui che non voleva lo accompagnassi ovunque dovesse andare, potevo aiutarlo soltanto in quel momento

Mi avvicinai ancora, gli girai le braccia a torno ai fianchi e me lo avvicinai lentamente al petto, era rigido all'inizio e lo sentivo sorpreso ma almeno aveva smesso di torturarsi le dita

Si girò nella mia direzione poggiandosi sulle ginocchia e stringendo le braccia tra me e lui con la guancia contro la mia maglia, era caldo, lo era ancora e suppongo avesse anche freddo dal leggero tremolio che emanava

SII CHI SEI DAVVERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora