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𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂

"Ci hanno rubato l'oro..."
Mi volto immediatamente verso Andrès, paralizzato che fissa il vuoto, gli occhi spenti e inespressivi.
E subito dopo, esplode, iniziando a prendere a pugni la parete e gridando.
"PORCA PUTTANA!"
Ripete tra un pugno e l'altro, in preda alla più totale ira: non l'ho mai visto così, non conoscevo questo suo lato così...esplosivo? Come chiamarlo?
Si, l'ho visto su tutte le furie, o meglio, 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑣𝑜 di averlo visto.
Ma non servirà a nulla incazzarsi e scaricare la rabbia senza fare qualcosa.
Vado verso di lui e cerco di farlo ragionare.
"Andrès, guardami, smettila."
"VAFFANCULO!"
Continua ad urlare, senza ascoltarmi.
"Andrès, basta."
Sembra aver spento il mondo intorno a lui, sembra non volerne sapere.
"Andrès, ti prego."
"PORCA PUTTANA!"
A quel punto, esplodo anche io, deve ascoltarmi.
"ANDRÈS, BASTA, FINISCILA!"
Lo prendo da un braccio, quasi tirandolo, si volta verso di me, così da farmi vedere i suoi occhi di fuoco.
"Non si risolvono le cose così!"
Lo rimprovero.
"Ti rendi conto che ci hanno appena derubati, porca puttana?"
"Devi calmarti."
Cerco di far regolarizzare il suo respiro come meglio posso.
"Calmarmi?"
Mi chiede.
"CALMARMI?"
Mi chiede di nuovo, urlando e sbattendo un ulteriore pugno contro il muro.
"Ascoltami..."
Lui si volta verso di me e mi guarda negli occhi, che si mischiano con i suoi.
"Ti aiuterò a trovare l'oro, scopriremo, te lo giuro, chi l'ha portato via...𝑛𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟...𝑛𝑢𝑛𝑐𝑎."
Mi fissa con le lacrime agli occhi, che ormai ho anche io.
Le mie mani gli circondano il viso, rassicurandolo e proteggendolo: lui l'ha fatta fino ad ora con me, adesso sento di doverlo fare io con lui, glielo devo, é il minimo.
"Alicia, io-"
"Shhh..."
Lo zittisco mettendogli l'indice sulle labbra.
"Ci riusciremo insieme...te lo prometto."
Cosí, ci stringiamo in un abbraccio, per poi metterci sulle tracce del veicolo che ha rubato l'oro.

𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴́𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂

"Da quella parte."
Dico ad Alicia alla guida della macchina.
Stiamo cercando di rintracciare chi ci ha rubato l'oro, e sono felice di farlo con lei.
Si é offerta di aiutarmi a fermare il veicolo, non me l'aspettavo minimamente, dopo tutto quello che le ho fatto in passato.
Abbiamo trovato le tracce del veicolo sull'asfalto e le stiamo seguendo, ci stiamo avvicinando ad un posto deserto, non so bene se stiamo facendo la cosa giusta.
"Fermati."
Dico poi ad Alicia.
"Marsiglia! La bambina."
Ordina la mia rossa al mio amico.
Victoria é sotto i suoi occhi, sono abbastanza sicuro.
"Perchè mi hai detto di fermarmi?"
Mi domanda confusa.
"Perchè ho visto quello."
Le indico un tendone un po' malridotto, dove subito entriamo.
Ciò che trovo al suo interno, mi fa gelare il sangue: un computer, due paia di cuffie, un tavolo e due sedie.
Qualcuno ci stava spiando fin dall'inizio?
A chi ho raccontato del piano oltre ai membri della banda?
"Oh, merda!"
Esclamo, capendo immediatamente chi sia l'unica persona che fin dall'inizio sapeva della rapina che volevo mettere in pratica, dell'oro che volevo rubare e di tutto quello che volevo fare, come volevo muovermi.
E a quanto pare, non l'ha fatto da sola.
L'unica-altra-persona che ne é venuto al corrente é colui che mi ha tradito.
Colui che, instaurando un bel rapporto con la mente di tutto questo, ha potuto usufruire dei dettagli e dei segreti del mio piano.
E non può trattarsi di nessun altro se non di Tatiana e Rafael.
"Ma porca di quella puttana!"
Esclamo uscendo dal tendone.
"¿Que?"
Mi domanda Alicia seguendomi.
"Sai chi stiamo inseguendo? Lo sai?"
"Due pazzi?"
"LA MIA EX MOGLIE E MIO FIGLIO!"
Vedo il volto della mia donna alquanto scosso.
"Che cazzo dici?"
"Sono gli unici a sapere del piano...Tatiana é anche una ladra!"
"Ma che cazzo!"
Però, credo di essere già sulla strada giusta.
Credo di sapere dove si trovano.
"Alicia, so dove dobbiamo andare."
"Dimmi, ti ascolto."
"Quando ero sposato con Tatiana, le ho parlato di una casa, che avevo comprato proprio per la fine della rapina: ci saremmo andati a vivere una volta finito tutto, e avremmo sotterrato l'oro sotto di essa."
"Perfetto cazzo! Andiamo, no?"
"Andiamo."
Torniamo in macchina e ci dirigiamo verso quella casa, con la speranza che ciò che penso sia vero.
"Marsiglia, Benjamin, lascio a voi la bambina."
Dico ai miei amici per poi mettermi alla guida della mia auto.
Sul sedile del passeggero sale Alicia.
"Pronta?"
Le domando.
"Pronta."

𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂

"Sei sicuro di sapere dove stai andando?"
Domani ad Andrés un po' preoccupata: é da più di mezz'ora che siamo in auto, e continua ad esserci davanti a noi soltanto campagna, nemmeno l'ombra di qualche casa o altro che non siano alberi.
"Si, l'ho comprata jo quella casa, ricordi?"
Mi risponde.
"Beh, non c'entra assolutamente niente."
"Si, ma adesso che vuoi fare? vuoi litigare?"
"Non sto litigando, ti ho fatto solo una domanda."
Mi sto irritando, se continua così, certo che litigheremo.
Improvvisamente, iniziano a cadere gocce d'acqua sul vetro.
"Ci mancava solo la pioggia!"
Esclama Andrés esasperato.
Il tempo, secondo dopo secondo, peggiora sempre di più, finché non scende giù il diluvio.
"Non vedo un cazzo!"
Si lamenta Andrés.
"Ma i tergicristalli no?"
"Stai zitta per favore?"
"Madre mía!"
Ho capito che é meglio non parlargli, prima dovrei farlo calmare.
"Dovrei fermarmi?"
Mi domanda poi.
"Sei tu che guidi, fai come vuoi."
"D'accordo, cosa ti dá fastidio?"
Immediatamente mi volto verso di lui.
"Stai scherzando?"
Non ha neanche il tempo di ribattere, che la macchina si spegne bruscamente.
"Che é successo?"
Mi domando.
Andrés prova a riaccenderla, ma niente.
"No, merda, no!"
Lo vedo che perde il controllo, che riempie di pugni il volante, che si agita.
Decido di prendergli una mano e stringerla con la mia.
"Ascoltami."
Si volta a guardarmi, i nostri occhi si mischiano.
"Chiamiamo Marsiglia e gli diciamo di venirci a prendere."
Non penso mi stia ascoltando.
"Sei bellissima, lo sai?"
"Mi hai sentito?"
Lui in risposta, mi bacia, ed io ricambio questo gesto che tanto mi era mancato.
"Mi hai ascoltato? Cretino!"
Scoppio a ridere, per poi prendere il telefono e chiamare Marsiglia.
"Pronto?"
"Marsiglia, puoi localizzarci? Siamo bloccati in mezzo al nulla."
"Arriviamo."
"Quanto ci vorrà?"
Chiede Andrés.
"Minimo due ore, siete piuttosto lontani."
"Come due o-"
Mi mette un dito davanti alle labbra per zittirmi, poi attacca.
Ho capito bene le sue intenzioni, e ammetto che mi sta tentando a forza di stuzzicarmi.
"A-Andrés, smettila..."
Mi tocca la coscia, mi bacia il collo, ed io sento infinite piccole scosse di piacere attraversarmi dalla testa ai piedi.
Lo voglio così tanto...
"Ho bisogno di te."
Mi sussurra lui.
"Anche io."

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hehehehehe

𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora