Capitolo 3: Accordo di ricerca

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 "Finalmente siam fuori da quella dannata palude! Non ne potevo più, sento ancora l'umidità entrarmi nelle ossa, brr... il pantano che mi si attaccava sui vestiti, il tanfo e gli insetti fastidiosi...  per non parlare dei bifolchi che la abitano! Veramente delle creature rozze e orribili. Utili allo scopo, certo, ma comunque ripugnanti" pensava l'elfo, mentre attraversava l'ultimo pezzo di foresta che lo divideva dalla radura aperta.  
"Allastir, non perdere troppo tempo dietro al cucciolo, andiamo avanti: dobbiamo raggiungere al più presto il villaggio più vicino!"

L'uomo stava tenendo per mano il giovane lucertoloide che avevano sottratto dal suo villaggio nella palude. "Con calma, il ragazzo è ancora scosso dall'essere stato rapito e costretto a viaggiare per giorni coi suoi nemici naturali. Ora che gli orchi non ci sono più, lasciagli un po' di tempo per riprendersi"

V era scocciato, ma non aveva intenzione di contestare il suo collega: sapeva che, se avesse fatto le cose come avrebbe veramente voluto, quello lo avrebbe presto abbandonato, portandosi l'esemplare con sé. Continuò dunque a camminare sbuffando e sperando di vedere una strada il prima possibile. Non dovette aspettare molto: la vista di un segno di civiltà gli diede subito la carica, sapeva che il paese di Veryne non era più molto distante.
Giunti sulla strada battuta, videro di passaggio una casupola nel bosco, ma V non vi prestò molta attenzione, voleva a tutti i costi raggiungere il paese prima di sera.
Arrivarono al tramonto ormai stremati e si fiondarono nella locanda del paese, senza badare ai pochi individui ancora per le strade che li fissavano, domandandosi chi fossero e soffermandosi poi sul ragazzino che si portavano dietro. L'elfo tuttavia non dormì tranquillo, poiché le voci dell'Anello lo tormentavano ormai da giorni, desiderose di mettere le mani sul corpo del giovane lucertoloide che avevano rapito: l'elfo non vedeva l'ora di scoprire quali poteri antichi potesse contenere il fanciullo, dato l'interesse di quelle entità.
Il mattino dopo, V fremeva già per mettersi a lavoro analizzando le potenzialità dell'esemplare che avevano raccolto, ma purtroppo avrebbe dovuto aspettare di raggiungere il covo nella capitale, prima di poter fare qualsiasi cosa... o almeno così pensava: scendendo nell'ala comune della locanda però gli capitò di incontrare un alchimista di passaggio, equipaggiato a dovere per compiere una vasta gamma di esperimenti, così decise di avvicinarlo.

"Mi scusi, ho notato subito il suo equipaggiamento, mi pare di capire che lei sia un alchimista, dico bene?"

"Ha capito bene, signor elfo. Cosa posso fare per lei, ha bisogno di qualche pozione?"

"No, ma credo di potermi definire un collega: voglio dire, non sono propriamente un alchimista, ma un semplice studioso... sono al momento in viaggio senza attrezzatura, ma sono comunque curioso di comprendere una cosa che mi è capitato di trovare e vorrei sottoporla ad alcuni esperimenti. Le chiederei gentilmente se può prestarmi un paio di cose, sarò poi felice di condividere con lei il risultato."

L'alchimista lo squadrò per un attimo, dubbioso, ma poi gli mise sul tavolo un set di attrezzi "Non sembri uno squinternato qualunque, penso di potermi fidare. Inoltre hai stuzzicato il mio interesse: di che si tratta?"

"Oh, non si preoccupi, verrà ricompensato per la sua gentilezza. Ciò di cui parlo è una sorta di... liquido, una sostanza misteriosa che potrebbe avere diverse applicazioni"

"Interessante, posso partecipare?"

"Oh, non si preoccupi, ho già fatto esperimenti del genere, non ce n'è bisogno... Il mio collega poi sta ancora dormendo, non vorrei che lo disturbasse. Ci metterò poco, sarò subito da lei e e forse gliene lascerò un po' per permetterle di analizzarlo: lei sicuramente sarà più adeguato di me" V prese l'equipaggiamento e si diresse subito nella stanza di Allastir, che stava accudendo il giovane "Fai sdraiare questo coso, ho trovato il modo per estrarre un po' di quel composto"

"Ehi, ha un nome, il ragazzo... Si chiama Kerm, non trattarlo come un oggetto"

"Come vuoi" disse V, roteando gli occhi al cielo "fai in modo che 'Kerm' stia un attimo fermo, mentre prelevo un po' di sangue" Allastir obbedì e l'elfo proseguì con il prelievo, cercando di non far male al ragazzo di fronte al collega. Il giovane lucertoloide era confuso, ancora non si capacitava della situazione in cui era finito: il trattamento paterno ricevuto da Allastir lo metteva a suo agio, certo, ma lui era pur sempre un membro d'elite della fiera razza lucertoloide, normalmente non si farebbe trattare così, nonostante la sua tenera età... eppure qualcosa lo teneva a freno.

Svuotata la siringa in una boccetta, mentre il suo compare tamponava la ferita al giovane, V rimase con sguardo sognante a studiare il liquido, un sangue particolarmente denso, gelido e completamente nero. Ne versò una parte in una seconda boccetta, quella da regalare all'alchimista: chissà quali risultati avrebbe potuto ottenere uno specialista come quello.

Lo sguardo dell'alchimista dimostrava un'enorme sorpresa, come l'elfo si aspettava: "E questa roba cosa dovrebbe essere? E' così fredda al tatto, interamente nera... sembra quasi innaturale. Ne hai altra?"

"Potrei essere in grado di produrne altra, ma ti costerà"

"Ti darò tutto ciò che ho se mi dici anche dove l'hai trovata, questa roba è diversa da qualsiasi sostanza abbia mai visto!"

"L'ho trovata nella Grande Palude, ma è lunga da spiegare: per il momento posso fornirti solo una boccetta intera, così che tu possa iniziare a studiarla. Vieni poi a cercarmi a Thaind, discuteremo dei nostri progressi e vedremo poi come proseguire" Fu così che, invece di dare all'alchimista un piccolo campione di sangue nero, gli diede una boccetta intera al prezzo di svariate monete d'oro.
"D'accordo, signor..." fece l'alchimista

"Chiamami solo V, se proprio devi. I nomi sono dei begli accessori, ma inutili quando si parla d'affari. Non ti preoccupare, ci rincontreremo comunque, non serve presentarsi" e l'elfo si dileguò, tornando nella sua stanza.

"Non mi pare corretto prendergli tutto quel sangue a puro scopo di lucro" si lamentò Allastir

"Ti pare? Sto rifornendo un alchimista, ci siamo anche messi d'accordo per unire i risultati delle nostre analisi in futuro, il suo occhio esperto ci sarà sicuramente d'aiuto" non era del tutto falso, ma comunque ciò che gli interessava maggiormente erano effettivamente i soldi, non poteva contare sempre sul sostegno economico dei suoi capi.

Il giorno dopo i tre ripartirono, diretti verso la capitale Thaind per tornare al loro covo segreto, dove avrebbero potuto studiare in modo approfondito le applicazioni del sangue nero. "Spero perlomeno che i miei uomini abbiano catturato quella dannata ficcanaso, in mia assenza" pensava V, inconsapevole del fatto che quella donna era già sulle sue tracce.

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