Sto tremando nonostante la doccia calda che mi sono appena fatta. Per colpa di Damon e la sua testardaggine probabilmente domani mi sveglierò con un raffreddore tremendo.
Mi infilo una felpa pesante e un paio di leggings prima di scendere al piano di sotto. Spero per Damon che il the sia bollente e che sia disposto a scaldarmi un pochino. Lo so, sono passata dall'aggredirlo verbalmente ad abbracciarlo ad ogni minima occasione.
Penserete che sono matta e incoerente. La verità? Non so quello che sto facendo, ma mi fa stare bene. Prendo un giorno alla volta come viene, senza fare programmi, senza precludermi niente.
So che non dovrei desiderare Damon visto quanto litighiamo in una giornata, ma più tempo passo in sua compagnia e più lo conosco meno riesco ad odiarlo. Anche se "odio" è una parola troppo forte. Lui mi ha ferita tanto tempo fa e non sono riuscita a passarci sopra. Fino ad oggi.
Scendo le scale tirandomi le maniche sopra le mani e quando compaio in salotto, sorrido. Damon si è addormentato sul divano, senza maglietta, con la mia tazza di the fumante appoggiata sullo stomaco. Mi mordo il labbro inferiore per non ridere e mi avvicino.
È davvero bello. I suoi lineamenti sono distesi, la bocca piena appena dischiusa e la sua pelle dorata in mostra. Sembra più giovane e più vulnerabile di come lo abbia mai visto prima.
Mi avvicino cauta e cercando di non svegliarlo, sfilo la tazza dalle sue mani. Fa un versetto di protesta, ma continua a dormire. Afferro la coperta dallo schienale del divano e la butto su di lui. Probabilmente domani si sveglierà con un dolore al collo terribile, ma so che ha difficoltà a dormire. Perciò non lo sveglio.
Spengo la luce e vado in cucina a bere il mio thè. La porta di casa si apre poco dopo e Micah entra in casa, trascinandosi. Sono le tre passate del mattino e lui sembra essere passato sotto un treno: capelli scompigliati, vestiti sgualciti e sguardo soddisfatto.
Direi che qualcuno qui si è divertito sta sera.
Alzo gli occhi al cielo. Non cambierà mai e se andrà avanti così in eterno non diventerò mai zia un giorno. Peccato. <<Divertito?>>, chiedo dal buio della cucina.
Sobbalza impaurito e si porta una mano sopra il cuore. <<Cazzo, Dee! Mi hai spaventata a morte. Che cosa ci fai al buio?>>
Indico con la testa il bell'addormentato sul divano. <<Non volevo svegliarlo>>.
Entra in cucina e accende la luce sopra i fornelli. <<Perché è lì?>>, chiede divertito.
Alzo le spalle. <<Sì è addormentato mentre mi aspettava che uscissi dalla doccia>>.
Micah si siede accanto a me dopo aver recuperato una bottiglia d'acqua. <<Come mai in questi giorni non vi siete ancora saltati alla gola? Devo preoccuparmi?>>
Ridacchio. <<No, siamo in tregua>>. Più o meno. Il litigio di questa sera sotto la pioggia non conta. Avevo detto una cazzata e lui ha fatto bene ad arrabbiarsi.
Scuote la testa divertito. <<Siete davvero strani>>, dice guardando il suo amico, <<ma sono sicuro che lui abbia una cotta mostruosa per te da anni>>.
Nascondo il rossore delle guance dietro la mia tazza. <<Perché lo pensi?>>, chiedo cercando di nascondere l'emozione dalla voce.
È la seconda persona che me lo dice, ma sentirlo da Micah è diverso. Stiamo parlando del suo migliore amico e sa cose di cui io sono totalmente all'oscuro.
<<Ti da il tormento, discute con te e quando veniamo al Red si assicura che tu sia di turno. Mi chiede spesso come te la passi, almeno fino a quando non vivevi qui, e ti osserva quando sei distratta>>, fa una pausa permettendomi di assimilare le sue parole. <<Non sono affari miei, Dee ma posso sapere perché non ti piace? Damon è uno dei ragazzi più buoni e leali che io conosca. Con te, nonostante come lo tratti, non si è mai arreso>>.
Sospiro e appoggio la tazza sul tavolo. <<Non è che non mi piaccia. La sera che ci siamo conosciuti ha detto una cosa che mi ha ferito. In realtà ce l'ho con me stessa più che con lui>>, spiego e guardandolo, le mie labbra si tirano in un sorrisetto. <<Discutere di tutto fa parte del nostro rapporto, credo>>.
È così. La settimana scorsa è partita una discussione fra di noi sui popcorn che ha fatto impazzire i nostri coinquilini. Io sostenevo che erano più buoni quelli dolci al caramello, Damon invece fa parte del team salati e pieni di burro.
Dylan era dovuto intervenire e dividerci come due bambini dell'asilo.
<<Lo fai impazzire, letteralmente. Ero preoccupato, quando ti sei trasferita, ma siete due adulti e avete trovato il modo di andare d'accordo>>.
Un modo, Micah? Desiderare il tuo amico è un modo come un altro di andare d'accordo, no?
<<Gli sto dando la possibilità di farsi perdonare>>, scherzo.
Micah sorride. <<Damon è... un bravo ragazzo. È il mio migliore amico, cazzo. Mi supporta sia in campo che fuori e se non ci fosse stato lui il mio primo anno qui, non sarei sopravvissuto in quello spogliatoio. I ragazzi dell'ultimo anno erano tremendi e meschini. Mi avevano preso di mira perché ero il novellino. Lui mi ha aiutato ad integrarmi e il resto è storia>>.
Non lo sapevo. Quando mio fratello si è trasferito alla Cornell, abbiamo avuto poche occasioni per vederci e non mi aveva mai parlato di quello che aveva passato. Sapere che Damon l'aveva aiutato, fa cambiare la mia opinione su di lui. Ancora una volta.
<<Credi che esageri con lui?>>, chiedo fissando le mie mani. Dopo la notte che ho passato nel suo letto per colpa del suo incubo, qualcosa è cambiato dentro di me. Mi sono sentita vicina a lui. E attratta. Molto attratta.
Ridacchia. <<No, credo che a lui piaccia litigare con te. Ha quel non so che nello sguardo che gli vedo solo in campo>>.
Il bell'addormentato si stiracchia e apre gli occhi. Quando nota me e Micah che lo osserviamo dal tavolo della cucina, si alza in piedi e ci raggiunge. <<Cosa state confabulando voi due?>>, chiede con la voce arrochita dal sonno.
Arrossisco di colpo. La sua voce scivola sulla mia pelle come miele. <<Niente>>, rispondo troppo in fretta.
Micah si schiarisce la voce. <<Stavamo parlando di te>>, dice ridendo.
Damon aggrotta le sopracciglia. <<Ah sì? E di cosa in particolare?>>
Micah scatta in piedi e gli tira una pacca sulla spalla. <<Io vado a dormire>>, e poi scappa. Lo riempio di insulti e sale al piano di sopra ridendo, lasciandomi sola con Damon. A petto nudo.
Quegli addominali dovrebbero essere illegali.
<<Sto aspettando>>, dice divertito. Incrocia le braccia al petto e mi guarda in attesa.
Faccio il gesto di cucirmi la bocca e di buttare via la chiave. Ah-Ah! Non ti dirò nulla, caro Damon Baker.
Si avvicina e si abbassa su di me. La sua bocca è a cinque millimetri dalla mia. Se respirassi appena più forte si toccherebbero. Un brivido mi attraversa la schiena e cerco di tenere sotto controllo il mio cuore.
<<Ho sentito tutto>>, dice sottovoce.
Spalanco gli occhi, sorpresa. <<Ah sì?>>.
Annuisce. <<Sì, proprio così>>.
Deglutisco. <<E quindi?>>, domando con le emozioni e i pensieri in subbuglio.
Mi fa l'occhiolino e compare quella maledetta fossetta sulla sua guancia. <<Adoro litigare con te, fragolina. E sai perché?>>. Scuoto la testa in risposta. Non riesco a parlare neanche volendo. È troppo vicino e sto desiderando cose che probabilmente mi terranno sveglie sta notte. <<Lo scoprirai>>, sussurra in una dolce minaccia.
Si fa indietro e sparisce. Così. Senza aggiungere altro, lasciandomi inerte sulla sedia e accaldata da morire con la consapevolezza che questa notte mi rigirerò sul materasso irrequieta ed eccitata.
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QUALCUNO COME TE
RomanceAudrey si trova improvvisamente senza un posto dove stare per l'ultimo anno di college e caso vuole che nella tana degli scapoli d'oro della Cornell ci sia una stanza vuota. Suo fratello apre le porte della sua casa che condivide con i suoi compagni...