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Albus si chiuse in camera e si chiuse a chiave, poi si gettò sul letto, fissando il suo riflesso sullo specchio dell'armadio di fronte a lui.

Era nervosissimo, non solo perché la sua famiglia invece di cercare di consolarlo lo umiliava sempre di più, ma anche perché il suo calore era alle porte, visto che aveva finito da poco il ciclo.

Rimase in silenzio, poi si portò una mano al petto, fissandosi allo specchio in silenzio.

Albus si sollevò la maglietta e fissò con occhi carichi di desiderio il suo seno.

Non appena un Omega restava incinto del suo Alpha, il corpo restava femminile per tutti e nove mesi della gravidanza, poi sarebbe rimasto solo il seno per poter allattare il cucciolo che avrebbe partorito.

I genitori Omega allattavano il figlio per un anno e durante il periodo non potevano restare incinti perché non entravano in calore.

Albus aveva da pochi mesi compiuto ventuno anni, non era pronto per una gravidanza, era troppo giovane per fare un figlio! O peggio, sposarsi come aveva fatto sua sorella. Aveva appena compiuto diciotto anni e i loro genitori la pressavano già da tempo per crearsi una famiglia.

Albus voleva scappare lontano invece, libero di vivere la vita come voleva lui, senza interferenze e soprattutto non ascoltando i commenti di completa vergogna della sua famiglia.

Albus desiderava fare sesso come tutti i suoi coetanei. Peccato che per lui fare sesso con dei maghi o babbani non servisse a molto. Il vero piacere lo avrebbe provato solo ed esclusivamente con un Alpha.

Non che non avesse provato degli orgasmi, quello si, ma era sempre un piacere che durava qualche secondo e poi scemava, facendogli desiderare sempre di più.

Ma un Alpha era pressoché impossibile da trovare e visto che Albus non aveva più tanta voglia di andare con ragazzi differenti ogni volta, si era rassegnato e preferiva darsi piacere da solo.

Mancava sempre meno ad entrare in calore e tutto quello che doveva fare era passare una settimana da solo in camera a masturbarsi furiosamente.

Sua sorella diceva che era un pervertito, mentre i loro genitori lo guardavano con dispiacere, vergognandosi per quel terribile destino.

Albus si passò una mano sul piccolo seno, sentendo i capezzoli eretti contro il palmo. Ne strinse uno tra pollice ed indice e sospirò, passando subito all'altro. Si guardò allo specchio e inclinò appena la testa da un lato, mentre si strofinava entrambi i capezzoli tra le dita.

Si sfilò i pantaloni e osservò il pene, stringendolo in mano, accarezzandolo lentamente.

Si sedette sul letto mentre si guardava allo specchio di fronte a lui. Si sentiva sensuale e desiderò un altro paio di mani che gli accarezzavano il seno e giocavano con i suoi capezzoli mentre lui si masturbava.

Sollevò i fianchi e piegò le ginocchia, esponendo il sedere e la sua apertura.

Si voltò e afferrò dal suo cassetto un dildo e delle mollettine per capezzoli.

Albus si leccò le labbra mentre osservava il dildo abbandonato sul suo letto. 

~Scorbus/Drarry~ Il ragazzo di mia sorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora