Capitolo 17: Mai andare nei boschi da soli

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Camminarono a lungo nel bosco, finché Aky, stufa di essere seguita, decise di fermarsi in una radura: "Non continuare a seguirmi, non ho intenzione di tornare"

"Ma come, dopotutto quello che abbiam passato insieme, come puoi abbandonare tutto? Mi pareva che negli ultimi giorni qualcosa ti avesse dato una spinta in più per continuare a viaggiare con noi" le rispose Fearil

"Vero. Lo Spirito mi ha fornito informazioni sul mio obiettivo e credevo che voi idioti poteste essermi d'aiuto, ma non ho più intenzione di sopportare simili scemenze scaturite dalla loro infantilità"

"E quindi hai intenzione di andartene da sola? No mia cara, non lo accetto, correresti troppi pericoli"

"Nashiro, dove sei? Portami via da questa banda di pazzi" pensò Aky senza rispondere al druido

"Senti, io non posso garantire per gli altri, ma cercherò di proteggerti e di evitare qualsiasi litigio interno al gruppo. Odio la discordia, in particolar modo tra amici"

"Ehm.. scusate, tutto a posto?" Kosmo infine li raggiunse.

Aky sbuffò e gli diede le spalle, non aveva proprio voglia di parlargli dopo ciò che era successo.

"Kosmo, per favore, torna dagli altri e dì loro che va tutto bene, torneremo domattina. Aky ha bisogno di stare lontano da voi per un po'"

"Oooook? Allora ci vediamo domani, buonanotte Fearil, buonanotte Aky" il druido lo salutò, mentre la ragazza continuò ad ignorarlo.

"Ti ho detto che io non ci torno, da quegli idioti" riprese Aky, una volta che Kosmo fu abbastanza lontano.

"Consiglierei di pensarci con calma, prima di prendere una decisione così drastica. Andiamo sotto quell'albero laggiù a riposare" Fearil cercò di convincerla, mentre il suo sguardo era rivolto lontano, sopra alle chiome degli alberi, dove un uccello che non riconosceva volteggiava nel cielo notturno.

-

"Già di ritorno? Gli altri due dove sono?" chiese Karl, seduto sulla poltrona difronte al camino acceso.

"Saranno nei boschi a fare i piccioncini, dopo aver scacciato il bardo" intervenne Venox con un sorriso beffardo.

"Non credo. Aky ci è rimasta molto male dopo il nostro ultimo scherzo. Fearil sta cercando di calmarla, ma penso che siano necessarie delle scuse da parte nostra... sempre che voglia ascoltarci."

"Ah, quella ragazza non ha proprio il senso dell'umorismo. Vabbè, se proprio servirà, potrò anche scusarmi" disse Karl.

"Per degli scherzetti da niente come questi? Certo che è proprio permalosa, la ragazza. D'accordo, prometto di non farlo più, ma lei deve vedere di darsi una calmata. Passando ad altro, Kosmo, spero che il pavimento sia di tuo gradimento, perché io mi son preso il letto e Karl, come vedi, la poltrona, per cui..." aggiunse Venox

"Seriamente? Sarebbe questa la ricompensa per aver cercato di non far sfasciare il gruppo? Non ci sto, io voglio il letto"

"Chi primo arrivo meglio alloggia!" rispose Venox lanciandosi sul letto

"Oh, suvvia non rompere Kosmo! Sarà per un'altra volta." Karl si stava già abbioccando 

"Uff, va bene ho capito. Perlomeno passeremo la notte al coperto e all'asciutto oggi"

Ed il trio andò dunque a dormire in quella casa che aveva ancora un leggero odore di putrefazione, in attesa del ritorno dei loro compagni.

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"Va meglio?"Fearil era seduto con la schiena appoggiata all'albero.

La ragazza non rispose, era coricata poco lontano e gli dava le spalle.

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