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𝙻𝙰 𝚂𝙴𝚃𝚃𝙸𝙼𝙰𝙽𝙰 𝚂𝙴𝙶𝚄𝙴𝙽𝚃𝙴
𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂

"Buenos días mi amor."
Sento la sua voce svegliarmi e le sue mani calde avvolgermi la vita.
La sua bocca si posa sul mio collo, provocandomi un brivido lungo la schiena.
"Che ore sono?"
Domando ad Andrès sbadigliando.
"Le nove."
È mattiniero, si alza sempre abbastanza presto, io invece preferisco dormire almeno fino alle dieci, non sarebbe male.
"Dammi un bacio."
Mi dice stringendomi a sé.
A quel punto mi volto dal suo lato del letto e lo bacio con passione.
"Buongiorno."
Gli dico sorridendo.
Lui mi fa un sorriso a trentadue denti a sua volta, per poi baciarmi ancora.
"Andiamo a fare colazione, poi usciamo un po'?"
Gli domando toccandogli i capelli.
"Va bene."
Mi fa l'occhiolino, io prendo gli occhiali che avevo poggiato sopra il comodino, me li metto e mi alzo dal letto.
"Ti sta da Dio il mio pigiama comunque."
Mi dice.
Ieri sera ha insistito perché mettessi uno dei suoi pigiami preferiti, e in verità i pantaloni mi stanno un po' larghi.
"Non mi piace il grigio."
Ribatto, sminuendo il colore della maglia.
"Caffè?"
Domando ad Andrès prima di uscire dalla camera.
"Si, va bene."

𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴́𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂

Questa mattina vorrei portare Alicia al centro commerciale, potremmo anche pranzare lì, giusto per fare qualcosa di diverso.
Mi alzo dal letto e vado in cucina, dove la trovo davanti alla macchinetta del caffè che me lo sta preparando.
Le avvolgo la vita con le braccia, facendola inizialmente sussultare.
"Hey..."
Sospira.
"Ti va di andare al centro commerciale e mangiare lì?"
Appena le propongo di pranzare lì, si volta verso di me e mi mette la braccia intorno al collo chiedendomi:
"Mangiamo il poke?"
Faccio un'espressione leggermene contrariata: non lo amo particolarmente, ma se a lei piace lo mangeremo.
"Per favore!"
Non posso resistere ai suoi occhioni dolci, così la bacio e annuisco.
"Va bene, mangeremo il poke, hai vinto."
Ci mettiamo a tavola e beviamo il caffè, con qualche biscotto al cioccolato fondente.

"Andrès?"
Sento Alicia chiamarmi dal bagno: ci stiamo preparando per andare al centro commerciale.
"Dimmi tutto."
Vado da lei e apro la porta, trovandola davanti allo specchio a legarsi i capelli.
"Ci facciamo una maschera?"
Mi domanda.
Prende una scatolina dal mobiletto dei cosmetici.
"Questa è la mia preferita!"
Esclama aprendola.
"Te la fai con me?"
Ancora non una volta, non riesco a resistere ai suoi occhi dolci, perciò decido di accettare.
"Fammela tu."
Le dico.
"Ovviamente."
Ne prende un po' in mano e me la spalma in faccia, e dopo poco stento a riconoscermi appena mi guardo allo specchio.
"Lasciala in posa per qualche minuto."
Se la fa anche lei: abbiamo entrambi la faccia tutta bianca, e piano piano la pelle inizia a tirare.
"Sei stupendo."
Mi dice Alicia ridendo.
Poggio le mani sui suoi fianchi e la bacio con delicatezza e amore.
La faccio sedere sul lavandino e le stringo il culo, guardando il mio gesto dallo specchio e leccandomi le labbra.
"Facciamoci una foto con queste addosso."
Propone Alicia.
Prendo il telefono e scatto.
"Sei fotogenica anche così amore."
Le faccio notare.
"Dai, basta!"
Esclama dandomi una pacca sulla spalla.
Dopo qualche minuto, possiamo toglierci le maschere dalla faccia.
Risciacquo con l'acqua e Alicia mi tampona successivamente il viso.
"Hai la pelle più liscia."
Mi prende le guance e mi bacia sulle labbra.
Dopo esserci fatti le maschere ci laviamo i denti, poi andiamo a vestirci.
Io metto un completo di giacca e pantaloni blu con una camicia grigio chiaro.
Alicia è meravigliosa: indossa dei jeans a zampa d'elefante e una maglia bianca a collo alto.
Ai piedi mette degli stivaletti neri molto eleganti.
Siamo pronti per uscire direi.
"Andiamo!"
Esclama Alicia.
"Non vedo l'ora di mangiare il poke."
Ironizzo io.
Lei mi spinge e ride alla mia battuta.

"Ti piace questa?"
Mi domanda Alicia mostrandomi una borsa di pelle verde.
Siamo in un negozio di borse, mi ha detto che la sua non le piace più ed è stretta, quindi adesso gliene comprerò un'altra.
"Meglio questa no?"
Le indico una borsa nera con degli strass ai lati.
"Quanto costa?"
Mi domanda lei.
"Non preoccuparti, voglio regalartela, dimmi solo: ti piace?"
"Si, ma-"
"Perfetto, zitta."
Si mette a ridere e mi bacia la guancia.
"Grazie."
Abbiamo speso un sacco di tempo dentro questo negozio e dentro altri due: uno di Versace, dove mi sono provato una giacca rosso scuro che non era per niente male, infatti me la sono comprata.
L'altro invece era un negozio di elettronica, Alicia ha visto uno spremiagrumi molto bello, che alla fine abbiamo anche comprato.
Adesso siamo seduti ad uno dei tavoli fuori dal ristorante di poke.
"Va mangiato con le bacchette, che stai facendo?"
Mi chiede la mia donna con un'espressione scioccata: sto mangiando il poke con il cucchiaio, perché non sono mai stato capace di utilizzare quelle due stecchette di legno.
"Il sushi lo mangio con la forchetta."
Le spiego.
Lei si mette una mano sulla fronte e guarda in basso.
"Mi fai morire."
"E tu a me."
Le faccio l'occhiolino, lei capisce la mia battuta e si avvicina per baciarmi.
"Posso insegnarti?"
Mi chiede.
"A fare?"
Lei alza gli occhi al cielo e mi risponde:
"Ad usare le bacchette, a fare cosa?"
"No, tanto perdi soltanto tempo."
"Fai come vuoi."
Fa l'offesa, mangiando il suo poke senza neppure guardarmi in faccia.
E per farla irritare ancor di più, lo giro.
"Che cazzo fai? Non devi girarlo!"
Si copre il viso con le mani, è sconvolta.
E la cosa mi diverte parecchio.
"Mi ami lo stesso? Anche se giro il poke?"
La faccio di nuovo ridere, sono felice che si diverta in mia compagnia.

"Guarda Andrès!"
Esclama Alicia prendendomi per un braccio e trascinandomi verso un mucchio di pentole.
Siamo da Ikea, vorremmo arredare un po' la casa, vogliamo qualcosa che riguardi noi, che ci descriva, che ci faccia ricordare l'uno dell'altra.
"Costano pochissimo, a casa ne abbiamo bruciate la metà."
Mi dice.
Colpa mia: quando cucino rischio sempre di fare danni.
"Quante ne vuoi?"
"Facciamo tre."
Le prendiamo e ci dirigiamo verso i quadretti.
Magari se ne troviamo uno con una scritta o un disegno carino, possiamo appenderlo in camera.
"Amore?"
Chiamo Alicia, che immediatamente si volta.
Ne ho trovato uno con la scritta "Mon amour" dorata e con la cornice in argento.
"Ti piace?"
Le chiedo.
"Elegante...bello, si."
"Lo appendiamo in camera."
Mi bacia avvolgendomi le braccia intorno al collo.
Passiamo davanti ai divani, ce ne sono alcuni davvero bellissimi.
"Immagina noi due, abbracciati su quel divano, e due piccole pesti che giocano mentre guardano i cartoni animati."
Sussurro ad Alicia.
"Due? Addirittura?"
Mi chiede divertita.
"Non sarebbe bellissimo?"
"Ammetto, si."
Faccio sul serio con lei, un giorno mi piacerebbe costruire una splendida famiglia, perché è la donna che amo e che amerò per sempre, e su questo non ho alcun tipo di dubbio, perché è diversa dalle altre.
"Non ti servivano le lenzuola rosse?"
Mi domanda Alicia distogliendomi da questi pensieri.
Mi piace il rosso, penso che dia un tocco più sensuale a tutto.
Vedo la gente che si siede sui letti, sui divani, per testarli.
Mi avvicino ad Alicia, le circondo la vita con le braccia e le sussurro:
"Vuoi testare il letto?"
Scoppia a ridere di gusto non appena le tiro questa battuta.
"Che cretino!"
Le bacio la testa, è bello vederla ridere.

"Vuoi assaggiare?"
Le chiedo prendendo una cucchiaiata di gelato ai lamponi.
Siamo nella gelateria dell'Ikea, e non mi sta piacendo.
"Non ti piace, vero?"
Faccio "no" con la testa e lei mi prende la coppetta.
"Cazzo, neanche a me."
Scoppio a ridere mentre la posa sul tavolo.
"Queste giornate dovremmo passarle un po' più spesso, sai?"
Dico.
"Già."
Si alza e viene a sedersi sulle mie gambe.
"È bello stare con te."
Mi sussurra baciandomi la guancia.
"Ti amo da morire."
Le scosto i capelli dietro l'orecchio e la bacio, facendomi trasportare dal suo sapore, spegnendo il mondo intorno a noi.
Non c'è nessuno al di là di noi due in questo momento.

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non so che scrivere, godetevi il capitolo:)❤️

𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora