Sono quasi le due quando torno a casa dal Red. Sogno una doccia calda e il mio cuscino. Esattamente in questo ordine. I miei coinquilini stanno già tutti dormendo e ho la casa tutta per me. Dopo la doccia mi infilo la maglia enorme con cui dormo di solito e sto per andare in camera mia quando sento qualcuno urlare.
Damon.
Mi avvicino alla sua porta accanto alla mia e resto in silenzio ad ascoltare. Sta dormendo e continua a dire "NO" urlando.
Senza pensarci due volte spalanco la porta ed entro. Damon sta chiaramente sognando e sembra agitato per qualcosa che lo turba. Mi avvicino piano al suo letto. Si sta dimenando sotto le lenzuola e scuote la testa.
<<No, no, ti prego no!>>, continua a ripetere.
In questo momento provo una gran tristezza per lui. Mi si stringe il cuore e vorrei solo farlo stare bene.
Lo scuoto piano per il braccio e cerco di riportarlo alla realtà. <<Damon>>, lo chiamo. Continuo così per un po', fino a quando non si calma e finalmente apre gli occhi. Sta piangendo e io mi sento morire dentro. Non so nemmeno cosa provoca questa reazione, so solo che vorrei smettesse di soffrire.
Mi siedo cauta vicino a lui. La mia mano è ancora sul suo petto lucido di sudore. <<Tutto bene?>>, chiedo. Si mette a sedere e senza rispondere alla mia domanda, mi tira verso di lui e mi abbraccia.
<<Vuoi parlarne?>>, sussurro contro il suo collo. Sono praticamente spalmata su di lui. L'unica cosa a separarci è il lenzuolo fino sopra il suo corpo bollente.
Scuote la testa. <<No>>, dice con voce roca.
<<Cosa posso fare per farti stare meglio?>>
Strofina il naso contro il mio collo. <<Puoi restare? Almeno per un po'?>>. È così vulnerabile. Così triste.
<<Fammi spazio>>. Mi sdraio accanto a lui nel suo letto minuscolo e appoggio la guancia contro il suo petto.
Si passa una mano sull'addome accanto alla mia testa. <<Scusa sono sudato>>.
<<Non fa niente>>.
Sospira. <<Come è andata al Red?>>
Trattengo uno sbadiglio. <<Serata tranquilla>>. Senza accorgermene inizio a tracciare con le dita dei cerchi sul suo stomaco. <<Il tuo allenamento?>>
<<Bene. Siamo pronti per sabato. Tu ci sarai?>>
Annuisco. <<Micah mi ha procurato il biglietto>>.
<<Farai il tifo anche per me fragolina?>>
Nascondo un sorriso. <<Non ho ancora deciso>>.
Ridacchia. <<Secondo me lo farai>>.
Alzo gli occhi al soffitto. <<Presuntuoso>>.
Giocherella con le punte dei miei capelli e si attorciglia qualche ciocca attorno alle dita. <<Audrey?>>
<<Sì?>>, rispondo con il cuore che mi martella nel petto.
Esita qualche secondo. <<Resti almeno fino a quando mi sarò riaddormentato?>>, chiede con la voce che trema. Qualsiasi cosa lo abbia turbato decisamente non era solo un sogno. Era qualcosa di reale. Qualcosa che ha vissuto.
<<Va bene>>, acconsento. Odio doverlo ammettere ma sto bene qui fra le sue braccia e se è questo ciò che gli serve per dormire meglio, per una notte posso restargli vicina.
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QUALCUNO COME TE
RomanceAudrey si trova improvvisamente senza un posto dove stare per l'ultimo anno di college e caso vuole che nella tana degli scapoli d'oro della Cornell ci sia una stanza vuota. Suo fratello apre le porte della sua casa che condivide con i suoi compagni...