20장: L'appuntamento con Jia.

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Changbin aveva appena parcheggiato nel viale di casa sua, quando Seungmin piombò dentro la sua macchina. Lo guardava attentamente, invece l'ingegnere era annoiato dal fantasma. Si era accomodato sul sedile del passeggero, osservava con attenzione i dettagli del suo viso per capire come era andato quell'incontro. Changbin ora aveva posato i suoi occhi sul ragazzo morto, con le labbra chiuse in una linea e gli occhi freddi; non voleva far trasparire le emozioni.

«Non sono stato in casa, temevo per le mie orecchie.» Affermò scuotendo il capo, «Già era difficile quando Jeongin portava le persone.»

«Ma tu non hai detto che Chan hyung è gay?» Sorrise guardando, aveva appena fatto una contraddizione.

«Ho fatto tutto inutilmente...» Scosse il capo non credendo di essere così stupido, «L'appuntamento è andato malissimo?» Chiese guardando come il viso suo da divertito diventasse di nuovo serio, annoiato dal ragazzo, «Immagino di sì.»

«Jia è una ragazza simpatica e gentile.»

«Jia è una ragazza simpatica.» Gli fece il verso e Changbin roteò gli occhi al cielo, «Sei così ridicolo.»

«Mentre tu sei così geloso.» Esclamò lui mentre decideva di scendere da quell'automobile per entrare in casa sua.

«Non sono geloso, la smetti di dire così?» Stava urlando quelle parole, come se temesse che non le avrebbe udite.

«Omma, ma ti sembra il modo? Sei un incivile.» Changbin aveva afferrato le chiavi di casa e le aveva messe nella serratura.

«Tu smettila di dire questa bugia.» Il più grande ignorò quella frase, «Sei insopportabile.»

«Devo pur sempre farti andare via da questa casa.» Aveva chiuso la porta e si stava togliendo le scarpe.

«Sei tu quello che se ne deve andare, non io.» Changbin alzò il capo incontrando gli occhi di lui, aveva le braccia congiunte al petto e guardava il più grande con sguardo serio, penetrante.

«No, tu dovresti metterti l'anima in pace e lasciare questa terra.» Seungmin aprì la bocca per dire qualcosa, ma i suoi occhi finirono per fermarsi alle spalle del più grande dove c'erano i suoi amici. Changbin sentiva le risate alle sue spalle, delle voci che si minacciavano a vicenda; quindi l'ingegnere decise di voltarsi per scoprire cosa stesse succedendo. Dal sorriso che si era formato sulle labbra del fantasma comprese che non poteva essere nulla di grave e che magari si trattasse solamente dei due fidanzati che stavano giocando insieme.

Effettivamente non aveva avuto torto. Lungo quel corridoio dal pavimento di legno, stavano correndo due paia di piedi scalzi. Avanti c'era Sooyun con in mano un pezzo di stoffa, il corpo girato verso Chan, mentre cercava di sfuggire dal suo ragazzo con i capelli legati in una coda di cavallo scompigliata e un enorme sorriso sul volto; dietro di lei c'era Chris con i suoi capelli biondi e ricci sporchi di farina, il suo pigiama nero sporco di farina e bagnato, che rincorreva la giovane anche lui divertito. Avevano gli occhi socchiusi, attenti l'uno sull'altro e non si accorsero della venuta di Changbin che assisteva a quella scena da spettatore. Anche sul suo volto si era formato un sorriso, non se ne era accorto, ma la dolcezza di quei due, il loro modo di essere così innamorati anche dopo tutti quegli anni lo sorprendeva sempre.

«Presa!» Urlò Chris in inglese, mentre afferrava i suoi fianchi e la faceva alzare. La risata della giovane riempì quel corridoio silenzioso.

The ghost in my house || Seungbin (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora