Albus non aveva messo nemmeno il piede sulla banchina della stazione che già le braccia di suo cugino Hugo erano strette attorno alle sue spalle.
Dietro Albus c'erano altri passeggeri che dovevano scendere e Thorfinn aiutò il moro con le valige prima di allontanarsi tutti e tre.
"Allora? Com'è andato il viaggio?" Chiese il rosso con un sorriso.
"Direi bene. A parte lo svegliarmi presto! Alle dieci di stasera sarò già crollato!"
"Eh immagino, hai bisogno di riposo..." Disse Hugo guardandolo. "Com'è stato questa volta?" Chiese, riferendosi al suo ultimo calore.
"Lascia stare. Tremendo. Ad un certo punto ho temuto di morire! E posso fare qualsiasi cosa da solo, ma il calore non si affievolisce, anzi! Ad ogni calore diventa sempre peggio!" Si lamentò Albus. "Non so proprio come farò tra calore e lavoro..."
"Puoi chiedere una settimana di permesso al nuovo capo...." Fu la risposta di Thorfinn, sotto l'occhiata basita da parte di Albus.
"Ma se non sono ancora stato assunto! Non posso già chiedere giorni di permesso!"
"Il nostro nuovo capo è un Alpha e gli ho già spiegato la situazione"
Albus si bloccò, guardando il cugino confuso.
"Come hai già parlato con il capo? Quando?"
"Mentre venivo qui a trovare Hugo. Settimana scorsa. Avevo il posto di fronte al suo in treno e l'ho riconosciuto subito dall'odore che era un Alpha. Ma è un Alpha un po' strano..."
"In che senso?" Chiese Albus confuso.
"È strano... Non è mai stato con un Omega, ha avuto relazioni con umani. Resiste agli impulsi"
"Anche io resisto agli Alpha!" Disse Albus indignato.
"Ah sì? Dove sei mai andato perché?" Chiese Thorfinn guardandolo.
Albus avvampò e distolse lo sguardo.
"Beh, in treno non ho sentito nulla..." Disse ricordando all'improvviso l'odore nuovo che aveva sentito a casa qualche settimana prima.
"Ma ora vivrai in una città nuova e grande e non sei mai stato in contatto con un Alpha. Non sai come possono reagire..."
"Non sono in calore, passerà un mese prima di tornarci, quindi non me ne preoccupo al momento..." Fu la risposta del giovane.
Thor e Hugo si guardarono.
"Io entrerò in calore settimana prossima" disse il cugino guardando Albus. Oltre questa settimana non possiamo tenerti.." disse Hugo.
"Però passato il mio calore possiamo uscire insieme!"
"Ah, certo, tanto volevo un posto tutto per me, sai... per quando raggiungerò il calore..." disse Albus.
"Perché non prendi i soppressori? Adesso che non vivi più con i tuoi genitori puoi fare quello che vuoi della tua vita" disse Hugo mentre si dirigevano verso casa.
Albus si strinse nelle spalle.
"Ci penserò" disse il cugino con un sorriso mentre controllava l'ora prima di sussultare.
"Oddio, ma è tardissimo! Ho il colloquio tra qualche ora e non voglio arrivare in ritardo!" disse Albus preoccupato.
~*~
Scorpius era nel suo ufficio davanti al computer. Stava cercando in tutti i modi di non pensare al colloquio imminente che avrebbe dovuto fare. Peccato che la sua mente non riuscisse a smettere di pensare nemmeno per un secondo che il giovane che doveva incontrare a breve potesse essere lo stesso giovane che aveva visto in quelle condizioni a casa dei Potter.
Il pensiero che tutti in quella casa avessero finto che non esistesse nessun altro a parte loro lo aveva turbato molto. L'atteggiamento di Lily non riusciva proprio a comprenderlo. Tutti quei mesi passati insieme e mai mezza parola su quell'altro fratello.
Si vergognavano di lui in quanto Omega? Era quello che la famiglia Potter pensava di quelli nelle condizioni di suo padre?
Un forte disgusto lo colpì.
Che cosa avrebbero detto di suo padre se lo avesse portato con lui alla cena? Che non era degno di sedersi al tavolo?
Scorpius era sempre cresciuto con il pensiero che non esistevano nemici e tutti meritavano lo stesso trattamento. Peccato che crescendo si era reso conto che la gente era solo cattiva.
Un lieve bussare alla porta gli fece sollevare lo sguardo dallo schermo del pc.
"Avanti" disse.
La porta si aprì e sulla soglia apparve un giovane dai capelli neri e occhi smeraldo. Scorpius trattenne il respiro mentre lo osservava avvicinarsi alla scrivania, sul viso un sorriso imbarazzato.
Era un giovane normalissimo, non aveva nulla che non andasse, era un uomo. Un bellissimo uomo.
Scorpius gli fece un cenno con la mano di sedersi e il giovane eseguì, posando sulla scrivania il suo curriculum.
Scorpius lo fissò a lungo, come per studiarlo, come per cercare qualche suo difetto. Doveva esserci una spiegazione se la sua famiglia si vergognava di lui.
Peccato che lui non ne vedesse.
"Io sono Scorpius, sarò il tuo capo, ho bisogno di una persona disposta a prendermi gli appuntamenti e accompagnarmi in giro per la città o per il paese in caso di viaggi di lavoro. Dovrai parlare tu con i vari agenti e scrittori, con chi si occuperà della stampa e con le varie agenzie. Non penso sia un lavoro estremamente faticoso, devo potermi fidare di te al cento per cento. La nostra collaborazione servirà a tenere in piedi questa azienda..."
"Sono pronto a mettermi alla prova. Farò tutto quello che mi chiede, viaggi compresi. Risponderò al telefono e prenderò i vari appuntamenti..."
"Ti prego, regola numero uno. Non darmi del lei, mi mette a disagio e mi fai sentire vecchio, abbiamo la stessa età. Ti voglio puntuale e sempre disponibile a qualsiasi ora perché questo lavoro ha un sacco di incognite e i problemi sono sempre dietro l'angolo. Per le comunicazioni meno urgenti userai la mail, per quelle più urgenti potrai chiamarmi direttamente in ufficio. Ah, quando ho clienti con me in studio non voglio essere disturbato, a meno che non sia un'urgenza familiare. A quel proposito puoi anche fare irruzione nella stanza. Domande?" chiese mentre la stampante entrava in azione.
Albus sembrò pensarci qualche secondo.
"Al momento no" disse stringendosi nelle spalle. "Dovrò prima vedere com'è il lavoro prima di poter esprimere un'opinione, comunque ho capito cosa devo fare." rispose Albus mentre osservava il foglio che Scorpius gli aveva messo davanti.
Era un precontratto dove si diceva semplicemente che dava il permesso alla Malfoy Publishing di inviare i suoi dati personali ad altre aziende. Albus firmò e poi guardò Scorpius che si era alzato e stava facendo il giro della scrivania.
"Ci vediamo domattina alle nove, mi raccomando, puntuale. Troverai la password alla tua scrivania per il portatile..." disse accompagnandolo alla porta.
Albus annuì, abbassando la testa. Sentì nuovamente il profumo dolce che aveva sentito tempo prima.
Sollevò lo sguardo su Scorpius che lo stava già fissando. Si sentì strano sotto quell'occhiata, come se il biondo riuscisse a leggere dentro di lui.
"Ok, grazie mille" fu la risposta del moro prima che si allontanasse velocemente, scappando da quel profumo che lo aveva turbato e scosso.
NOTE: mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato. A presto, Galaxy✨
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~Scorbus/Drarry~ Il ragazzo di mia sorella
Fanfiction⭐COMPLETA⭐ TRAMA: Scorpius Malfoy ama Lily Luna Potter e le chiede di sposarlo. O almeno è quello che ha creduto, finché non conosce il fratello di Lily, Albus. Ma Albus non è una persona. Non è un essere vivente. È semplicemente un essere. Un esser...