Poggio la testa sul vetro dell'auto guardando fuori il paesaggio inondato dalla cupa notte.
"Amore, passami il telefono per favore."
Mi dice Germán non staccando gli occhi di dosso dalla strada.
"Germán, lo sai che non mi piace quando guidi e guardi il telefono."
Sono molto rigida su queste cose: non voglio rischiare un incidente.
"Non rompermi i coglioni, okay?"
Sbuffo e prendo la sua borsa per tirare fuori il dispositivo.
Ma proprio in quel momento, mi accorgo di una cosa.
"Oh cazzo!"
Esclamo portandomi le mani alla bocca.
"Cos'hai?"
Mi chiede mio marito guardandomi.
"Credo di aver dimenticato la borsa al ristorante..."
"Ne sei sicura?"
Accostiamo e cerchiamo nei posti dietro, sotto i sedili, ma nulla.
"Dobbiamo tornare indietro!"
Mi metto le mani sui fianchi esasperata e montiamo nuovamente in macchina.
Torniamo al ristorante, scendo correndo ed entro.
Al tavolo non la trovo, merda!
Me l'hanno rubata? Cazzo, cazzo!
"Cerca questa?"
Sento la voce di un uomo: mi giro e trovo davanti a me lo sconosciuto con la mia borsa in mano.
"Come...come-"
"Sapevo che sarebbe tornata indietro; l'ho vista sulla sedia e l'ho presa, tutto qui."
"Beh, grazie..."
La riprendo, e credo di dovermi sdebitare con lui dicendogli almeno il mio nome.
Dopotutto, abbiamo ballato insieme, mi ha appena restituito la borsa con dentro cellulare e documenti; e la sua donna mi ha rovesciato del vino addosso...beh si, direi che merita di sapere come mi chiamo.
"Comunque, sono Alicia, piacere."
Gli porgo la mano un po' in imbarazzo.
"Piacere mio, mi chiamo Andrés."
Lui non me la stringe, ma me la bacia, con mia grande sorpresa.
Accidenti, sono rossa come un peperone!
"Arrivederci, Alicia."
Mi fa l'occhiolino e poi va via, lo stesso faccio io con la mia borsa, finalmente nelle mie mani."Buongiorno amore."
Germàn mi sorride e mi bacia le labbra con delicatezza, svegliandomi dal mio sonno.
"Che ore sono?"
Chiedo strofinandomi gli occhi.
"Le 10:20, non dovresti essere al lavoro?"
"No, ho la giornata libera."
Mi metto a sedere sul letto e contemplo Madrid con le strade illuminate dal sole: la vista che abbiamo da questa finestra é mozzafiato.
Mentre mi perdo nelle strade e nei palazzi della mia amata città, mi squilla improvvisamente il telefono.
Lo prendo e vado in bagno.
"Pronto?"
"Alicia?"
Sobbalzo sentendo la voce di Andrès dall'altra parte.
"Si, sono io."
Come ha fatto ad avere il mio numero?
"Mi scusi tanto, dalla sua borsa ieri mi é caduto un bigliettino, c'era scritto un numero di cellulare, e deducendo fosse il suo l'ho chiamata."
Ah si: avevo messo quel biglietto all'interno della borsa tempo fa, quando ho conosciuto Germàn; mi ricordo che indossavo la stessa tracolla, che chiaramente é quella che utilizzo per le serate a cena.
Ha voluto che lo tenessi come ricordo di quel giorno, non so perché, ma non mi é costato nulla tenerlo lí.
"E se quel numero non fosse stato mio?"
Domando facendo un sorrisetto stronzo,
che lui purtroppo non può vedere.
"In caso avrei fatto una figura di merda, ma non mi sembra così drammatico, non crede?"
Scoppiamo entrambi a ridere, poi lui taglia corto.
"Alicia, volevo invitarla a cena stasera. Nello stesso ristorante."
"Oh..."
Mi ha colta alla sprovvista, non pensavo volesse uscire con me.
"Non vuole?"
Ci penso qualche secondo: dopotutto stiamo uscendo da amici, giusto?
Che male c'é?
"A che ora?"
"Alle 21:00, se per lei va bene. Passo a prenderla?"
"Si, grazie mille."
"A stasera, Alicia."
"A stasera."𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴́𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂
É da ieri sera che ho in mente la rossiccia, e no, non sto parlando affatto di mia moglie.
La verità é che negli ultimi mesi io e Tatiana viviamo più di litigate che di scopate.
Ieri sera abbiamo deciso di andare a mangiare qualcosa al ristorante per cercare di recuperare un rapporto che ormai a mio avviso si sta sgretolando, giorno dopo giorno, sempre di più.
Vorrei conoscere di più Alicia, andare un po' oltre con la mente, perché con mia moglie faccio sempre le stesse cose, e ormai ne sono abbastanza esausto.
Parlando del diavolo spuntano le corna: la vedo entrare in salone vestita e truccata, con la coda alta ben sistemata.
"Dove vai?"
Le domando curioso.
"A casa di mamma."
"D'accordo."
"Non torno per pranzo, non aspettarmi."
Se ne va ed io mi accendo la televisione per guardarmi qualche film aspettando l'ora di pranzo.
Credo che cucinerò un semplice piatto di pasta, nulla di più, non ho neanche voglia di mangiare da solo onestamente.
Delle volte Tatiana non pranza con me, nella settimana saranno quattro giorni su sette.
Decido di ingannare il tempo scrivendo ad Alicia un messaggio.𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂
Sto preparando il pranzo per me e mio marito, quando mi arriva un messaggio su whatsapp.
"¿Que estás haciendo?"
É da parte di Andrés, mi fa sorridere.
"Ci diamo del "tu" ora?"
Rispondo io ironicamente.
"Come preferisce lei, signorina."
"mm...sto cucinando, TU che fai?"
Evidenzio di proposito il "tu".
"Guardo un film tutto solo.
Non dimenticarti l'appuntamento di stasera, mi raccomando."
"Tranquillo."
Lo rassicuro.
Ad un certo punto, due calde braccia mi avvolgono la vita facendomi sussultare.
"Mi ha appena chiamato mia sorella, stasera vuole che vada a cena da lei."
Mi dice Germán baciandomi il collo.
Non gli dirò allora del mio appuntamento con Andrés, non ne vedo il bisogno.
"Va bene. Adesso fammi fare i piatti che é pronto."𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴̀𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂
Sono le 19:30, mi sto preparando per andare a prendere Alicia.
Tatiana è rientrata da poco, ma io non le darò spiegazioni, perché neanche lei lo fa spesso e volentieri con me.
Ormai non ci diciamo sempre dove andiamo, con chi siamo, i rapporti si stanno perdendo.
Mi metto giacca, pantaloni e cravatta neri.
Le scarpe del medesimo colore lucide e la camicia bianca.
Mi spruzzo qualche goccia di profumo e sono pronto.
Esco e metto la posizione che mi ha inviato Alicia sul telefono, arrivando da lei in mezz'ora nemmeno.
"Scendi, sono sotto casa tua."
Le scrivo.
"Okay."
Mi risponde subito dopo.
Passa qualche minuto e la vedo arrivare: é meravigliosa, indossa un vestito nero lungo, ha i capelli raccolti in una coda bassa e un paio di orecchini pendenti molto luccicanti.
"Ciao."
Mi dice dandomi due baci sulle guance appena monta in macchina.𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂
"Il vestito l'hai messo in lavatrice?"
Mi domanda Andrés mentre guida.
"Il vestito di ieri? Oh, non preoccuparti, penso si possa risolvere, domattina credo che andrò in una lavanderia."
"Scusami ancora, davvero."
"Non devi scusarti, tranquillo."
Si respira tensione nell'aria, é molto strano.
Grazie a Dio arriviamo in fretta al ristorante; Andrés scende dall'auto e mi viene ad aprire la portiera.
"Grazie."
Sono più tranquilla quando gli porgo la mano e lo guardo negli occhi, sorridendogli e ringraziandolo del gesto.
Entriamo nel ristorante e ci sediamo ad un tavolo.
Iniziamo a sfogliare i menú senza rivolgerci la minima parola.
"Cosa prendi?"
Mi chiede Andrès continuando a leggere i piatti elencati.
"Non so, forse una pizza. Tu?"
"Credo che la prenderò anche io."
Mi dice guardandomi questa volta negli occhi.
Distolgo immediatamente lo sguardo e torno a leggere i tipi di pizza qui sopra.
"Ordinate signori?"
Ci domanda il cameriere dopo poco.
"Pizza margherita."
Diciamo entrambi, nello stesso momento, in coro.
Ci guardiamo stupiti di quanto accaduto mentre il ragazzo annota tutto sul suo taccuino.
"D'accordo."
"E porta anche del vino rosso."
Aggiunge Andrés fissandomi.
Per una volta non berrò il mio preferito.
"É tutto?"
Domanda.
"Si."
Diciamo ancora una volta all'unisono.
Appena il ragazzo se ne va, scoppio a ridere.
"Ma che cazzo fai?"
Chiedo ad Andrés ironica.
"No, che cazzo fai tu!"
Non smettiamo di ridere, é impossibile."Com'era?"
Mi domanda Andrés riferito alla pizza che abbiamo appena finito di mangiare.
"Buonissima."
Gli rispondo io.
Nessuno dei due ce la fa più, era davvero enorme.
"Ti va di ballare?"
Mi chiede poco dopo; tutto il contrario di mio marito: se fosse stato qui, avrebbe preso il cellulare e iniziato a chattare.
"Certo!"
Esclamo io felice.
Ci dirigiamo in pista, e provo le stesse identiche sensazioni della volta precedente.
"Sei bellissima..."
Mi sussurra Andrés; mi mordo il labbro inferiore dopo quella rivelazione.
"Non te l'ho detto prima, ci tenevo a dirtelo adesso."
"E perché proprio adesso?"
Gli domando io mettendogli le braccia intorno al collo.
Lui mi guarda, non dice nulla.
E tenta di poggiare le sue labbra sulle mie, ma mi scanso.
"Andrés, non mi sembra il caso. Sono sposata, e anche tu hai qualcuno, ti prego."
"Si, scusami, forse hai ragione..."
É imbarazzato, e un po' lo sono anch'io.
Torniamo al tavolo e decidiamo di pagare ed andarcene.
"Ti...ti accompagno a casa?"
Mi domanda.
"Va bene, grazie mille."
Non penso di riuscire a stare con lui ancora per stasera, preferisco andare a casa.
"Ciao..."
Lo saluto senza nemmeno guardarlo negli occhi e me ne vado.
Non so se sia una buona idea continuare a frequentarci.————————————————
Salve🥹
Qui per dirvi che ogni venerdì alle 17:00, uscirà un nuovo capitolo della storia:)
Vi amo<3
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𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊
FanfictionUna donna che non ama mostrare le proprie debolezze, che ama il suo lavoro, vendicativa al massimo se le fai un torto. Un uomo furbo, astuto, che crede nel sentimento dell'amore con tutto se stesso, ladro professionista con la passione per la pittur...