Capitolo XVIII - The World is a Looking-Glass

245 9 0
                                    

The world is a looking-glass,
and gives back to every man the reflection of his own face.
Frown at it, and it will in turn look sourly upon you;
laugh at it and with it, and it is a jolly kind companion;
and so let all young persons take their choice(2)

(W. M. Thackeray, Vanity Fair)


- Ed ora...A Sua Grazia Lord Phineas Shadrack Malfoy – recitò, a mezza voce. Muoveva la penna con minutissima attenzione, così che non una sola goccia d'inchiostro andasse sprecata nella stesura degli inviti.
L'intestazione della busta brillava appena e Belinda Griggs vi soffiò delicatamente, perché l'inchiostro si asciugasse, racchiudendo le labbra in un delizioso boccio.
Quindi infilò il cartoncino, che riportava la data e l'ora convenuta per il ballo d'aprile, nella piccola busta candida. Richiuse la busta e vi lasciò cadere una goccia di cera calda e porporina. Vi appose il proprio piccolo sigillo – una colomba di cui molti ridevano alle spalle di Miss Griggs.
Poco importava se alcuni malpensanti vi leggevano una paradossale allusione ad una castità mai particolarmente coltivata dalla strega. Belinda l'aveva scelta per capriccio: il candido volo di una colomba nel grigio cielo londinese era un'immagine capace di commuoverla.
Non sarebbe bastata qualche insipida battuta sulla sua perduta virtù a farla desistere.

Gli occhi verdi della strega si posarono sulla ormai ben nutrita pila di inviti.
Con Lord Malfoy era a quota dieci. Poteva dirsi più che soddisfatta: ogni invito era valido per due persone e questo avrebbe portato il totale dei convenuti ad un massimo di venti. Oppure a diciotto, dato che nutriva seri dubbi sulla possibilità che Phineas intendesse partecipare.
Oh, non sarebbe una novità!
Era ormai il quarto inverno che Belinda chiudeva con il proprio ricevimento d'inizio aprile.
In nessuna delle precedenti occasioni il giovane Lord l'aveva degnata della propria presenza. Una delusione cui Miss Griggs aveva comunque fatto fronte con squisiti alcolici e valenti ballerini.
Nonostante questo, aveva deciso di spedirgli l'invito scritto di proprio pugno anche quell'anno.
La speranza di vederlo comparire, con al braccio la sua Granger, l'affascinava.
In un certo senso voleva comprendere fino a che punto il Lord si fosse spinto con quella strana ed inusuale ragazza. In più non avrebbe disdegnato scambiare qualche parola ancora con la signorina Granger.
C'era qualcosa, nei modi della giovane strega, che parlava di autonomia, autonomia dagli uomini e dai loro capricci: Belinda Griggs avrebbe voluto scoprire quale fosse il segreto per non soffocare in un mondo plasmato per i soli desideri maschili.

Se Phineas avesse accettato l'invito, non avrebbe avuto alcunché da temere da quell'occasione.
Ogni invitato di Belinda al ballo d'aprile era stato, od era ancora, suo amante.
Non uno di loro superava i trent'anni e non uno di loro avrebbe condotto con sé le legittime fidanzate.
Non era propriamente un'occasione ufficiale, per quanto il lusso ed il gusto che si sprecavano in quel ricevimento finissero per essere sulla bocca di tutti. Quel che non trapelava mai era l'identità delle fanciulle che accompagnavano i maghi.
Era una sorta di tacito patto fra gli invitati.
Ognuno di loro era ben lieto di poter trascorrere un'elegante serata in compagnia di donne che mai avrebbero potuto occupare un posto ufficiale al loro fianco. Erano streghe di bassa estrazione sociale, magari addirittura Half-blood, ballerine di qualche postribolo, attricette o semplici sarte.
La sola cosa che Belinda pretendeva da queste donne era che fossero all'altezza dell'occasione.
Il che si traduceva in abiti sontuosi, maniere polite ed un'indole votata ai festeggiamenti.

La Granger di Malfoy non sarebbe stata un problema.

Soltanto un anno prima un insospettabile giovanotto si era presentato con un altro uomo.
La padrona di casa aveva rischiato di strozzarsi con lo champagne e per mezz'ora il clima era stato glaciale. Ma un altro giro di vino particolarmente forte aveva sciolto gli animi e presto la strana coppia era stata integrata nella generale spensieratezza.
Era una fortuna che quei rampolli di famiglie Purosangue fossero stati educati, fin da giovanissimi, all'autocontrollo in pubblico: per quanto pochi raggiungessero l'arte di Phineas Malfoy, nessuno di loro rischiava di scoccare un'occhiata fin troppo significativa ad un vecchio compagno di baldoria.
Al contrario, durante il ballo d'aprile di Belinda Griggs, questi giovanotti sembravano potersi abbandonare ad una strana libertà, così disperata e parossistica da assomigliare all'ultimo canto di cigni in prossimità della morte.
La morte, per quei giovani, sarebbe stato il definitivo ingresso in un'età adulta che mai più avrebbe perdonato loro le leggerezze dell'adolescenza.
Il buon nome dei loro padri avrebbe avuto il peso di una catena.

Gargoyle - Beneath the StoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora