25.

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Scorpius stava guidando in silenzio in autostrada. Accanto a lui Albus era seduto sul sedile, un po' rannicchiato e con la testa fuori dal finestrino, l'aria che gli colpiva il viso.

Anche Scorpius aveva aperto il suo finestrino, ma per non rendere troppo satura di profumo la macchina o sarebbe impazzito.

Aveva intenzione di mantenere la parola data al padre quella sera.

"Hey..." Disse Scorpius toccando un braccio del moro. "Stai bene?" Gli chiese.

"Uhm... Si. Sto bene" disse Albus continuando a guardare fuori dal finestrino.

"Sicuro? Non hai detto una parola da quando siamo usciti dall'ufficio..." Disse Scorpius mentre Albus si apriva il cappotto, sbuffando.

"Si, davvero, non preoccuparti. Sono solo... Stanco..."

"Domani mattina posso andare da solo ad incontrare un cliente, non c'è bisogno che tu venga con me..." Disse il biondo. "Puoi dormire quanto vuoi"

"Mmm.. grazie" disse Albus grattandosi il petto prima e bloccandosi poi. "Oh no" lo sentì sussurrare.

"Che hai? Devo fermarmi? Devi vomitare?" Chiese preoccupato.

"No. Non serve. Voglio solo dormire..." Disse Albus sospirando.

"Ok..." Disse Scorpius mentre la voce del navigatore comunicava al biondo di prendere l'uscita a destra. "Dai, ancora poco e saremo arrivati. Non sei arrabbiato con me, giusto?"

"Ma no, sono solo tanto stanco e voglio solo sdraiarmi. Sto seduto da troppo e sono quasi le undici di sera..." Disse Albus.

Scorpius continuò a guidare in silenzio, mentre ogni tanto lanciava occhiate ad Albus che fissava fuori dal finestrino, stringendosi il ventre con entrambe le mani.

Quando giunsero davanti all'albergo, i due giovani scesero dalla vettura ed entrarono all'interno, raggiungendo la hall spaziosa.

"Buonasera. Ho prenotato due stanze. Malfoy Scorpius e Potter Albus Severus" disse il biondo parlando con l'uomo dietro il bancone che controllò al computer.

"Purtroppo c'è stato un problema con le vostre stanze. Si sono rotti dei tubi in una camera e hanno allagato tutto il piano. È rimasta solo una camera all'ultimo piano. Sono due letti, ma la stanza è unica, divisa solo da un separé..." Disse l'uomo.

Albus guardò Scorpius che era rimasto paralizzato.

"Dai, cambio albergo, non c'è problema" disse il moro.

"No, affatto. Va bene così..." Disse Scorpius. "Puo darmi la chiave"

Albus abbassò la testa e seguì in silenzio Scorpius e un  concierge che li accompagnò in ascensore.

Scorpius fu costretto con tutte le sue forze a non respirare. Il profumo di Albus era diventato improvvisamente più forte, più delizioso e l'istinto di Scorpius gli stava suggerendo di prenderlo, sbatterlo contro la parete a specchio dell'ascensore e baciarlo con passione, mentre le mani vagavano su e giù il suo corpo, accarezzandogli i fianchi e poi i glutei.

A quel pensiero Scorpius sobbalzò, facendo un passo all'indietro quando il concierge si avvicinò alle porte per uscire.

"Va tutto bene, signore?" Chiese.

Scorpius deglutì, fissò Albus per qualche secondo poi annui, sorridendo.

"Si, mi scusi, ero sovrappensiero" disse seguendo il concierge, seguito da Albus.

La stanza era in fondo al corridoio, il concierge entrò per primo, mostrandogliela.

"Grazie mille" disse Scorpius prima che l'uomo andasse via, lasciandoli da soli.

~Scorbus/Drarry~ Il ragazzo di mia sorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora