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Era stata una lunga settimana per Albus, quella.

Il primo giorno di lavoro era stato stancante e parecchio strano. Per essere stata aperta solo quello stesso giorno, Albus aveva preso una marea di appuntamenti, usato non so quanti fogli e post It e la sua postazione era già un disastro dopo appena quattro giorni.

Quando Scorpius gli aveva detto che lo voleva vicino sempre, intendeva sempre sempre. I due facevano colazione insieme, pranzavano insieme nel ristorante sotto gli uffici e Scorpius lo accompagnava a casa ogni sera, visto che Albus non andava mai via prima di Scorpius.

Il giovane capo oltre ad essere molto attraente, perché lo era oggettivamente, era anche una brava persona.

Albus si stava prendendo una cotta vera e propria per il ragazzo, grazie ai modi gentili che usava sempre con tutti.

Se Albus sbagliava o prendeva male un nome di un cliente Scorpius faceva in modo di spiegarglielo in modo pacato e qualche volta si era anche seduto accanto a lui alla scrivania per mostrargli qualcosa al PC, facendo letteralmente morire Albus.

Il profumo di Scorpius era intossicante. Lo rendeva eccitato e sull'attenti ogni volta. Era un profumo dolce ma al tempo stesso non lo era. Albus ne era terribilmente attratto.

Venerdì sera, quando Scorpius si fermò davanti al palazzo nel quale viveva con i suoi cugini, Albus si ricordò che doveva trovare un posto dove stare ma era stato impegnato con il lavoro tutto il tempo e non aveva fatto in tempo a trovare un appartamento.

Il moro rimase a lungo in macchina senza mai scendere.

"C'è qualche problema?" Chiese il biondo sporgendosi verso di lui.

Albus deglutì, combattendo l'attrazione che sentiva per il giovane Malfoy.

"Dovevo trovare un appartamento per lasciare liberi i miei cugini, ma non ho trovato un posto dove andare e Hugo settimana prossima...." Si bloccò, non sapendo quanto spingersi con Scorpius, alla fine era un estraneo. "Non ho proprio idea di dove andare." Ammise il moro.

"Ah, si. Me lo aveva accennato Thorfinn che non sarebbero venuti. So che è un Alpha. Non deve essere facile per te restare con loro immagino..."

"Non saprei. Questa settimana è stata ok. Thorfinn è stato rispettoso con me, non ha mai fatto gesti strani o di provarci con me. Ha occhi solo per Hugo e Hugo per lui. Devo ammettere che li invidio un po'. Loro si amano così tanto. Io... Non credo di incontrare qualcuno... Penso che resterò solo tutta la vita..." disse Albus giocherellando con la cintura.

"Ma no, non dire così. Prima o poi l'amore arriverà anche per te..." Disse Scorpius con un sorriso.

Albus lo guardò, sorridendo appena.

"Grazie per la rassicurazione, ma non serve. Sono stato cresciuto con il pensiero che quelli come me non si meritano la felicità. Morirò solo. Posso trovare un Alpha, è vero. Ma a me non interessa l'Alpha in sé. Io voglio il pacchetto completo. Voglio amare ed essere amato, voglio essere rispettato, non voglio sentirmi chiamare cagna o puttana o..."

"È questo che ti hanno sempre raccontato?" Chiese con voce tesa Scorpius.

Albus si strinse nelle braccia.

"Non davanti a me, per fortuna. Ma ho origliato qualche loro conversazione durante le giornate, quando pensavano che io fossi chiuso in camera mia... E... Mio padre mi chiama in quel modo, sempre. Non mi definisce nemmeno suo figlio. Per lui sono solo una cagna. Nemmeno usa il mio nome di battesimo..."

Albus abbassò lo sguardo e vide la mano di Scorpius stretta sulla sua.

"Mi dispiace davvero un sacco. Non oso immaginare che cosa si possa provare. Io... Mio padre è un Omega. Non mi sono mai permesso di chiamarlo in quel modo tremendo e nemmeno a mancargli di rispetto. Penso che mi tirerebbe un ceffone se solo osassi. Il fatto che io sia un Alpha non significa che io debba prendere e mancare di rispetto agli Omega. Non siete esseri inferiori come dicono tutti. A me non importa quello che siete. A me non importa ciò che sei. Sai come ti vedo io? Un mio collaboratore prezioso, senza il quale non potrei fare a meno. So che anche tu andrai in calore e durante quella settimana mi mancherai. Ma cosa posso farci? È la tua natura, non per questo devo maltrattatrti per quello che sei. Dopo che l'ho fatto? Mi odieresti e non è questo il mio scopo. Io voglio rispetto dai miei dipendenti e se non sono io per primo a dare rispetto, come faccio a prentenderlo dagli altri? Mio padre mi ha sempre detto che gentilezza genera gentilezza ed è questo che io intendo fare. Con chiunque. Quindi non preoccuparti di me o altro. Io... So che sono un Alpha ma cercherò sempre di proteggerti o proteggervi, se devo. Non ti farò del male. Non farò mai nulla che tu non voglia. Intesi? Non sono malvagio..."

Albus aveva trattenuto il fiato durante tutto quel discorso e quando Scorpius sollevò gli occhi chiari su di lui, il moro sentì l'istinto di prenderlo e baciarlo. Ma non lo fece.

"Devo andare" fu quello che disse.

Scorpius si allontanò da lui, rendendosi conto solo in quel momento che si era sporto con il corpo verso Albus che era arrossito.

"Certo. A lunedì, allora. Passa un bel weekend" disse Scorpius con un sorriso imbarazzato mentre apriva il finestrino e Albus scendeva dalla macchina.

Albus si guardò indietro qualche secondo prima di raggiungere il palazzo nel quale viveva. Aprì il portone con le chiavi e poi prese l'ascensore. Prese un respiro profondo, cercando di rallentare i battiti del suo cuore.

Stare in uno spazio ristretto con Scorpius, che era un Alpha, con un odore buono, con quei discorsi bellissimi... Stava per compiere una cavolata.

Si portò una mano alla gola, sentendosi scombussolato.

Una volta raggiunto il piano, aprì la porta di casa e si bloccò, fissando con gli occhi sbarrati la scena che gli si presentò davanti.

Hugo completamente nudo sdraiato sul divano mentre ansimava violentemente e Thorfinn tra le sue gambe, la testa che si muoveva su e giù.

Albus venne colpito dall'odore di Thorfinn e gemette, travolto.

Hugo aprì gli occhi e lo fissò.

"Scusa, Albus, ma devi andartene. Il calore è arrivato in anticipo..."

Albus annuì e si portò rapido una mano al naso per non respirare, poi corse in camera, prese la sua valigia, gettò tutte le sue cose all'interno senza nemmeno piegarle e scappò letteralmente dall'appartamento.

In corridoio si sentivano chiaramente i gemiti di piacere di Hugo e Thorfinn ringhiò.

Albus strinse il manico della valigia e schiacciò con forza il pulsante dell'ascensore.

Uscì dal palazzo e sollevò la testa, respirando a pieni polmoni l'aria fresca.

Quando si fu ripreso, si guardò attorno, spaesato.

Afferrò il cellulare e dopo qualche secondo di incertezza cliccò sul tasto verde di chiamata.

"Hey, va tutto bene?"

"No. Hugo è entrato in calore in anticipo. Non so dove andare..." Disse con voce spezzata Albus.

"Resta li. Sto tornando indietro"

La chiamata si chiuse e Albus si strinse nelle spalle.

Raggiunse il marciapiede e pochi istanti dopo vide la macchina di Scorpius fermarsi. Il moro attraversò la strada trascinandosi il trolley.

Scorpius scese dalla macchina e lo aiutò con la valigia, poi aspettò che Albus salisse in macchina. Una volta che le luci si spensero, Scorpius non partì subito, ma si voltò verso il moro.

"Stai bene?" Gli chiese.

Albus annuì, meccanicamente.

"Si. Fortunatamente non è successo nulla di grave, a parte l'imbarazzo di aver visto Hugo nudo"

Scorpius sorrise.

"Vieni a stare da me. Ho una mansarda. Puoi stare lì, avresti la tua privacy." Disse il biondo mettendo in moto.

Albus si voltò verso di lui.

"Grazie per quello che stai facendo. Non sei tenuto" disse il moro.

"Certo che sono tenuto. Sei un mio dipendente, il tuo benessere mi sta a cuore. Ci sarò sempre per voi. Non sono cattivo" disse Scorpius.

"Non l'ho mai pensato" disse Albus voltando la testa verso di lui.

Scorpius, che teneva la mano sul cambio, la allontanò per posarla sulla coscia di Albus che deglutì.

"Grazie" disse Scorpius con sincerità.

Albus si rese conto che il biondo aveva tenuto la mano ferma sulla sua gamba per tutto il viaggio fino a casa.

NOTE: non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato. A presto, Galaxy ✨

~Scorbus/Drarry~ Il ragazzo di mia sorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora