Capitolo XIV - Dare Again, and It Will Succumb

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Let the man who has to make his fortune in life remember this maxim.
Attacking is his only secret.
Dare, and the world always yields: or, if it beat you sometimes,
dare again, and it will succumb(2)

(W. M. Thackeray, The Luck of Barry Lyndon, Ch. XIII)

Aveva smesso di piovere e nevicare.
Sulle strade era calata una nebbia sottile, fine come uno strato di garza.
Non era così densa da impedire allo sguardo di riconoscere i profili di Londra, ma abbastanza per ammorbidirli in un chiarore lattiginoso. In quella bruma, dove anche i suoni della città al risveglio sembravano farsi più fiochi, una giovane donna camminava con una certa fretta.
Reggeva con entrambe le mani una valigia di buon cuoio robusto. Quell'unico bagaglio un po' la ingombrava, ma tutto sommato la ragazza sembrava cavarsela piuttosto bene. Oppure l'impazienza di raggiungere la propria meta metteva ali ai suoi piedi e forza nelle braccia.
Sovente si guardava intorno, scrutando la nebbia per trarne forse qualche segno di pericolo.
Il latrato di un cane, lo stridio di una carrozza sul ghiaccio non del tutto disciolto, il cigolio di un cancello la facevano sussultare.
Sembrava avesse alle calcagna tutti i diavoli dell'Inferno.

In verità, Hermione Granger non temeva che un solo demonio.
Draco Malfoy.
Era quasi certa che, appena si fosse accorto della sua partenza, avrebbe tentato di rintracciarla. Oh, non perché nutrisse qualche sentimento nei suoi confronti, ma perché non avrebbe sopportato di essere privato di una proprietà.
La strega dovette rallentare per un momento il passo. Aveva il fiato corto ed il solo pensiero del comportamento del Lord durante la notte precedente le provocava una violenta nausea.
Era stata quella ad indurla a lasciare al più presto la casa. Non avrebbe potuto aspettare un solo giorno di più per allontanarsi da quell'uomo, del quale temeva ormai di non potersi fidare.
Non era mai stato saggio affidarsi al proprio sciocco istinto: cosa importava se qualcosa dentro di lei la sospingeva fra le sue braccia, quando i fatti la ammonivano tanto severamente?
Non avrebbe dimenticato l'ultima lezione.
Sì, Draco si era fermato. Farò quello che mi chiedi.
Proprio come le aveva assicurato, l'aveva lasciata sola quando si era reso conto di aver decisamente esagerato. Aveva recuperato la propria bacchetta abbandonata a terra con un Accio ed aveva preso anche quella della strega, ma soltanto per posarla sul vicino tavolo. Poi, con gli occhi fissi su di lei, forse nella speranza che mutasse idea o gli concedesse qualche altra parola ancora, si era ritirato fino alla porta.
Mesto, come un cane che fugge con la coda fra le gambe dopo aver morso il figlio del padrone, il mago aveva abbandonato la stanzetta. Aveva chiuso delicatamente la porta ed Hermione avrebbe giurato che fosse rimasto a lungo proprio sulla soglia, silenzioso ed immobile.
Separato da lei soltanto da una misera parete.
Separato da lei da tutto il dolore e la paura che le aveva inflitto.
La Gryffindor non era più riuscita a chiudere occhio.
Aveva aspettato le prime luci dell'alba, quando già da un paio d'ore il Lord doveva essere tornato alla propria stanza. Allora Hermione aveva svuotato l'armadio ed aveva compresso, con la magia, tutto quanto poteva esserle necessario in una bella borsa che aveva comprato giorni prima.
Era stato Bran a suggerirle quell'acquisto, lasciandole intendere quanto non dovesse ritenersi sicura del proprio alloggio presso la casa di Malfoy. Ora il suggerimento di Flanagan le sembrava pura preveggenza.
Doveva invece essere stata fortuna la facilità con cui aveva lasciato la dimora.
Chiusa nel cappotto pesante, borsa in una mano e bacchetta nell'altra, la strega non aveva dovuto fare altro che usare un Alohomora per poter uscire in strada, dal portone principale. Era stato così semplice che aveva temuto in una trappola, ma ormai, man mano che si allontanava dalla casa di Malfoy, si sentiva rinfrancata.
Forse non intendeva affatto seguirla.
Il pensiero, per un terribile attimo, fu vicino a deluderla.
Scacciò però quella sensazione e ricordò a se stessa l'orribile comportamento del ragazzo. Se ne andava per non rivederlo mai più, non per appurare quante energie avrebbe speso per ritrovarla, o quanto le dolesse quella separazione.
Non lo stava mettendo alla prova, non si stava mettendo alla prova.
Vero, Hermione?
Lo scampanellio di un carretto che si avvicinava la distrasse da quei turbolenti pensieri.
Alzò gli occhi e capì di essere quasi arrivata a destinazione.

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