Trascorsi il weekend sola ad Alfea, intanto le ragazze erano andate a cercare una cura per Stella che, per ironia della sorte, si era trasformata in un'orrida e squamosa bestia. Io ammazzavo il tempo fra la camera e la biblioteca, in compagnia di Knut, un orco passato al lato chiaro della forza che attualmente lavora come bidello ad Alfea.
Spesso mi capitava di sentire qualche lamento assorto del bestione, mentre sfogliavo distrattamente libri di piante.
- Ti capisco, amico mio. - Sospiravo a mia volta. - Ti capisco.
L'orco aveva giusto dato un'occhiata alla mostruosa nuova forma di Stella e se n'era innamorato perdutamente.
Io non mi sentivo tanto diversa da quell'enorme essere: pure io, una creatura goffa e indecente che mai si adatterà al perfetto mondo fatato, m'ero persa negli occhi cristallini d'un elegante stregone.È stato un miracolo che mi abbia anche solo guardata. Pensai, sentendo un dolente magone perforarmi l'addome.
Dopo la lezione di recupero con Avalon, decisi che sarei uscita in centro a Magix. Desideravo rivedere Valtor, ma non avendo un suo contatto sarebbe stato difficile. Quella vivace città era brulicante di persone a qualsiasi ora del giorno e della notte... magari, con un po' di fortuna, lo avrei visto passeggiare fra la folla.
Presi una navetta che portava da Alfea a Magix, accostando il solito usurato biglietto all'obliteratore, ma senza inserirlo veramente.
Durante il tragitto rimasi assorta nei miei pensieri, ripercorrevo quei due bizzarri incontri con la scusa del dover "capire cosa fosse successo a Stella". In realtà mi stavo egoisticamente crogiolando nel bruciante ricordo di un fugace contatto dal piccante profumo d'incenso.Mi ritrovai costretta a passeggiare senza meta a Magix. Non avevo idea né di dove andare né di dove potesse essere Valtor. Nessuno di quei luoghi luminosi, di quelle alte vetrate o di quei locali all'avanguardia pareva idoneo ad ospitare quell'antiquato stregone.
Vagavo come un fantasma, una ragazza ferma nel suo tempo e invisibile ai più che sgusciava fra la folla restando inosservata.
In mezzo alle sfreccianti auto che si libravano nel cielo e le vivaci pubblicità proiettate nell'aria tersa, tuttavia riconobbi una figura ricurva e incappucciata seduta sotto la tettoia di un locale.
- Papà? - Mormorai, timorosa d'aver sbagliato persona.
L'uomo s'alzò in piedi: aveva un bicchiere di Whisky in una mano e un giornale nell'altra. Gli alcolici erano uno dei prodotti importati a Erebòs, ma a me ne era sempre stato proibito il consumo. "Questa roba stordisce la gente" mi ripeteva mia madre, "in un mondo come il nostro non ci possiamo permettere il lusso dello stordimento".
Mio padre era l'unica persona abbastanza strana da poter ricercare volontariamente quell'annebbiamento alle due del pomeriggio, in una dimensione sconosciuta.
- Sei già tornato? Credevo che la distorsione andasse aumentando...- Azzardai, vedendo la sua fronte stempiata corrucciarsi per lo sbalordimento.
Accidenti, è parecchio stordito, sta bevendo da un po'. Osservai, storcendo il naso.
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Erede dell'Oblio||𝒲𝒾𝓃𝓍 𝒞𝓁𝓊𝒷
Fanfiction• 𝕍𝕒𝕝𝕥𝕠𝕣 𝕩 ℝ𝕖𝕒𝕕𝕖𝕣 • Fuggire dal pianeta d'origine, mentre questo è in procinto d'esser distrutto, e trasferirsi nell'ovattata realtà di Alfea è una sfida non indifferente... Soprattutto per una fata che ha trascorso tutta la sua esistenz...