𝙸𝙻 𝙶𝙸𝙾𝚁𝙽𝙾 𝙳𝙾𝙿𝙾
𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴́𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂"Andrés svegliati! Andiamo!"
Sento Alicia chiamarmi e scuotermi, come una bambina che sveglia il papá perché non vede l'ora di affrontare il suo primo giorno di scuola.
"Hey, cos'é tutta questa fretta?"
Le domando stropicciandomi gli occhi e ridendo.
"Sono emozionata perché da oggi sarai partecipe anche del mio lavoro."
Ieri ne abbiamo abbiamo parlato, e mi ha convinto ad andare in ufficio insieme a lei, non vede l'ora di poter condividere tutta la sua vita, interamente.
"Che ore sono?"
Le domando tirandomi su con il busto e baciandola.
"Le 8:30. Alzati."
Mi alzo e mi vado a preparare il caffè, che faccio anche per Alicia.
"Grazie."
Mi dice appena entra in cucina.
Lo beviamo insieme, poi ci andiamo a preparare.
Mi vesto abbastanza elegante, per dare una buona impressione a tutti i suoi colleghi.
Un completo di giacca, cravatta e pantaloni di colore grigio, con la camicia sotto bianca.
"Come sei elegante, signor De Fonollosa!"
La sento esclamare mentre sono davanti allo specchio a sistemarmi i capelli.
Poggio lo sguardo su di lei, vestita meravigliosamente: indossa una maglia bianca a collo alto, pantaloni a zampa neri e giacca elegante lunga nera.
Ai piedi, corre a mettersi i tacchi, anch'essi di colore nero.
"Spostati."
Mi dice per poi mettersi davanti allo specchio per sistemarsi i capelli, che raccoglie in una coda.
Prende poi la borsa, il cappotto e siamo entrambi pronti per uscire.𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂
Sono così emozionata!
Tra poco Andrès entrerà nel mio ufficio, non vedo l'ora di renderlo partecipe di quello che faccio.
Arriviamo mano nella mano correndo alla porta ancora chiusa, avevamo gli occhi di tutti addosso mentre salivamo in fretta e furia le scale.
Andrès mi fa poggiare alla porta dell'ufficio, mi circonda la vita con le braccia e mi bacia dolcemente sulle labbra.
"Siamo in anticipo?"
Mi domanda riattaccandosi poi alla mia bocca.
"A quanto pare..."
Inizia a toccarmi un po' ovunque, avvicinandosi molto per farmi sentire quanto è eccitato in questo momento.
"Tutto questo entusiasmo, mi ha messo una certa voglia..."
Mi dice Andrès stuzzicandomi il collo.
"Allora entriamo."
Gli rispondo facendogli l'occhiolino.
Tiro fuori le chiavi e apro la porta, trascinando dentro Andrès all'istante.
Ce la richiudiamo alle spalle, continuando più vogliosi che mai a baciarci e morderci le labbra.
"Sicura che non arrivino?"
Mi domanda spingendomi contro la scrivania, dove poi mi siedo.
"Si, tranquillo, abbiamo tempo."
Gli rispondo per poi lasciarmi totalmente andare a lui.
Mi accarezza il viso marchiandomi poi con i suoi baci bagnati sulla guancia sinistra, sul mento, vicino alle labbra- sull'angolo destro della bocca-e sulla mandibola.
"Sei fottutamente meravigliosa."
Mi sussurra all'orecchio, facendomi sentire molto caldo in pochi secondi.
Mi tortura il collo, morde qualche lembo di pelle, ed io chiudo gli occhi a quella meravigliosa sensazione.
Intreccia le sue mani alle mie e mi guarda.
"Ti amo-"
Si ferma per darmi un bacio a stampo sulla bocca.
"-da morire."
Continua poi.
Faccio lo stesso poco dopo.
"Anche-"
Inizio baciandolo a stampo.
"-io."
Finisco.
"Signorina, posso avere il privilegio di sfilarle questi pantaloni?"
Mi domanda.
"Ma certamente."
Gli rispondo facendogli l'occhiolino.
Prima mi tolgo la giacca, fissando i suoi occhi, che ardono sul mio corpo e mi venerano ad ogni mio movimento.
"Adesso puoi andare."
Lo incito io.
A quel punto, lui lentamente si abbassa all'altezza della mia intimità, guardandomi dal basso verso l'alto.
Comincia a sfilarmi i pantaloni con estrema delicatezza, per poi poggiare la mia bocca sulla pelle d'oca delle mie cosce nude.
Lo guardo spostarsi sempre più verso l'interno della mia coscia destra, fino ad arrivare all'intimo.
Mi bacia con delicatezza attraverso la stoffa degli slip, facendomi rabbrividire più che mai.
Poi me li sfila, lasciando la mia intimità completamente scoperta.
"Quanto tempo abbiamo ancora?"
Mi domanda con la voglia più assoluta di affondare la testa in mezzo alle mie gambe.
"venticinque minuti..."
La mia voce è visibilmente eccitata e vogliosa di lui.
"Per me va benissimo."
E dopo quelle parole, un piacere immenso mi assale e mi travolge, mandando tutto completamente a puttane.
Tiro la testa all'indietro e apro la bocca, sentendo la sua lingua bagnare il mio clitoride.
"Cazzo Andrès..."
Esclamo tirandogli poi i capelli.
È pazzesco come riesca a mandarmi su un altro pianeta con così tanta facilità, un solo suo gesto é in grado di farmi impazzire come non mai.
"Andrès, sto per-"
Lui mi blocca prima che possa finire la frase.
"Non ti lascerò venire in questo modo."
Si blocca e si alza, lasciandomi "incompleta".
"Voglio guardarti dritto negli occhi mentre godi, d'accordo?"
Si avvicina, si insinua tra le mie gambe e comincia a slacciarsi la cintura per poi abbassarsi i pantaloni.
Spinge il bacino ancor di più contro il mio corpo, facendomi entrare in contatto con il suo membro più duro della pietra ancora coperto dai boxer.
"Lo senti? Quanto ti voglio?"
Mi domanda sussurrandomelo per poi mordermi il lobo dell'orecchio sinistro.
Inizia a strusciarsi, per eccitarmi ancor di più.
"Cazzo, cazzo, Andrès. Ti prego, ti prego."
Lo supplico dimenandomi.
"Vuoi che ti faccia mia?"
Mi domanda accarezzandomi il viso.
Io annuisco mordendomi il labbro inferiore.
"Okay. Anche se lo sei già."
Mi dice mentre si abbassa i boxer e mi penetra all'istante.
Immediatamente, dalla mia bocca esce un rumoroso gemito, che Andrès spezza baciandomi intensamente.
Il bacio diventa mano a mano sempre più passionale, sempre più sensuale.
"Te amo, inspectora."
Sorrido, come ogni volta da quando mi chiama così.
Aumenta sempre di più con le spinte, mi fa raggiungere le stelle in pochissimo tempo.
"Andrès..."
Ormai sono al limite, non resisterò ancora per molto.
Mi spingo contro di lui per far andare il suo membro sempre più in profondità; gemo senza sosta.
"Ci sentiranno: shhh."
Mi dice mettendosi il dito indice davanti alla bocca.
E quando arrivo al limite, attacco le mie labbra alle sue.
Veniamo quasi all'unisono, ci guardiamo negli occhi mentre i nostri cuori battono all'impazzata.
Il mio petto va "su" quando il suo va "giù" e viceversa.
"Ti amo, Andrés."
Gli dico sorridendogli ed accarezzandogli la spalla sinistra.
"Io ti amo di più."
Mi risponde baciandomi.
"Ah, si?"
Gli metto le braccia intorno al collo e lui mi stringe i fianchi, accarezzandomi la pelle nuda-ancora d'oca.
"Quanti minuti ci restano?"
Guardo il telefono poggiato al mio fianco e vedo che abbiamo cinque minuti di tempo prima che arrivino tutti.
"Cinque."
Dico allora ad Andrès.
"Sai, è stato...eccitante farlo sulla scrivania del tuo ufficio. Per di più contro il tempo."
Ridiamo e ci baciamo ancora, è come se non ci bastassimo mai io e lui.
"Sei pronto per vedere cosa faccio?"
Gli chiedo.
"Mai stato più pronto."
Mi sorride.
Ci rivestiamo ed aspettiamo l'arrivo di Tamayo, come se nulla fosse mai successo.————————————————————
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𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊
FanfictionUna donna che non ama mostrare le proprie debolezze, che ama il suo lavoro, vendicativa al massimo se le fai un torto. Un uomo furbo, astuto, che crede nel sentimento dell'amore con tutto se stesso, ladro professionista con la passione per la pittur...