29. Damon

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Mangio un'altra cucchiaiata di cereali e gemo di piacere. Sono spettacolari. Dolci, saporiti e proibiti dal nutrizionista della mia squadra. Non potrebbe fregarmene di meno. È stata una giornata lunga e pesante.

L'allenatore oggi ci è andato giù pesante e le lezioni sono state intense. Mi hanno assegnato tre tesine da consegnare entro lunedì. Non ho la più pallida idea di quando le farò. Forse la notte o fra una sessione di baci e un'altra con Audrey.

<<Perché stai mangiando i miei cereali?>>, chiede Audrey entrando in cucina con aria furente.

Ghigno. <<Perché sono maledettamente buoni?>>

Apre lo sportello sopra i fornelli dove nascondeva la sua preziosa scatola di cereali e si acciglia. <<Damon?>>, mi chiama infuriata più di prima.

<<Cosa?>>, domando innocentemente. So quello che sta vedendo. Ora mi ammazza.

Prende la scatola vuota dei cereali e la appoggia davanti a me, sbattendola. <<Hai finito i miei cerali?>>, sbotta.

Ridacchio. Colpevole, vostro onore. <<Sì, credo di sì>>.

Si massaggia le tempie. <<Credi di sì?>>, urla.

Mi trattengo dal ridere ancora una volta. Se lo facessi probabilmente mi tirerebbe dietro qualcosa o afferrerebbe il primo coltello a portata di mano e mi sgozzerebbe. Ne sarebbe capace. So quanto ama i suoi amati cereali e io glieli ho finiti per merenda.

<<Sono buoni e io avevo fame>>, mi giustifico mangiando un'altra enorme cucchiaiata. Gemo appena scivolano sulla mia lingua.

I suoi occhi si allargano appena e sta volta non per la rabbia. Il verso che ho appena fatto le ricorda sicuramente quello che è successo sta notte. Ne sono sicuro. <<E io con cosa faccio colazione domani mattina?>>, piagnucola.

Mi mordo il labbro inferiore e cerco di restare serio. <<Ti concedo i miei>>.

Fa una smorfia. <<Che schifo. Sono troppo salutari e non sanno di niente>>. Assolutamente vero. Fanno schifo ma devo farmeli piacere se voglio correre veloce.

Almeno è questo che mi ripeto appena si afflosciano nel latte e mi passa la voglia di fare colazione. <<Mi dispiace?>>, cerco di passarla liscia.

Vede che sto per mettermi a ridere e mi lancia la scatola dei cereali vuota in testa. <<Non è divertente, Damon! Ti odio>>, dice seria. Non le credo neanche per un momento.

Ghigno. <<Ne sei sicura, fragolina?>>, chiedo alzando e abbassando le sopracciglia con fare allusivo. Sa perfettamente di cosa parlo.

Geme infastidita. <<Sta' zitto>>, mi rimprovera.

Sposto la sedia un po' indietro e allargo le braccia. <<Vieni qui>>, le dico dolcemente.

Scuote la testa. <<Scordatelo>>.

Metto il broncio. <<Eddai, per favore. Vieni qui che mi faccio perdonare>>.

Si allontana di qualche passo e incrocia le braccia al petto. Testarda. Mi alzo io e le vado incontro, schiacciandola contro il bancone alle sue spalle. <<Che pensi di fare?>>, chiede già a corto di fiato.

Sorrido e spero escano le mie fossette, quelle che la fanno capitolare sempre. <<Ti fidi di me?>>, chiedo accarezzandole le braccia. Rabbrividisce sotto il mio tocco.

Scuote la testa. <<Per niente>>.

Non me la prendo. So che non è seria. È solo incazzata per i suoi cereali. <<Apri l'armadietto accanto al lavandino>>.

Aggrotta le sopracciglia. <<Perché dovrei?>>, chiede incrociando le braccia al petto con aria di sfida.

Il mio amico là sotto è super eccitato e devo trattenermi dal toccarla. Potrebbe benissimo mordermi dall'aria incazzata che ha. Non sono mai stato così attratto da lei come in questo istante. <<Potresti farlo e basta, per favore?>>

Il mio per favore la fa sciogliere e dopo aver alzato gli occhi al soffitto, si infila sotto il mio braccio, sgusciando via. Fa come le ho chiesto e apre l'armadietto. Lancia un urletto di pura gioia e si porta contro il petto entrambe le confezioni nuove di zecca dei suoi cereali preferiti.

<<Oh>>, dice sorpresa.

Rido. <<Allora, sono ancora uno stronzo?>>, chiedo.

Abbandona le scatole sul ripiano e mi corre incontro. Sono totalmente impreparato quando mi salta addosso e si aggrappa a me con braccia e gambe. Barcollo all'indietro e mi appoggio al bancone. Le mie mani salgono a stringerle il sedere. Merda. Che culo meraviglioso.

Mi tempesta il viso di baci. <<Grazie, grazie Damon>>.

Una mano sale a stringerle la nuca e le inclino la testa proprio come voglio. Avvicino al viso al suo, ma non faccio in tempo a baciarla, perché la porta di casa si spalanca e tutti i nostri coinquilini entrano in casa parlando.

Scende controvoglia e mi nascondo contro il bancone, fingendo di lavare i piatti per nascondere la mostruosa erezione che mi tira i pantaloni della tuta grigia. Cerco di aggiustarmela discretamente e sbuffo frustrato. Tutto ciò che voglio è Audrey. Nuda. Sotto di me.

Dylan e Ethan entrano in cucina. <<Che succede? Abbiamo sentito urlare da mezzo chilometro di distanza>>, chiede Ethan osservandoci.

Audrey sghignazza. <<Damon ha finito i miei cereali>>, spiega.

Dylan aggrotta le sopracciglia confuso, guardando in direzione delle due scatole ancora chiuse. <<E quelle cosa sono scusa?>>.

Il mio amico laggiù si è finalmente calmato alla vista dei miei coinquilini e mi giro. <<Glieli ho ricomprati. Non sono uno stronzo totale>>, mi giustifico.

Ethan e Dylan si danno di gomito. <<Ah no?>>, chiede Ethan prendendosi chiaramente gioco di me. <<Quando finisci il mio succo d'arancia non me lo ricompri mai. Mai>>, sottolinea.

Dylan gli dà man forte. Annuisce, d'accordo con l'amico. <<Esatto. Idem con le uova e tutto il resto>>.

Alzo gli occhi al soffitto. <<Voi non siete Audrey>>, borbotto.

Prendono Audrey e la infilano fra loro due. Sono al tanto così da fare una scenata da stronzo geloso se non le tolgono le manacce di torno. <<Ma siamo carini tanto quanto lei>>, si lamenta Ethan avvicinando la testa accanto a quella di Audrey come se stesse posando per un selfie.

Dylan scoppia a ridere. <<Amico, mi sa che noi non abbiamo proprio speranze contro Audrey>>. La stringe ancora di più contro il suo fianco. La mano dietro la sua schiena, nascosta non oso nemmeno pensare dove.

Sbuffo dalle narici come un drago affamato. <<Giù. Le. Zampe>>, ordino ai miei due migliori amici.

Audrey mi rivolge un'occhiataccia. <<Che succede Damon?>>, mi provoca aggrappandosi ai loro colli con le braccia. Quelle stesse braccia che meno di dieci minuti fa erano aggrappate al mio collo.

Faccio due passi avanti, prima esitando e domandandomi se sia una buona idea, poi sempre più convinto. Carico Audrey sulla spalla come un toro e scappo dalla cucina. I due cretini dei miei amici, scoppiano a ridere e sento Ethan dire. <<Cazzo è proprio cotto, signori!>>, alle mie spalle.

Audrey si regge sul retro della mia maglietta e mi schiaffeggia il sedere. <<Era necessario?>>, chiede a metà divertita e metà infastidita. So che odia quando la prendo così, ma ben le sta. Provocarmi è stata una pessima idea.

Mi trascino fino al piano di sopra e una volta dentro la mia stanza, chiudo la porta con un calcio e la faccio scivolare delicatamente a terra. Non le do nemmeno il tempo di riprendersi. Le circondo le guance con le mie mani e la bacio. Forte e a lungo.

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Oggi aggiornamento doppio! Spero sia stata una sorpresa gradita!🤣💕Fatemi sapere cosa ne pensate dei nuovi capitoli! A presto!

QUALCUNO COME TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora