Capitolo XXVIII - You Cannot Avoid It

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One word more.
You look as if you thought it tainted you to be loved by me.
You cannot avoid it.
Nay, I, if I would, cannot cleanse you from it.
But I would not, if I could.
I have never loved any woman before: my life has been too busy,
my thoughts too much absorbed with other things.
Now I love, and will love.
But do not be afraid of too much expression on my part(2).

(E. Gaskell, North and South)

Era cominciato tutto qualche anno prima.
Suo padre non era mai stato un uomo particolarmente portato alla comunicazione, non fra le mura domestiche. Ai suoi funerali, molti maghi si erano sperticati in lodi sulle qualità di oratore del defunto Malfoy, ma Phineas non aveva avuto ragioni per darvi particolare credito.
E' consuetudine lodare il morto se questo può guadagnare qualche vantaggio presso i suoi eredi e l'erede in questione era già abbastanza cinico da comprenderlo perfettamente.
Era però disposto a credere che suo padre fosse stato davvero un buon politico e di certo le sue parole, ma più ancora le sue azioni, avevano contribuito alla fortuna di famiglia.
Al pari di quanto aveva fatto suo padre prima di lui ed esattamente come ci si attendeva facesse suo figlio, dopo di lui.
Si era assunto il carico degli affari di famiglia, forte d'esservi stato introdotto fin dalla più tenera età. I consigli di Hiram Malfoy erano stati importanti, soprattutto agli inizi, ma, passo dopo passo ed impresa dopo impresa, il giovane mago si era reso in grado di affrontare da sé la maggior parte delle circostanze.
Non a caso il vecchio patriarca si era ritirato in campagna, lasciando che il solo Phineas si occupasse di quanto avveniva a Londra ed assumesse le proprie responsabilità presso la comunità magica più importante dell'Impero.
Phineas però aveva fatto ben più di quanto ci si attendesse da lui.
Non si era accontentato - come altri, meno ambiziosi, avrebbero fatto - di consolidare la ricchezza ed il prestigio acquisiti dal padre e dal nonno.
No, si era gettato nella mischia con furore e sprezzo per ogni freno e morale.
Pronto a servire solo e soltanto l'interesse della famiglia, terrorizzando ben presto buona parte dei suoi avversari e riducendo al silenzio i detrattori o i maligni, che poco confidavano nelle capacità di un giovanotto ancora fresco di Hogwarts.
Malfoy aveva concluso brillantemente i propri studi, grazie anche a qualche accondiscendenza sul fronte disciplinare, e si era presto fatto carico della diretta responsabilità di gran parte degli affari.

Soltanto sua madre aveva compreso cosa vi potesse essere dietro tutta quell'energia, all'apparenza inesauribile. La ferocia con cui Phineas affrontava il mondo e l'avidità con cui cercava il potere ed il denaro non erano che i pianti di un bambino, appena privato del padre.
Era il suo modo, brusco ed iroso, di affrontare la mancanza.
Era l'unica strada che conosceva per onorare la memoria di un genitore che, dopo tutto, non era mai stato molto affettuoso o molto presente, e che pure lui amava ed ammirava con tutta la cecità di cui può essere capace un figlio.
Così sua madre l'aveva semplicemente lasciato fare.
Senza sapere che il tempo impiegato da Phineas nel tentativo di essere quanto e più di suo padre, era molto del poco tempo che ancora le era concesso. Nel giro di pochi mesi, al volgere dell'estate, anche la vedova Malfoy aveva raggiunto il marito nella tomba di famiglia.
Phineas Shadrack Malfoy era rimasto orfano.
Completamente solo al mondo, ad eccezione del nonno Hiram.
Era stato allora che aveva deciso di riprendere certe ricerche. Come quelle sulla licantropia che aveva già condotto durante gli anni ad Hogwarts. Ai tempi sognava, ad esempio, di creare una pozione che liberasse sua madre dal fastidio dell'allergia ai licantropi.
Si era dimostrato un buon pozionista, fin da giovanissimo, ed il suo insegnante non aveva mancato di spronarlo, prestandogli testi rari e guidando i primi esperimenti dell'allievo. Dopo tutto, anche il padre di Phineas era stato un rinomato pozionista ed aveva incoraggiato il professore di Pozioni, a suon di galeoni, perché dedicasse particolare attenzione al talento del suo ragazzo.
Quando era stata proprio un'esplosione, frutto di certi esperimenti sui fluidi esplosivi, ad uccidere il signor Malfoy, Phineas si era praticamente rifiutato di rimettere piede in un laboratorio.

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