Capitolo 28. Alleanze bizzarre

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- Quando ti ho detto che potevi scrivermi per qualsiasi evenienza non intendevo che potevi abusarne

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- Quando ti ho detto che potevi scrivermi per qualsiasi evenienza non intendevo che potevi abusarne. - Riven si sedette in maniera svaccata di fronte a me, con entrambi i nostri drink.

Io tentai di usare le corte ciocche che mi erano rimaste in testa per schermarmi dai suoi occhi.
- Non sono scema, ho capito che lo hai fatto per mettere a tacere Cal. - Feci una smorfia, assaggiando il mio cocktail particolarmente forte. Non conoscendo l'alcol, credevo non esistesse niente di più forte del vino. E mi sbagliavo di grosso.
- Non ti avrei disturbato se tutte le mie compagne di appartamento non fossero scomparse nel nulla.

Riven iniziò a dondolarsi distrattamente sulla sedia, sorseggiando dal proprio bicchiere fra una sentenza e l'altra.
- Non sono scomparse nel nulla. Sono a Linphea, il pianeta nativo di Flora, e sono in cerca di una cura.

Sbattei le palpebre un paio di volte, cercando di assimilare quella notizia.
- Cura per cosa?

- Per Faragonda. Le Trix hanno attaccato Alfea, mentre Valtor ha affrontato la vostra preside, trasformandola in un albero.

Mi sentivo come se avessi perso un pezzo della mia vita. Non ricordavo nemmeno di essermi addormentata eppure, mentre ero intrappolata in un cupo sonno del quale non avevo memoria, lo stregone aveva messo Alfea sotto scacco.

La mano con cui mi portavo il drink alle labbra incominciò a tremare.
- E le altre scuole? Non c'è nulla che possano fare per aiutare Faragonda?

Riven scrollò le spalle: - Ci siamo solo noi specialisti. Valtor ha conquistato Torrenuvola e lobotomizzato tutte le streghe. Ecco perché questo locale è mezzo vuoto.

In effetti, prestandoci attenzione, mi accorsi che quel posto era lontano dal vistoso centro di Magix. I tavoli e il bancone erano grezzi, la musica che rimbombava nelle casse era troppo rock per il brillante mondo fatato delle mie compagne.

- Mi hai portata in un covo di streghe?- Ironizzai, prendendo un altro sorso di quella forte bevanda.

- Ho pensato che ti saresti sentita più a tuo agio. - Affermò, finendo il suo cocktail in un sorso. - In più, qui possiamo parlare liberamente del tuo amore.

Il drink mi andò di traverso. Come un intenso bruciore si fece spazio nella mia gola, incominciai a tossire nervosamente.
- Il pettegolezzo è arrivato anche a te?- Tentai di dissimulare, interrotta qua e là da numerosi colpi di tosse che tentavo di trattenere.
- Chi ti ha detto che ho una cotta per il mio mentore Avalon? È stata Stella?

- Basta stronzate. - Sbuffò lui. - Tu lo sai di chi sto parlando. Hai dormito per tre giorni e quando ti ho trovata avevi il suo cappotto.

- Mi ha sedotta! - Protestai, sulla difensiva. - Valtor è ossessionato da me, lo incontro praticamente ovunque. Non puoi farmi una colpa delle sue azioni!

Il ragazzo sollevò entrambe le mani mentre un sorriso da finto innocente gli tingeva le labbra.
- Ehi, tranquilla! Nessuno vuole farti colpa di niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21 ⏰

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