Scoppiai a ridere. Sì, la mia zattera di salvezza era diventata negare e ghignare sarcasticamente finché quelle fate non si fossero sentite stupide, ritirando ogni accusa.
Io non avevo una cotta per nessuno, non dovevo assolutamente averla, fine della questione.
- Stella, hai proprio una fervida immaginazione! - Esclamai, sfilandomi dal suo braccio e camminando a testa alta davanti al gruppo. Nel frattempo, mi lasciavo codardamente consumare dal ricordo del tempo trascorso col nostro nemico e mi crogiolavo in esso.
- Hai un battito cardiaco più rapido, livelli di stress visibilmente più bassi di quando sei arrivata e, beh, se potessi calcolare i livelli di dopamina...
- No Tecna, per l'ultima volta, tu non mi scannerizzerai.- Interruppi prontamente la fata, ritrovando padronanza dei miei pensieri. - È che con la scusa dello star lontana dal sale, sto mangiando tanti dolci. Sono più tranquilla perché mi sto abituando alla mia vita ad Alfea e beh... sono tachicardica.
- Tu non sei tachicardica. - Intervenne Musa. -Abbiamo visto come combattevi con Valtor ad Andros.
- Questo non vuol dire niente! - Ribattei a bruciapelo. Hanno visto come combattevo? È la fine. Pensai, in preda a un subbuglio impossibile da sotterrare. Però lo stavo combattendo, appunto, per sconfiggerlo si presume. Questo vorrà dire qualcosa, no?
- Ragazze, è vero che il suo stato psicofisico è alterato.- Convenne Tecna. -Ma se lei ci conferma di essere in salute non vedo perché dovremmo insistere.
Puntualmente, l'unico commento intelligente fu ignorato.
- Flora sente i tuoi stessi sentimenti ogni volta che sei nei dintorni. - Affermò Bloom, incrociando le braccia sul petto. -E questo non lo puoi nascondere.
Io portai con finto stoicismo le mani dietro la schiena, proprio come fa chi non ha nulla da nascondere.
Dovevo negare, negare fino alla morte. Era fondamentale che rimanesse tutto celato da un velo di impassibilità. Avrei difeso Valtor e quella relazione (immaginaria) con le unghie e con i denti, come se fosse un delicato bocciolo, che dovevo proteggere da grossi insetti infestanti.- Il vostro sospetto non ha alcun fondamento. - Obbiettai. - In più, manca l'oggetto di quella che voi supponete sia una cotta. Finora ho incontrato solo voi e gli Specialisti e, potete stare tranquille, quei carciofi in calzamaglia sono tutti vostri!
- Io riesco a sentire il tuo stesso tormento, sei persa per qualcuno e al contempo sai quanto sia sbagliato. - Sussurrò Flora, con le mani giunte al petto e gli occhi bassi, una posa che ricordava vagamente qualche statua raffigurante divinità in pena. Ma in quel momento, l'unica ad essere in pena ero io.
Io stavo sudando freddo, quella barriera di apparente calma stava cedendo. La mia menzogna, il mio continuo negare traballava senza le sue solide radici.
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Erede dell'Oblio||𝒲𝒾𝓃𝓍 𝒞𝓁𝓊𝒷
Fanfiction• 𝕍𝕒𝕝𝕥𝕠𝕣 𝕩 ℝ𝕖𝕒𝕕𝕖𝕣 • Fuggire dal pianeta d'origine, mentre questo è in procinto d'esser distrutto, e trasferirsi nell'ovattata realtà di Alfea è una sfida non indifferente... Soprattutto per una fata che ha trascorso tutta la sua esistenz...