16.

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Lunedì mattina Albus era seduto alla sua scrivania quando ricevette la chiamata.

"Pronto, Malfoy Publishing, sono Albus, in cosa posso esserle utile?"

"Uhm, ciao Albus, sei il nuovo segretario di Scorpius?" Chiese la voce maschile.

"Si, sono io" fu la risposta del moro.

"Sono il padre di Scorpius..."

Albus sbarrò gli occhi.

"La metto immediatamente in contatto con suo figlio!" Fu la risposta di Albus cliccando sul tasto sul telefono e alzandosi dalla sedia.

Percorse il corridoio e bussò alla porta dell'ufficio del biondo.

"Avanti" fu la risposta di Scorpius.

Albus la spinse e trovò il biondo al centro del tavolo con dei collaboratori ai suoi lati, davanti a loro dei PC.

"Buongiorno a tutti e perdonate l'intrusione." Disse con un sorriso il moro prima di voltarsi verso Scorpius. "È suo padre. È via in attesa sulla linea 1."

Il viso di Scorpius si indurì e Albus fece dei passi all'indietro mentre usciva dall'ufficio, mentre sentiva Scorpius interrompere la riunione per una pausa.

Mentre Albus si sedeva alla sua sedia, vide gli altri collaboratori uscire e percorrere il corridoio, stringendo i loro portatili al petto. Albus si voltò verso l'ufficio di Scorpius, guardandolo attraverso le pareti di vetro che dividevano il suo ufficio e quello di Albus. Solo loro due erano divisi dal vetro trasparente, le altre stanze erano tutte divise da pareti.

Albus afferrò la cornetta del telefono che squillò proprio in quel momento mentre osservava Scorpius gesticolare e poi alzarsi di scatto.

"Buongiorno, Malfoy Publishing, sono Albus, in cosa posso esserle utile?" Chiese mentre un rappresentante chiedeva di prendere un appuntamento con Scorpius.

Il biondo nel frattempo aveva chiuso la chiamata e si era alzato, camminò qualche secondo avanti e indietro portandosi le mani tra i capelli.

Albus segnò l'appuntamento sull'ennesimo post It e poi vide Scorpius passargli davanti e si alzò di scatto.

"Che succede? Dove vai?" Chiese Albus seguendolo.

Scorpius si fermò e si voltò verso Albus, sembrava scioccato e triste.

Albus lo fissò confuso.

"Devo tornare a casa. Mio padre..." Disse deglutendo. "È stato aggredito"

Albus sbarrò gli occhi.

"Oddio come aggredito? Sta bene? È in ospedale? Vengo con te!" Disse Albus, ma Scorpius lo bloccò prima che potesse tornare alla sua postazione.

"No. Non serve che vieni con me. Starò via solo questa notte, poi domani sera sarò di ritorno. Ok?" Disse infilandosi le mani nella tasca per prendere le chiavi.

"Puoi restare da me, ovviamente" disse consegnandogli le chiavi del suo appartamento.

Albus aprì la bocca per protestare, ma Scorpius ormai era andato via, lasciandolo da solo.

Albus sospirò, voleva parlare con qualcuno ma i suoi cugini non c'erano perché impegnati con la storia del calore e Scorpius se n'era andato.

Sospirando, Albus tornò al suo posto, tornando a rispondere al telefono.

~*~

Scorpius uscì dal palazzo sentendo l'aria fresca colpirgli il viso. Prese le chiavi della macchina dalla tasca e si chiese se tornare a casa in macchina o in treno. Decise per la macchina. Salì a bordo e dopo un profondo respiro impostò il navigatore sul cellulare e seguendo la strada suggerita dall'assistente vocale, si diresse verso l'autostrada.

~Scorbus/Drarry~ Il ragazzo di mia sorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora