Capitolo XI - My Crown Is in My Heart

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My crown is in my hearth, not on my head;
Not decked with diamonds and Indian stones,

Nor to be seen: my crown is called content:

A crown it is that seldom kings enjoy(2)
(W. Shakespeare, Henry VI, part 3, act 3, scene I)

Il corpo della creatura era flessuoso ed il lungo collo serpentino ondeggiava con lentezza.
Doveva raggiungere almeno i quindici piedi d'altezza, in totale.
Di tanto in tanto, come per un deflagrare improvviso di rabbia, il collo si tendeva ed il becco tagliente della bestia s'infilava fra le sbarre. La pupilla verticale, nerissima, si stringeva mentre l'Occamy(3) lanciava un verso stridulo, interrotto dal frusciare di qualche sibilo.
Un paio di grosse ali, composte di lucide piume rosse come il sangue e blu come certi zaffiri, si tendevano senza che l'Occamy potesse spiccare il volo nello spazio tanto ristretto della gabbia.
Era una creatura stupenda, selvaggia e pericolosa.
Hermione sussultò quando vide la testa di serpente, coperta di piume soltanto sulla cima ed attorno ai fori delle orecchie, scattare nella sua direzione. Le robuste sbarre magiche, però, trattenevano l'Occamy dal ferire i clienti in visita al padiglione.

Era stata un'idea di Draco Malfoy, naturalmente.

- Cosa vuoi fare domani, Mudblood? – le aveva chiesto, la sera del giorno precedente.
Erano nella sua stanza, entrambi sdraiati fra le coperte del vasto letto del Lord. Nudi, perché avevano di nuovo fatto sesso, senza poter aspettare che calasse la notte per consumare la loro passione. Le dita di Draco giocherellavano fra i ricci della strega: da quanto tempo quel gesto era divenuto tanto usuale?
Sembrava lo fosse da sempre.
- Domani? – aveva ripetuto la ragazza, rigirando un po' il capo per poter osservare il profilo sottile del mago.
- Domani. Non vuoi trascorrere altro tempo con me, Mudblood? – aveva ribattuto, mentre le sue dita scivolavano giù per una ciocca, fino ad arrivare al seno scoperto di Hermione. Vi aveva disegnato qualcosa di misterioso ed invisibile, sorridendo.
- Dipende da cosa proponi – aveva risposto infine lei, con un sospiro.
Malfoy era insaziabile. Era convinta che, se soltanto il suo corpo avesse potuto recuperare in fretta quanto quello di lei, avrebbe continuato a possederla senza sosta alcuna.
- Uhm, dovrò impegnarmi per farti dimenticare quel Bran e le vostre uscite per Londra –
Prima che la strega potesse protestare, la testa di Draco era calata sul suo seno ed aveva preso a suggerlo. Con le mani affondate fra i suoi capelli biondi, Hermione era riuscita a stento a rispondere.
- Non è una competizione – aveva balbettato, agitandosi appena fra le lenzuola.
- Non lo è – aveva ammesso il giovane, rialzando il capo per guardarla negli occhi. I suoi scintillavano d'acciaio – Ma io voglio vincere –

- Non avvicinarti troppo, Mudblood. L'Occamy sarebbe capace di strapparti le tue belle labbra – Malfoy l'aveva lasciata sola per qualche attimo, per parlare con il proprietario della creatura. Ma era tornato accanto a lei, scivolando silenzioso alle sue spalle. Le parole che le aveva sussurrato all'orecchio la fecero rabbrividire. Per un momento, Hermione pensò che l'avrebbe voltata e quindi baciata con passione, ma non accade.
C'era troppa gente intorno, troppi sguardi che avrebbero giudicato scandaloso il bacio fra il famoso Lord Malfoy ed una sconosciuta strega elegantemente abbigliata. Draco, quella mattina, aveva insistito perché lei tornasse ad indossare l'abito con cui era già stata a Westminster. In effetti, così vestita, la Gryffindor non sfigurava fra le altre dame presenti, né dava troppo nell'occhio.
Certo, ad esclusione del fatto che accompagnava il biondo Lord.
Nella gabbia, l'Occamy non si era ancora calmato: aveva smesso di lanciarsi contro le sbarre, ma correva in tondo, con quel suo buffo passo a scatti. Le grosse zampe, del tutto simili a quelle di una gallina tranne che nelle dimensioni, sollevavano polvere e paglia ad ogni passaggio della bestia.
- Credo che la loro pericolosità sia sopravvalutata(4) – commentò la giovane.
- Non credo che il mago che ha sbranato mentre lo portavano in Inghilterra possa condividere la tua opinione – ribatté Malfoy, con entrambe le mani appoggiate al bastone da passeggio.
- Gli Occamy non si cibano di carne umana –
- Forse non se ne cibano, ma il loro becco, i loro artigli e le loro spire sono davvero adeguati allo scopo di ridurre un uomo a poltiglia –
- Se questi cacciatori non l'avessero separato dalle sue uova, come probabilmente è avvenuto, l'Occamy non avrebbe mai reagito con tanta furia – insisté la strega, suscitando un'occhiata risentita da parte del mago proprietario, che doveva aver colto qualcosa degli argomenti della giovane.
Draco alzò gli occhi allo cupola di stoffa e legno del padiglione e la prese per un braccio, per indurla ad allontanarsi di lì.
- Non perdi occasione per fare polemica, Mudblood. Prima che il proprietario ti scagli contro il suo grosso e pennuto cucciolo carnivoro, è meglio se visitiamo il resto del padiglione -

Gargoyle - Beneath the StoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora