𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴́𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂
Siamo appena arrivati a destinazione, e il ristorante é davvero molto bello.
Ha un ampio parcheggio personale all'aperto, dove subito prendo posto per poi scendere dalla macchina ed andare ad aprire la portiera ad Alicia.
Le porgo la mano e lei me la tende.
"Grazie."
Mi dice sorridendomi.
Mano nella mano, entriamo attraverso un gigantesco portone dorato, che dà spazio ad un'immensa sala con un sacco di tavoli rotondi.
Il lampadario appeso al soffitto é molto decorato, ha dettagli color oro e un'infinità di pietre a forma di goccia.
Sia al lato sinistro che al lato destro della sala, vi sono parecchie finestre che danno sul vasto giardino.
"Questo posto é meraviglioso!"
Esclamo incamminandomi tra i tavoli.
"Ti piace? Bello vero?"
Mi domanda allora Alicia.
"Si, molto. Ci eri già stata?"
Chiedo curioso io.
"Con...con Germàn."
Non le rispondo ulteriormente per chiudere in fretta il discorso, la seguo mentre percorre il lungo corridoio e le scale per salire al piano di sopra, dove immagino che si trovi il nostro tavolo.
Appena lo raggiungiamo, troviamo tutti i colleghi di Alicia seduti ai loro posti: mancavamo soltanto noi.
"Buonasera."
Dico cordialmente.
"Ciao. Lui é Andrés..."
La vedo molto nervosa, molto tesa, continua a giocherellare con una ciocca di capelli.
"Ho lasciato Germán."
Dice senza troppi giri di parole inutili.
Tutti rimangono un po' sconcertati, presumo conoscessero molto bene Germán, magari per loro era ormai diventato un amico.
E chiaramente vedere la tua collega arrivare al tavolo con un altro uomo, é un po' scioccante, ma capisco.
"Cazzo, tu adesso ti siedi e ci racconti tutto!"
Esclama una sua collega/amica incitandola a sedersi.
"Non ho molta voglia adesso di parlare di queste cose, voglio solo presentarvi meglio Andrés, d'accordo?"
Dice Alicia.
Mi fa cenno di accomodarmi, ci sediamo vicini.
"Andrés, lei di cosa si occupa?"
Mi domanda un amico/collega di Alicia.
"Beh...in verità, io dipingo, ma non é un lavoro, la coltivo come passione."
"Si, Andrés ama dipingere, ed é bravissimo a farlo."
Aggiunge Alicia facendomi l'occhiolino.
Le metto una mano sulla coscia nuda, e la vedo già molto eccitata da questo mio comportamento.
"Come vi siete conosciuti?"
Chiede la stessa donna di poco fa ad Alicia.
"Beh, é molto divertente."
Fa una risata nervosa, tenta di spostarmi la mano.
"La sua ex moglie mi ha..."
Si blocca, la mia mano sale sempre più su, fino ad arrivare al suo interno coscia, sfiorando la sua intimità.
"...beh, sua moglie mi ha rovesciato del vino addosso, ecco..."
Tutti ridono, lei si avvicina al mio orecchio.
"Andrés, smettila subito!"
Esclama più infuriata che mai, e ciò mi diverte da morire.
"Alicia, Tamayo desidera vederti in ufficio domani."
La informa un ragazzo del gruppetto.
"Posso portare anche Andrés."
Dice, poi si gira verso di me.
"Ti faccio vedere il posto in cui lavoro?"
"Beh, un ufficio di polizia non so quanto possa essere interessante."
Ribatte il ragazzo, facendo scoppiare tutti a ridere.
Tutti tranne me.
Improvvisamente tolgo la mano dalla coscia di Alicia e rimango per un momento sconvolto.
Ufficio di polizia?
Significa che mi sono innamorata proprio di una che lavora in polizia...e sono un ladro!
"Scusa, di cosa ti occupi precisamente?"
Chiedo ad Alicia avvicinandomi.
"L'ispettore...sono l'ispettore."
Oh, merda!
La mia ex moglie era una ladra, ci siamo innamorati durante una rapina, ma ora...
ora che cazzo faccio?
Potrebbe mandarmi in carcere se scoprisse la mia "vita segreta".
Ma non lo farebbe mai, perché mi ama, giusto?
O davanti alla giustizia non c'é niente che resista?
Ora che ci penso, é stata lei a far si che non mi arrestassero né multassero per i danni che ho arrecato alla vetrina del ristorante vicino a La Puerta Del Sol?
Mio Dio, ma in che cazzo di casino mi sono messo?
Improvvisamente mi sento soffocare nell'ambiente, mi sento in tensione, essendo circondato da gente che lavora in polizia.
Però più guardo Alicia, piú non me ne frega un cazzo.
Io la amo, la amo da impazzire, e finché lei mi crede soltanto un pittore, va tutto bene.
Non potrebbe mai e poi mai risalire alla mia vita da ladro, alle numerose rapine che ho fatto nel corso di questi anni, perché non ho lasciato la mia identità a nessuno.
Nessuno sa il mio nome, nessuno conosce il mio volto per potermi puntare il dito contro e arrecarmi la colpa di un furto.
Semplicemente, ne sono al corrente solo io, e finché sarà così, posso stare tranquillo con lei.
Tento di sciogliere la tensione, le rimetto la mano sulla coscia e lei mi guarda subito, con le pupille dilatate.
"Puoi seguirmi?"
Le domando avvicinandomi al suo orecchio.
"Ho un'idea, tu vai intanto."
Mi risponde facendomi l'occhiolino.
"Scusate, vado in bagno."
Dico alzandomi da tavola.𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂
Andrés si alza da tavola e si dirige verso il bagno, io aspetto qualche altro secondo in più picchiettando le dita sul tavolo.
Poi dico:
"Vado a chiedere al cameriere l'acqua? Ancora non é arrivata, avete sete?"
"Si, grazie."
Mi dice Antoñanzas.
Gli sorrido e mi alzo per raggiungere in realtà Andrés.
"Sbrigati però, che hanno sete."
Gli dico appena lo raggiungo.
Lui mi prende per mano, entriamo in bagno e mi sbatte al muro.
"Aspetteranno."
Mi bacia, posandomi le mani sui fianchi e stringendoli con possessione.
Mi affretto a mettergli le mani intorno al collo, faccio diventare il bacio sempre più intenso, sempre più bagnato, sempre più passionale.
"Ti amo da morire, inspectora."
Mi sussurra Andrés sulle labbra.
Sorrido a quel nomignolo per poi infilargli nuovamente la lingua in bocca.
Mi mette le mani sul culo, mi tira a sé, facendo scontrare i nostri corpi in un modo così...erotico.
Non resisto più, lo necessito.
"Andrés..."
"Si?"
Mi risponde accarezzandomi i capelli.
"Ho bisogno di te..."
Mi sporgo per baciarlo, ma lui indietreggia.
"Di che cosa hai bisogno? Eh?"
Vuole sentirselo dire esplicitamente.
"Che...che mi scopi, ti prego..."
Senza farselo dire ulteriormente, mi prende in braccio e fa scontrare le nostre intimità.
Mi dà modo di sentire quanto sia eccitato.
Gli slaccio la cintura e gli abbasso pantaloni e boxer, in preda alla più totale voglia di lui.
Mi scosta gli slip ed entra dentro di me rudemente.
Apro la bocca, Andrés coglie l'occasione per infilarci la lingua, facendo mischiare le nostre salive.
Gemo incollata alle sue labbra, amo stare con lui.
"Sei bellissima..."
Mi dice per poi baciarmi il collo impregnandolo con la saliva.
Mi mordo forte il labbro inferiore, sto per venire.
"A-Andrés..."
Gli tiro un po' i capelli mentre mi godo il magnifico orgasmo che mi fa provare subito dopo.
E dopo essere venuto dentro di me, fa regolarizzare il suo respiro con il mio.
"Dai, andiamo. Ci staranno aspettando."
Mi sistemo e vado prima io, chiedendo prima una bottiglia d'acqua al bancone.
Torno al tavolo e tutti sorridono vedendomi.
"Ce l'hai fatta!"
Esclama Suárez.
"C'era fila..."
Mi giustifico io alzando le spalle.
Poi dopo poco torna anche Andrés.
E la serata può tranquillamente proseguire.———————————————————
hehehe
STAI LEGGENDO
𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊
FanfictionUna donna che non ama mostrare le proprie debolezze, che ama il suo lavoro, vendicativa al massimo se le fai un torto. Un uomo furbo, astuto, che crede nel sentimento dell'amore con tutto se stesso, ladro professionista con la passione per la pittur...