57.

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Damon

Sono nell'ufficio di mio padre furioso dopo l'ennesima discussione con Audrey. L'immagine di lei bagnata in quel costume rosso striminzito che si fa toccare da un altro, mi manda fuori di testa quasi di più che sapere della mia madre biologica.

Avrei voluto baciarla, stringerla a me e non lasciarla andare, ma l'orgoglio ha vinto su tutto il resto. L'idea che non abbia respinto quel coglione mi fa soffrire. Poi penso che anche io sono un coglione perché la sto facendo diventare matta.

<<Ho sentito l'investigatore>>, dice mio padre, riportando la mia attenzione su di lui.

<<E?>>, domando.

Sospira. <<Ha cambiato identità e si è sposata>>.

Abbasso la testa e fisso il pavimento fra i miei piedi. <<Ha una nuova famiglia?>>.

<<Solo un marito da quello che ha scoperto. Però è sobria da più di dieci anni>>.

La notizia un po' mi sciocca. Sono pur sempre suo figlio e non mi ha cercato in tutti questi anni. Voglio solo sapere perché. Ho avuto una bella vita e devo il mondo intero ai miei genitori, ma lei è la donna che mi ha messo al mondo. Ho solo brutti ricordi su di lei che mi provocano ancora gli incubi la notte.

<<L'investigatore ha il suo indirizzo di casa. Se senti il bisogno di parlare con lei, allora andremo assieme Damon. Sei tu che devi decidere cosa fare>>.

Sospiro. <<Ho bisogno di pensarci>>.

Mi stringe una spalla. <<D'accordo. Quando e se sarai pronto sono qui per te>>.

<<Grazie, papà>>. Lascio il suo studio completamente stordito e con una decisione da prendere.

Ore dopo, quando cala la notte, vado alla ricerca di Audrey. Spero con tutto il cuore che non se ne sia andata. Ho bisogno di lei in questo momento. Solo che non la trovo da nessuna parte.

Vado al bancone della reception, dove c'è Brian di turno. Per fortuna, mi adora. Mi appoggio con un gomito sul bancone lucido. <<Ho bisogno di un favore>>.

<<Mi dica, Damon>>.

Sorrido. <<Vorrei la chiave della stanza 503>>.

Aggrotta le sopracciglia e fa le sue verifiche sul computer delle prenotazioni. <<E' occupata. Non posso dargliela>>.

<<E' la stanza della mia ragazza. Voglio farle una sorpresa>>.

Si guarda attorno. <<Non voglio essere licenziato per questo. Se qualcuno lo chiede, io non centro nulla>>. Allunga una mano con la chiave nascosta. La afferro al volo e me la infilo nella tasca dei bermuda.

<<Non ti preoccupare, Brian>>. Gli faccio l'occhiolino e mi incammino verso gli ascensori.

La luce sotto la porta di Audrey è spenta, quindi o non è nella sua stanza o è al buio. Appoggio la fronte contro il legno freddo e prendo un lungo respiro. Infilo la chiave magnetica nel lettore e questa si spalanca. Senza ripensarci, entro e chiudo la porta alle mie spalle.

Audrey è distesa al centro letto che dorme. Il profilo è illuminato dalla leggera luce che entra dalla finestra. È la ragazza più bella che abbia mai visto.

Senza fare rumore, mi sfilo le scarpe e mi distendo dietro di lei. La tiro contro di me e nascondo il viso fra i suoi capelli. Inspiro a fondo il suo dolce profumo e un po' della rabbia che mi stringe lo stomaco evapora via.

Mugola qualcosa nel sonno e si stringe e me inconsapevolmente. <<Mi manchi>>, sussurro nel silenzio della stanza.

Lei non risponde e continua a dormire, ignara della mia presenza nel suo letto. Non sono sicuro mi voglia qui con lei. Non dopo come mi sono comportato negli ultimi giorni. Le devo una spiegazione e delle scuse. So che gliele devo, al contrario di ciò che le ho detto. Solo che il peso che porto dentro di me è troppo grande. Non so nemmeno da che parte cominciare.

Mi addormento ascoltando il suo respiro e pregando che al suo risveglio non mi cacci via dal suo letto.

Audrey

Tento di stiracchiarmi ma un peso mi sta schiacciando contro il materasso. Per un momento, sono paralizzata dal terrore, ma quando apro gli occhi e mi trovo la faccia di Damon accanto alla mia, mi rilasso immediatamente.

Come ci è arrivato qui?

La mia mente assonnata cerca di fare un riepilogo della serata precedente. Non ricordo di aver aperto a Damon la sera precedente. Mi sono messa a studiare tutto il pomeriggio e mi sono addormentata dopo aver ordinato la cena in camera.

Lui come ci è entrato nel mio letto?

Lo osservo. Un ciuffo di capelli ribelle gli ricade sugli occhi e le mie mani prudono dalla voglia di scostarglielo ma sono bloccata a metà sotto di lui che è disteso sulla mia schiena. I nostri nasi si sfiorano e il suo braccio muscoloso mi circonda tutta la schiena come per tenermi ferma. Una gamba nuda infilata in mezzo alle mie.

Non vorrei essere da nessuna parte, nemmeno dopo la scenata di gelosia di ieri pomeriggio. Sono incapace di portargli rancore. Il mio affetto per lui va oltre tutto.

Le sue lunghe ciglia sfarfallano e pian piano compaiono le sue bellissime iridi verde bosco. Accenna un sorriso e mi bacia la spalla su cui poggia il suo mento. <<Ciao>>, dice esitante.

<<Ciao>>, rispondo. <<Come ci sei arrivato qui?>>.

Mi tira contro di lui, girandomi su un fianco, così che la mia testa si incastri alla perfezione sotto il suo mento. Mi viene quasi da piangere. Questo è il mio Damon. <<Mi sono fatto dare la chiave di riserva>>.

Sospiro. <<Ok>>.

<<Solo ok? Niente urla?>>, domanda sorpreso.

Scuoto la testa. <<Non voglio litigare, Damon. Sono contenta di trovarti qui>>, confesso.

Resta in silenzio per un po'. Mi bacia la testa e mi stringe più forte. <<Mi dispiace>>.

Trattengo il fiato. <<Per cosa?>>.

<<Per tutto, fragolina. Non sono stato in me in questi giorni>>.

Stringo la sua maglia sottile nei miei pugni e lo stringo forte a me. <<Lo so>>.

<<E non vuoi sapere perché?>>, chiede sorpreso dal fatto che non gli metta pressione.

Scuoto la testa. <<So che quando sarai pronto sarai tu a parlarmene>>.

<<Cazzo, non ti merito>>.

Gli bacio la vena pulsante sul collo. <<Invece sì. Qualsiasi cosa sia che ti tormenta, Damon, sono qui per te, ok? Basta discutere. Mi fa stare male>>.

Annuisce. <<Anche a me>>.

Restiamo abbracciati così per l'ora successiva. Lui non parla, io non faccio domande. So che anche solo con la mia presenza un po' del peso che si porta dentro, sembra più sopportabile per entrambi.  

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora