Cammino assorto
e guardo lontano.
La sera si fa largo
tra le ombre
nella scarna luce.
Alti i lampioni
lungo il prato verde
e proseguono
sullo sconnesso pendio.
Sospese
nel buio le luci
illuminano la lunga siepe
e le robinie
dalle ampie chiome
modellano
impressionanti figure.
Si allungano
si affiancano
si perdono
per scomparire
nella notte
che tutto inghiotte.
Il buio
si fa padrone
in quel luogo
e prende il sopravvento
e induce
a seguirlo.
Lo spirito
subito si trova
a suo agio
e con disinvoltura
passeggia su di esso
dominandolo
mentre il corpo
incerto e timoroso
alla deriva
si lascia accalappiare.
La ragione
audace e razionale
si muove impavida
oltre il nero
e nel nudo pensiero
procede
senza incantesimi
senza fantasmi
cancellando
ogni pregiudizio.