Immobile nel limbo
prigioniero della vita
piegato nel dolore
me ne sto.
Debole e passivo
in preda ai sospiri
nello scialbo meditare
osservo i giorni.
Vacui i legami
negli stretti confini
rimane solo lo sguardo
privo della forza
di reagire.
Angusto lo spazio
della sosta
l'immagine dell'animo
osservo.
E con la voglia d'infinito
nel consumato desio
vedo
il margine del male
fino alle radici.