1. Audrey

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Il futuro dipende da ciò che fai oggi.

(Gandhi)

<<Lei e la sua coinquilina non avete pagato l'affitto per quattro mesi quindi ha capito bene signorina: le sto dando lo sfratto dal mio appartamento! Con effetto immediato!>>, sbraita il signor Richmond agitando le braccia in aria. È rosso in viso ed è piuttosto incazzato.

Come me.

Ho appena scoperto che quella stronza della mia coinquilina Stacey, anziché pagare l'affitto come le avevo chiesto, si è intascata i soldi ed è scappata con il suo fidanzato.

Scappata. Con i miei soldi.

Quindi ora ad una settimana dall'inizio del nuovo semestre sono ufficialmente senza un posto dove stare e senza un soldo in portafoglio.

<<Senta, mi dispiace ma non è colpa mia! Se potesse darmi qualche altra settimana potrei ripagarlo>>. Per farlo però dovrò lavorare ore extra al bar, il Big Red, dove faccio la cameriera tre sere a settimana e i weekend. Grandioso! Proprio ciò che mi serve l'anno della laurea.

Alza un sopracciglio. <<Non attacca con me la sua faccia da cucciolo, signorina Hudson! Non cambio idea! Ha un giorno per liberare l'appartamento>>. Detto questo se ne va dal mio appartamento. Ex appartamento a pensarci bene.

Mi accascio a sedere sul divano e trattengo un urlo carico di frustrazione. Merda. E adesso come cavolo faccio?

Pensa, Audrey, pensa...

Il mio telefona suona e lo prendo dalla tasca posteriore dei miei shorts bianchi di jeans. Quando vedo il nome di mio fratello lampeggiare sospiro.

<<Ehi Micah>>, saluto.

<<Ehi sorellona, come va? Sei arrivata al College?>>

Mi guardo attorno e trattengo le lacrime che mi pungono gli occhi. Di rado mi lascio andare e le volte in cui ho pianto seriamente si contano sulle dita di una mano, ma mi sento disperata come non mai. <<Sì, sono tornata ieri sera e tu?>>

Studiamo entrambi alla Cornell e lui fa parte della squadra di football del nostro college. È un anno più piccolo di me, ma a vederci assieme non si direbbe. È una montagna di muscoli e gli arrivo a malapena alla spalla. Lui ha preso l'altezza da nostro padre mentre io la bellezza delicata della mamma.

<<Sarò lì fra un paio d'ore. Lavori al Red sta sera?>>

<<Sì, sono di turno. Devo tenervi un tavolo?>>

È venerdì sera e il campus è già pieno di studenti pronti ad affrontare un nuovo semestre, quindi il Red stasera sarà al completo. Di solito mio fratello trascorre le serate nel locale con i suoi amici e siccome sono buoni clienti, il mio capo mi permette di riservagli il tavolo ogni volta che vogliono.

Micah e i suoi compagni sono delle specie di divinità nel nostro campus. E la loro presenza porta un sacco di clienti al Red, specie durante la stagione.

<<Sarebbe top>>.

<<Va bene, chiamo Cristian e gli chiedo di riservarvi il solito tavolo>>.

<<Grazie Dee, sei la migliore>>.

Alzo gli occhi al soffitto con un sorrisetto. <<Lo so>>.

Non racconto a mio fratello quello che sta succedendo. Non voglio che debba venire in mio soccorso o offrirmi il suo aiuto. Sono abituata a cavarmela da sola già da un po'.

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora