Changbin si era trascinato vicino alla macchinetta del caffè, aveva iniziato a bollire e questo aveva fatto capire al ragazzo che poteva Finalmente prendere la sua prima dose giornaliera di caffeina. Era rimasto sveglio tutta la notte, i suoi occhi avevano difficoltà ad aprirsi, ma doveva attivarsi il prima possibile. Così come un morto vivente si avvicinò al piano da cucina, spense il fuoco e versò tutto il contenuto della caffetteria dentro ad una ciotola dove mise anche una buona quantità di zucchero. Mentre aspettava che diventasse tiepido, afferrò delle fette biscottate con sopra della cioccolata e le iniziò a mangiare. Doveva mettere energia in quel corpo, che non riusciva nemmeno a camminare da una parte all'altra della casa. Si appoggiò sul mobile, mentre afferrava la tazza con il caffè. Prese giusto un sorso, quando il campanello della casa suonò. L'ingegnere guardò l'orologio, notando che erano solo le sei e mezza. Confuso, lanciò uno sguardo al fantasma che era seduto sul tavolo, ma poi si trascinò verso l'entrata.
«Che ne dici se ti impegni a non sembrare così stanco?» Gli chiese Seungmin divertito.
«Se sono stanco è colpa tua!» Affermò Changbin chiudendo gli occhi, mentre inciampava sui suoi piedi.
«Allora vattene...» Era divertito da quella situazione. Osservava tutto da lontano, aveva visto come era caduto su quel pavimento e come si stava alzando con forza, «Forse non dovresti andare a quel colloquio. Dovresti dormire.»
«Adesso non è il momento, la notte scorsa lo era. Ma tu mi hai dato fastidio.» Afferrò le chiavi con le mani tremanti.
«Ho fatto proprio un buon lavoro, vero?» Changbin sbuffò roteando gli occhi al cielo, proprio nell'istante in cui aprì la porta che mostrava Chan e Jia sulla soglia che lo guardavano confusi.
«Cosa ci fate qui?» Era stato preso alla sprovvista, ma quella scena lo aveva attivato nel sembrare meno stanco.
«Jia-ya ha pensato che potevamo accompagnarti, in caso fossi nervoso!» Aveva appoggiato la mano sulla spalla della ragazza, che si stava toccando il braccio in imbarazzo.
Quel giorno indossava un pantalone a palazzo nero, era a vita alta e al suo interno c'era una maglia bianca. I suoi capelli erano lasciati sciolti sul corpo, con alcune ciocche che cadevano dolcemente sul suo viso. Chan, invece, indossava un completo blu notte.
«Che carina questa oca!» Changbin dovette trattenersi nel roteare gli occhi al cielo, Seungmin aveva parlato e l'aveva infastidito.
«Grazie, ne avevo proprio bisogno. Accomodatevi, se volete cambiare le scarpe ci sono le pantofole.» Fece spazio per far entrare i due ragazzi. Chan si guardò intorno velocemente, nel frattempo Jia si perse nell'osservare quel posto nuovo alla sua vista. Sembrava così bella anche semplicemente non facendo molto.
«Guardala, vuole proprio portarti a letto!» Aveva sussurrato il fantasma all'orecchio di Changbin, mentre Jia era chinata a cambiarsi le scarpe.
«Ti vuoi stare zitto?» Sussurrò voltando il capo, ma quel brusio fece alzare la testa a Chris.
«Hai detto qualcosa?» Domandò guardandolo, Changbin si voltò verso di lui facendo un colpo di tosse.
«Chi io? Ho solo tossito!» Mentì felice di vedere che anche Jia era pronta, «Avete già fatto colazione?»
«Ci siamo fermati al bar prendendo un cornetto, tu?» Chiese la ragazza mettendosi al fianco dell'ingegnere, prendendo alla sprovvista Chan che non si aspettava un passo del genere da quella ragazza.
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The ghost in my house || Seungbin (Book 1)
FanficSeo Changbin si trasferisce in una nuova casa con l'aiuto dei suoi due migliori amici: Bang Chan e Han. Ma c'è qualcosa che non va in quel luogo. C'è una presenza in quella casa. C'è qualcosa, o meglio qualcuno, che lo disturberà. Kim Seungmin non è...