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𝙳𝚄𝙴 𝚂𝙴𝚃𝚃𝙸𝙼𝙰𝙽𝙴 𝙳𝙾𝙿𝙾
𝙰𝙻𝙸𝙲𝙸𝙰 𝙿𝙾𝚅'𝚂

"Buongiorno amore mio."
Mi dice Andrés svegliandomi, mentre mi accarezza il viso.
"Che ore sono?"
Gli domando stropicciandomi gli occhi.
Sono sdraiata sul suo corpo dopo una magnifica notte passata a fare l'amore.
"Le otto."
Mi risponde.
Sbuffo e chiudo di nuovo gli occhi.
"Vuoi dormire ancora un po'?"
Mi chiede accarezzandomi i capelli.
"Se mi lasciassi in pace per un'altra ora, te ne sarei davvero grata."
Sbuffa un piccolo sorriso e mi scosta piano la frangia per guardarmi meglio in viso.
"Ti lascio in pace solo se ti fai dare un bacio, però."
Alzo lo sguardo, i suoi occhi incontrano i miei e si incantano.
Poi si protende per baciarmi sulle labbra, un bacio dolce, casto.
"Va bene così?"
Gli chiedo poggiando nuovamente la testa sul suo petto.
"Va benissimo."
Mi risponde soddisfatto.
La convivenza con lui va a gonfie vele: abbiamo deciso di fare sul serio da quella sera in cui siamo stati "lasciati", e siamo più felici che mai.
Dopo quel bacio, sono tornata dentro il locale per tranquillizzarli che avrei versato un po' di soldi per ripagare i danni, nonostante abbia precedentemente litigato con Andrés per questo.
Lui non voleva versassi un centesimo, i danni erano i suoi, ma volevo aiutarlo.
Non potevo neppure permettere che andasse in carcere o venisse multato per atti di vandalismo in un luogo pubblico, perciò ho parlato con i miei colleghi in polizia per far sì che non avvenisse nulla nei suoi confronti, che ci avrei pensato io.
Dopotutto, lui é una brava persona, non avrebbe mai fatto una cosa del genere normalmente, é stato ferito, e lo capisco, anche se avrebbe potuto regolarsi.
Adesso viviamo una specie di convivenza, a casa sua, sua moglie é andata via con suo figlio.
Me ne sono andata da casa, l'ho lasciata a Germán, a me basta stare con Andrés.
"Amore? Adesso credo che sia ora."
Sento la sua voce poco dopo.
"Amore? Sono le dieci, dai!"
Merda! Non é passato così poco come pensavo, anzi.
Apro gli occhi e lo guardo, é meraviglioso, il miglior buongiorno che potessi mai chiedere.
"Buongiorno."
Gli dico sorridendo.
"Buongiorno."
Unisce le sue labbra alle mie, io mischio le nostre lingue, facendo intensificare sempre di più il bacio.
"Cosa hai voglia di fare? Mh?"
Mi chiede lui accarezzandomi la schiena nuda.
"Colazione."
Gli rispondo io facendogli l'occhiolino.
"Ci sei rimasto male?"
Gli domando ridendo.
"Un po'."
Mi risponde ridendo anche lui.
Mi alzo dal letto, mi metto una vestaglia e vado a prepararmi il caffè, preparandolo anche ad Andrés.
Li porto in tavola e lo aspetto.
"Ma buongiorno!"
Esclama entrando in cucina e baciandomi sulla bocca.
Si siede accanto a me e cominciamo a fare colazione.
Mentre bevo l'ultimo sorso di caffè nella tazza, mi arriva un messaggio sul cellulare, da parte di Antoñanzas, un mio collega di lavoro.
Dice: "Ciao Alicia, ti ricordi della cena di questa sera, vero?".
Appena lo leggo, esclamo: "Cazzo!", mettendomi una mano sulla bocca.
"Cosa c'è?"
Mi domanda Andrés facendosi scappare una piccola risatina.
Mi ero completamente dimenticata della cena.
Tre settimane fa abbiamo programmato una cena tra colleghi di lavoro, ad un ristorante molto carino poco fuori Madrid.
¡Madre mía! Grazie Antoñanzas per avermelo ricordato!
"É che...stasera ho una cena con i miei colleghi di lavoro, e me ne ero completamente dimenticata. Vuoi venire anche tu? Così te li presento e ti faccio vedere cosa faccio."
Andrés non credo sappia del mio lavoro, non l'ho mai reso partecipe di questo, ma ora che facciamo sul serio, posso inserirlo nella mia vita al cento per cento, e spero lo faccia anche lui.
"Ti va?"
Continuo a domandargli, visto che non mi risponde.
"Va...va bene..."
Gli sorrido e scrivo ad Antoñanzas che ci sono e che viene anche Andrés.
"Perfetto, usciamo da qui per le 19:30."
Dico.
"Come ti vestirai?"
Mi chiede.
"Non lo so, sai?"
"Andiamo a scegliere l'abito giusto?"
Mi chiede con un sorrisetto sul volto.
Annuisco sorridendo anche io, gli porgo la mano, lui me la prende e andiamo in camera.
Ho portato tutte le mie cose chiaramente, e l'armadio che Andrés prima utilizzava solo per lui, é diventato di entrambi.
É molto pieno, non entra più nulla.
"Allora..."
Osservo tutti i miei abiti più eleganti, mentre Andrés mi aspetta seduto sul letto.
"Che te ne pare di questo?"
Gli domando voltandomi e mettendogli davanti un vestito a tubino di colore beige, senza spalline e pieno di paillettes, che arriva al ginocchio.
Lui lo scruta bene, poi mi dice:
"Mh...troppo corto."
Sbuffo e lo lancio sul materasso.
Torno a guardare cos'altro potrei indossare, e ne trovo uno molto carino.
"Questo?"
Gli mostro un vestito rosso di raso, anche questo mi arriva al ginocchio.
"Che ne dici di...quello?"
Mi domanda indicandomi un abito nell'armadio.
Lo prendo: é nero a tubino, di velluto, ma é più lungo degli altri due, mi arriva quasi alle caviglie.
"Decisamente. Questo ti starà da Dio."
Mi dice.
"Se lo dici tu..."

𝙰𝙽𝙳𝚁𝙴́𝚂 𝙿𝙾𝚅'𝚂

Sono circa le 19:00 della sera, io e Alicia ci stiamo preparando per la cena tra colleghi che ha, nella quale mi ha coinvolto.
Imparerò a conoscerli, imparerò a conoscere la vita lavorativa della mia donna, ad esserne partecipe.
Ho deciso, per l'occasione, di indossare una camicia bianca con giacca, cravatta, scarpe e pantaloni di colore nero.
Sono davanti al mio specchio che mi sistemo il colletto della camicia, quando Alicia entra in camera.
Si é vestita con l'abito che le avevo consigliato, ed é divinamente perfetta.
Appena la vedo, mi lecco le labbra, e il mio desiderio di scoparla sale alle stelle.
"Sei meravigliosa..."
É tutto ciò che riesco a far uscire dalla bocca; mi manca il fiato.
Ai piedi, indossa delle scarpe argentate, in mano ha una borsetta, anch'essa argentata.
"Tu sei divino amore mio, ma lascia che ti metta la cravatta, ti prego."
Mi dice ridendo.
Ero talmente preso da lei, che stavo per uscire di casa con il colletto della camicia mezzo storto e senza cravatta.
Me la passa dietro il collo, io appena mi tocca la spingo più verso di me, mettendole una mano dietro la schiena e stringendo la presa.
So che la mia erezione la sta facendo avvampare, non riesce a fare il nodo.
"Scusa, aspetta..."
La sto eccitando probabilmente.
"Che hai?"
Le chiedo, anche se lo so perfettamente.
"Nulla, é che...potresti spostarti?"
Beccata!
Io, al contrario, la bacio.
Mi tira la cravatta dalle sue due estremità, colta di sorpresa, e intensifica il bacio secondo dopo secondo.
"Ti amo da morire, Alicia."
Le sussurro, ad un millimetro dalle sue labbra.
"Adesso fatti fare il nodo a questa maledettissima cravatta, altrimenti faremo tardi."
La spingo nuovamente contro il mio corpo per stuzzicarla.
"Ah, e per favore, non istigarmi, De Fonollosa."
"Mi scusi, signorina."
Alzo le mani e mi distanzio da lei-anche se di poco.
"Fatto."
Mi dice poco dopo.
Mi guardo allo specchio e sorrido.
"É perfetto, grazie."
"Mi faresti la coda?"
Mi domanda poi.
Si volta e mi porge il suo elastico.
"Vieni qui."
La invito a mettersi davanti allo specchio e lei lo fa.
Le prendo i capelli, sento il loro meraviglioso profumo inspirandolo profondamente: lo shampoo che utilizza é davvero buono.
"Grazie."
Mi dice.
La guardo attraverso lo specchio mentre le lego i capelli.
"Ecco. Sei bellissima."
Le dico circondandole la vita con le braccia e accarezzandole la pancia.
Lei mette le sue mani sopra le mie e mi sorride, sorride alla vista del nostro riflesso.
"Siamo bellissimi."
Dice.
"Si amore mio: siamo bellissimi."
Le rispondo baciandole con dolcezza la guancia

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🫶🏻

𝑁𝑜 𝑡𝑒 𝑣𝑜𝑦 𝑎 𝑑𝑒𝑗𝑎𝑟 𝑐𝑎𝑒𝑟- 𝙱𝚎𝚛𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora