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Non appena entro in casa, mi fermo a pensare se sia una buona idea rimanere in rapporti con Andrès.
Da un parte lo voglio, ma dall'altra se dovesse andare avanti ho paura di fare un mare di cazzate.
Decido perciò di bloccarlo su whatsapp.
Una decisione che mi è costata un'ora, perché fino all'ultimo ho pensato che fosse sbagliato.
E a dire la verità, non so neppure tutt'ora se sia poi così giusto.
Per non pensarci ulteriormente, decido di fare un bagno caldo; Germàn non è ancora tornato, non so dove sia, non mi ha chiamato nè scritto da quando è uscito di casa.
Riempio la vasca e mi abbandono all'acqua, chiudendo gli occhi e rilassandomi.
"Posso?"
La voce di Germàn mi fa sussultare: ero talmente rilassata che non l'ho neppure sentito tornare.
Lo trovo appoggiato alla porta del bagno che mi guarda.
"Si, vieni."
Lui si toglie la giacca e la camicia, è molto sexy.
Mi mordo un labbro mentre mi sorride spogliandosi completamente e mettendosi all'interno della vasca insieme a me.
Gli faccio spazio dietro di me e mi appoggio a lui.
"Come sta tua sorella?"
Gli domando accarezzandogli il petto.
"Bene."
Faccio un piccolo sorrisino e lo abbraccio;
finalmente riesco a sentirmi a casa come un tempo e non pensare a niente e, soprattutto, a nessuno.

𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴̀𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂

La sveglia suona, non ricordavo di averla impostata.
Allungo il braccio e la spengo, mi volto e trovo Tatiana nel letto con me; ieri notte deve essere tornata molto tardi, non l'ho vista quando sono rientrato.
Parlando di lei, dopo ciò che è successo ieri,
ho notato che mi ha bloccato su whatsapp: prima di mettermi a dormire, volevo darle la buonanotte, per sciogliere quella tensione orribile che si era creata tra noi, ma non ho più visto la sua foto profilo.
Le ho inviato il messaggio, ma non le arrivava, così ho dedotto.
Se l'è davvero presa così tanto?
Sta cercando di dimenticarmi ancor prima che possa succedere un casino, lo so bene.
Il suo matrimonio a quanto pare va a gonfie vele, allora.
Non penso sia così, anzi, ne sono più che sicuro; altrimenti, perché avrebbe accettato di cenare insieme?
Avrei da dirle tante di quelle cose...
Non ho voglia di finirla ancor prima di cominciarla, vorrei davvero stare un po' con lei.
La cena di ieri è stata meravigliosa, finalmente ho passato una bellissima serata dopo molto tempo.
"Buongiorno."
La voce di Tatiana mi sveglia da questi pensieri.
"Buongiorno."
Ricambio voltandomi verso di lei.
"Ti preparo un caffè?"
Le chiedo.
"Si, grazie."
Scendo dal letto e mi dirigo in cucina a preparare il caffè a mia moglie.
Questi sono gli unici momenti in cui sembriamo una coppia: io che le porto la colazione a letto e lei che mi bacia e mi ringrazia per poi mangiarla con gusto.
Questa mattina le ho portato un cornetto al pistacchio, il suo preferito.
Ne compro sempre un paio il giorno prima nel bar non troppo distante da casa, e poi quando finiscono, passo a riprenderli.
Mentre Tatiana mangia, io vado a farmi una doccia calda, ne ho davvero bisogno.

𝙻𝙰 𝙽𝙾𝚃𝚃𝙴 𝚂𝚄𝙲𝙲𝙴𝚂𝚂𝙸𝚅𝙰
𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂

Ormai sono due giorni che non parlo con Andrès, e onestamente sono felice che lui mi abbia lasciato i miei spazi e che non mi abbia cercato.
Se l'avesse fatto mi avrebbe dato fastidio, anche se mi manca a dire la verità.
Ma finché non vorrò io, non ci sentiremo nè manderemo messaggi.
Per non pensarci troppo, prima sono stata con mio marito per un tempo molto lungo rispetto agli ultimi mesi.
Abbiamo cucinato insieme la cena, abbiamo mangiato davanti alla televisione, guardando il suo film preferito, che a furia di vederlo, è quasi diventato anche il mio.
Mi ha aiutata a lavare i piatti, cosa che ha fatto due o tre volte da quando ci conosciamo.
Eravamo addirittura intenzionati a fare l'amore dopo Dio solo sa quanto tempo; ma lui ha ricevuto una chiamata sul cellulare ed è uscito senza darmi troppe spiegazioni.
Io sono sola sul letto che non riesco proprio a prendere sonno, per colpa di un pensiero che mi balena per la testa da quando è uscito di casa: che mi stia tradendo?
Ci penso, ma poi dico "no, non lo farebbe mai!".
Poi ribatto: "Ne sono sicura? Mi fido abbastanza?"
Onestamente non lo so più, dopo due anni non so più cosa pensare.
Ormai tra di noi va così da sei mesi, sei mesi di alti e bassi, continuamente.
Non sarei stupita se avesse trovato un'altra donna.
Sono le 3:00 del mattino, non ho preso sonno per nulla con questi pensieri per la testa.
Ad un certo punto, qualcuno bussa alla porta di casa; sicuramente Germàn non avrà portato con sè le chiavi.
Mi metto una vestaglia sulle spalle, la mia camicia da notte è estiva, ma sotto le coperte sto più che bene...fuori un po' meno.
Apro la porta, e sussulto appena vedo Andrès davanti a me.
"Che cazzo ci fai qui tu?"
Chiedo stupita.
"Mi hai bloccato su whatsapp?"
"Senti, non penso che dovremmo portare avanti questo, qualunque cosa sia-"
"Ecco: questo cosa?"
Mi interrompe lui.
"Non lo so, ma non lo voglio."
O forse si. ¡Madre mìa, non lo so!
"Avresti potuto darmi spiegazioni, non credi anche tu?"
"Ascoltami, ho un marito, tu una moglie...credo. Quindi che cosa stiamo facendo?"
"Si, quella donna è mia moglie, e tra noi pur provandoci non funziona."
"D'accordo, ma cosa vuoi da me? Io con mio marito sto bene."
In quel momento Andrès mi guarda dritto negli occhi, ed è come se potesse scorgere la "bugia" che ho appena detto.
"Non va bene, non ci credi nemmeno tu."
"Che sei venuto a fare?"
Vorrei evitare l'argomento "Germàn".
"A chiederti di sbloccarmi."
"Sai già la risposta."
"Non la voglio quella risposta."
"Andrès, è tardi, possiamo parlarne domani?"
Improvvisamente, un fortissimo tuono riecheggia per il palazzo, facendo saltare la corrente.
Fortunatamente ho con me il cellulare, perciò accendo la torcia.
"Che cazzo è successo?"
Si domanda Andrès strofinandosi gli occhi appena gli punto contro la luce.
Mi volto per guardare fuori dalla finestra e vedo la pioggia abbattersi violentemente sui palazzi.
"Tranquillo, piove un po', torna in macchina dai."
Gli dico ironizzando, ma lui mi coglie di sorpresa.
"Non ho la macchina..."
È venuto davvero a piedi?
"L'ha presa mia moglie per uscire"
A quel punto penso di non avere altra scelta, almeno finché non spiove.
"Va bene, ho capito, entra."
Subito sul suo volto vedo un sorriso compiaciuto.
"Che bella casa!"
Esclama guardandosi intorno.
"Bella, vero?"
Si accomoda su una sedia e picchietta le dita sul tavolo.
"Vuoi un caffè o qualcosa da mangiare?"
"Alicia, sono le 3:00 del mattino..."
Oh, giusto.
È che sono abituata a chiederlo quando invito qualcuno in casa, non stavo badando all'orario.
"Si...hai ragione..."
Mi siedo di fronte a lui, sull'altra sedia e guardo fuori dalla finestra.
Improvvisamente una calda mano avvolge la mia.
"Smettila..."
Gli dico tirandomi via bruscamente.
"Non ti fidi?"
"Di cosa dovrei fidarmi esattamente?"
"Di me."
Mi fido di lui?
La mia domanda è: mi fido maggiormente di lui o di Germàn?
È bizzarro, conosco Andrès da pochissimo tempo rispetto a mio marito.
"Tuo marito è uscito?"
Mi chiede.
"Si."
È più sollevato ora che sa che non c'è traccia di Germàn.
"Sono passati due giorni; mi mancavi"
Mi spiega lui.
"Okay, ma per quale motivo sei venuto a quest'ora?"
"Perchè non riuscivo a dormire, ti pensavo di continuo. Alicia, non ce la facevo più, avevo bisogno di sapere che non sei arrabbiata con me."
"Ma io 𝑠𝑜𝑛𝑜 arrabbiata con te."
Gli scappa una risata.
"Sono seria."
"Che ho fatto? Dimmi. O ti stai semplicemente autoconvincendo di questo per tenermi alla larga?"
Forse ha ragione.
Ma che dico "forse"? Ha 𝑝𝑖𝑒𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 ragione, e lo so benissimo.
Da quel momento, non proferiamo più parola, aspettiamo soltanto che spiova.

"Ma che cazzo! Non smette!"
Esclama Andrès dopo svariato tempo di silenzio.
Effettivamente piove da praticamente mezz'ora.
"Ti posso prestare un ombrello, non posso farti dormire qui. Non so a che ora potrebbe tornare Germàn."
"Germàn è tuo marito?"
"Oh, giusto, si."
"Capisco..."
Si alza e va verso la porta.
Io prendo l'ombrello più ampio che trovo e lo accompagno al portone.
Una volta fuori, glielo porgo e lui lo apre.
Osserva i palazzi, osserva la pioggia; e ad un certo punto, abbassa l'ombrello.
"Ma che fai?"
Gli domando divertita.
"Mi sento come in quei film dove si danno il primo bacio sotto la pioggia, l'atmosfera è identica."
"Vero."
Osservo anche io.
"E tu me lo daresti il primo bacio sotto la pioggia?"
Mi chiede guardandomi negli occhi.
Senza rendermene conto, sono anch'io sotto la pioggia.
Ed è in quel momento che, ormai vicini, lui mi tira a sè e mi bacia.
Il suo sapore viaggia all'interno della mia bocca, gli metto le braccia intorno al collo.
Ho i capelli ed i vestiti tutti bagnati, sento freddo, ma non importa: c'è 𝑙𝑢𝑖 qui con me.
Questo è ciò che conta.
La sua lingua mi riscalda il cuore, e piano piano inizio a sentirmi a casa.
Non mi succedeva da tempo.

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😭😭😭

𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora