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Scorpius salì sul treno che lo avrebbe portato a Liverpool. Fissò male suo padre in piedi sulla banchina che aveva sollevato una mano e lo stava salutando.

Adorava suo padre, lo amava immensamente e si sarebbe volentieri sacrificato per lui, ma quella richiesta di trasferimento  era giunta inaspettata e lo aveva preso completamente in contropiede.

Il treno cominciò a partire e Scorpius vide Draco portarsi una mano all'orecchio.

"Chiamami quando arrivi" gli stava dicendo.

Scorpius annuì, anche se continuava a sentirsi un po' fregato da quella situazione.

Era terrorizzato. Non capiva proprio come suo padre potesse pensare che sarebbe riuscito a gestire una nuova redazione completamente da solo e senza la sua supervisione.

Ok, lo faceva già a Londra, ma sapere che suo padre era in città e poteva aiutarlo lo aveva sempre rassicurato. C'era lui. Ma ora?

Si sentiva terribilmente solo e incapace.

Non era così bravo. Suo padre lo diceva solo perché era suo figlio, non lo pensava veramente. Se fosse stato un altro lo avrebbe licenziato, ne era certo.

Scorpius si portò le mani sul viso, sospirando e gettando la testa contro il sedile.

"Tutto bene?" Chiese una voce e Scorpius si tolse le mani dal viso per osservare un giovane seduto di fronte a lui.

Aveva i capelli lunghi fino alle spalle e occhi chiari.

"Io.. uhm, penso di sì…" disse il biondo, sforzandosi di sorridere.

Il moro lo guardò e poi arricciò il naso.

"Bene" fu la sua risposta per poi guardare fuori dal finestrino. "Mi sembrava stessi per avere una crisi di panico"

Scorpius sbarrò gli occhi.

"È così evidente?" Chiese preoccupato.

Il giovane sollevò le spalle.

"Abbastanza." Rispose il moro.

Scorpius si grattò una guancia.

"Sto andando a Liverpool per lavoro. L'ho saputo ieri mattina" disse il biondo.

"Anche io sto andando a Liverpool. Spero anche per lavoro, ma adesso vado a trovare il mio ragazzo che già si è trasferito…."

"Ah, che bello! Io la mia ragazza l'ho lasciata a Londra. E non sa che sono partito!"

"Ahia, non mi sembra una bella cosa da fare…" disse il ragazzo davanti a lui.

"Lo so! È che non ho avuto il tempo di chiamarla e di dirglielo…"

"Ma lo hai saputo ieri mattina?" Chiese il moro.

"Cosa?"

"Hai detto che lo hai saputo ieri mattina"

"Si, ma sono stato sotto shock fino all'ora di pranzo. Poi ho dovuto fare le valige, cercare di non dimenticarmi nulla e questi treno è partito prestissimo quindi sono andato a letto alle dieci di sera!"

"Accidenti. Io all'una per prendere questo treno!"

"Ho bisogno di dormire otto ore o la mattina dopo sono intrattabile"

Il moro lo fissò in silenzio.

"Ho bisogno di dormire otto ore o la mattina dopo sono intrattabile"

Il moro lo fissò in silenzio.

"Otto ore?" Disse il moro, ridacchiando. "Stai scherzando"

Scorpius lo fissò.

~Scorbus/Drarry~ Il ragazzo di mia sorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora