Ogni personaggio protagonista ha le proprie motivazioni ed i propri obiettivi, che sia ritrovare un parente o uccidere qualcuno, ma si ritroverà coinvolto in qualcosa di molto più grande: città e regni in pericolo minacciate da poteri oscuri e dimen...
"Ah-ah buongiorno Kosmo! Dormito bene?" Karl lo salutò mentre addentava la colazione
Kosmo rispose con un occhiataccia, ripensando all'aver dovuto lavare i suoi pantaloni con la magia
"Dunque signor Xalander le nostre strade si dividono?" chiese Venox
"Già, la mia prossima meta è a nord, nell'Egol occidentale e dovrò fare un salto a Byaegol per accompagnare il nostro amico dal maestro" rispose indicando l'uomo di metallo
"Beh, arrivederci Adam. Non abbiamo iniziato nel migliore dei modi, direi che ormai tra noi c'è del rispetto reciproco" il ragazzo gli fece anche un cenno in segno di saluto
"Direi che per noi è ora di andare. Arrivederci a tutti e buon viaggio. Spero che troviate in fretta quell'elfo criminale" quindi l'alchimista si alzò e Adam lo seguì
"Ragazzi non abbiam più motivo di rimanere qui. Kosmo, via quel muso lungo e diamoci una mossa" sentenziò Karl una volta finita la colazione
"Qualcuno può accompagnare una fragile damigella al suo destriero? Mi sento ancora mezza addormentata" disse Lu facendo un sorriso ironico e gli occhi dolci a Kosmo
"Ti porto io dal tuo ammasso d'ossa. Su, muoviti" disse Gul'Dan tutto di fretta e Lu accettò controvoglia.
Ritornati sulla strada tutti insieme, si misero in viaggio e cavalcarono per parecchi giorni pur prendendo la via più diretta verso la capitale, cosa che li tenne lontani da altri centri abitati e fece loro aggirare completamente la città di Fenster. Lungo il cammino incapparono in più di una minaccia, finendo dapprima nel terreno di caccia di alcuni dragonidi verdi che li attaccarono con palle di acido fumante.
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Le creature eran grosse quanto cavalli e dotate di una coda spinata, oltre ad avere delle zanne temibili ed il gruppo dovette gestire bene la battaglia per evitare che i cavalli morissero o che uno di loro rischiasse di venir ferito gravemente: Gul'Dan generò diverse lance di energia per attaccare le creature su più lati e dare così supporto a Karl il distruttore, mentre Venox approfittò della distrazione per aggirare i mostri e colpirli alle spalle coi suoi pugnali. Tuttavia i drachi se ne accorsero e non risparmiarono alcune frustate al giovane; Lu e Kosmo rimasero a distanza a offrire supporto coi loro incantesimi, protetti dal destriero diabolico della ragazza. Nonostante il loro rapporto non fosse del tutto amichevole e avessero ovvie difficoltà a fidarsi l'uno dell'altro in situazioni normali, una volta scesi in battaglia erano pronti ad affidarsi la vita, pur di scampare alla minaccia: anche questo combattimento si risolse senza alcun ferito grave, seppur i colpi di acido avessero colpito anche a lungo raggio. Kosmo e Gul'Dan usarono dunque i loro incantesimi per guarire le ferite del gruppo, ma Lu si rifiutò di essere toccata dall'energia positiva e curatrice della mano del bardo: si mise perciò in disparte e la videro usare energie oscure e negative per rimarginare le sue ferite, come se fosse lei stessa un non-morto. La cosa insospettì parecchio Kosmo, che però non ne fu poi così stupito, data l'attitudine della damigella alla negromanzia: quel che non sapeva era però l'esatta natura di Lu, ovvero che a causa del suo retaggio vampirico lei non era un mezzelfo vero e proprio, bensì un cosiddetto 'dhampir' e perciò le cure magiche tradizionali non solo non funzionerebbero su di lei, ma rischierebbero anche di ucciderla. Inoltre è da questo che derivano il suo aspetto affascinante e la sua pelle innaturalmente pallida.
Calmati i cavalli, si rimisero in sella e ripartirono, prima che altri dragonidi potessero arrivare sul posto attirati dalle grida di morte dei due che avevano appena ucciso, e viaggiarono tranquillamente per alcuni giorni. Tuttavia ad un certo punto videro in lontananza sulla strada un carro caduto e abbandonato. Prima che potessero avvicinarsi abbastanza per scoprire cosa fosse successo, la risposta arrivò alle loro orecchie: ululati.
Dopo aver legato in fretta i cavalli, si prepararono all'assalto dei lupi, che sembravano un'infinità: arrivavano da tutti i lati ed era impossibile per la loro prima linea fermarli tutti, così Lu dovette incanalare l'energia negativa che usa per curarsi verso l'esterno, in modo da danneggiare le bestie. Anche Kosmo venne colpito di striscio dalla cosa e rimase ferito, ma niente che non potesse sistemarsi con un po' di energia positiva; continuò comunque a suonare la sua magica melodia per ispirare i compagni e proseguire quel massacro, mentre Lu aveva una cosa sola in mente: voleva rendere uno di quei teneri lupi assetati di sangue uno dei suoi giocattoli. Nonostante il numero e il fattore sorpresa tuttavia quelle povere bestie non avevano speranza, Karl ad ogni artigliata ne squartava uno e presto nel bosco tornò a regnare il silenzio.
"Karl, Karl! Puoi mettere quel cadavere un po' più in là, così ci gioco?" chiese Lu quasi saltellando dall'emozione
"Ah, ehm... certo, come vuole lei" il lucertoloide eseguì la richiesta in fretta e senza alcuna fatica
"No aspetta! So cosa vuoi fare, non te lo permetterò!" intervenne Kosmo
"M-ma io volevo solo un nuovo giocattolo..." rispose la ragazza con occhi da cerbiatto
"Oh dai Kosmo, non rompere su. Guardala, era così emozionata. E poi, se quel lupetto potrà rendersi utile quanto il suo cavallo, tanto meglio avere qualche zanna in più in battaglia" disse Venox ed il bardo lo guardò male, ma capì che non c'era nulla che potesse dire e nessuno che lo avrebbe sostenuto: l'unico che non era ancora intervenuto d'altronde, era l'orco che si stava scaccolando con la lancia.
Lu tutta contenta ringraziò velocemente Venox, si inginocchiò davanti al cadavere e lanciò un incantesimo prima di toccare il cadavere: le ossa del lupo vibrarono e poco a poco cominciarono a liberarsi della carne, facendosi strada tra la pelle e la pelliccia, finché non si eresse l'intero scheletro su tutte e quattro le zampe di fronte alla giovane negromante. Lu abbracciò il suo nuovo animaletto ancora ricoperto di sangue, gli diede un bacino sul muso e qualche carezza sul teschio: "Che bel giocattolino che sei. Su, andiamo" disse mentre si alzava tornando al destriero osseo
"Fantastico, presto saremo proprio un circo dell'orrore! Non bastava il cavallo, adesso anche il cagnolino" borbottò Kosmo, ma nessuno gli diede retta. "Sai che prima di entrare in città dovrai nasconderli entrambi, vero? E trattandosi di una capitale eviterei di metterli alla bell'e meglio in mezzo ai boschi, il rischio che li scoprano è troppo alto" aggiunse
"E cosa vorresti farne dei miei piccolini? Non posso proprio portarmeli dietro?" rispose Lu, abbracciando il collo del suo cavallo
"Ma per favore! Ti pare normale? Se proprio vuoi tenerli, li sotterreremo fuori città" concluse il bardo
"Beh comunque Kosmo ha ragione, se vogliamo cogliere V di sorpresa non possiamo attirare troppo l'attenzione ancora prima di arrivare in città. Già abbiamo quei due maschioni che ci faranno notare a sufficienza, dandoci meno per operare in tranquillità" Venox cercò di indorare la pillola a Lu
"Uffaaa. Va beeene" sbuffò la ragazza
Gli ultimi giorni di viaggio passarono tranquilli e quando cominciarono a vedere qualche fattoria o campo coltivato qua e là capirono di essere vicini alla loro meta, per cui una mattina si misero a scavare le buche per il cavallo e il lupo. Quello stesso giorno raggiunsero i primi edifici della piccola capitale e videro che proprio sulla loro strada era al momento presente un cantiere, a testimonianza del fatto che la città fosse in continua espansione; la città era inoltre talmente giovane e pacifica da non avere neanche l'ombra di una cinta muraria. Sapevano che il loro obiettivo li aspettava tra le case della città dei pionieri ed erano pronti ad affrontarlo: con la mente determinata, fecero finalmente il loro ingresso a Thaind.