19장: L'appuntamento.

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Changbin era fuori casa di Jia, appoggiato alla macchina del notaio e stava aspettando che scendesse. Lo aveva avvertito che c'era stato un piccolo inconveniente che l'aveva costretta a cambiarsi, ma che avrebbe fatto il prima possibile. In effetti, da quando arrivò lì a lei che usciva dalla porta di casa passarono solo dieci minuti.

«Scusami, scusami.» Disse lei mentre scendeva gli scalini di marmo con il suo abito di seta nero. Aveva il vestito alzato, lo spacco della coscia destra che mostrava la carne, e il capo chinato mentre ripeteva quelle parole e si avvicinava a Changbin, «Il mio gatto mi ha vomitato sul vestito e ho trovato solo questo... troppo elegante?» Chiese abbassando l'abito e guardando il ragazzo, il quale non riusciva a trovare parole per descrivere il modo in cui un pezzo di stoffa vestiva così bene quella donna. Dalla scollatura a V che fasciava il suo seno tonico, al modo in cui le avvolgeva il tronco e le cosce.

«Perfetta. Forse sono io quello troppo casual...» Jia si soffermò a guardarlo, ma scosse il capo inumidendo le labbra, «A confronto a te si.»

«Allora vedi che sono troppo elegante.» Affermò toccandosi l'orecchino lungo.

«No, intendo che tu mostri quell'area da donna elegante, con figli e che ha un carriera importante.» Spiegò in fretta, facendo ridere Jia che scosse il capo spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

«Ti ho dato questa impressione?» Chiese mentre Changbin apriva la portiera, si accomodò con leggiadria su quel sedile e l'ingegnere corse alla parte opposta. Non voleva perdere troppo tempo.

Mentre faceva ciò, percepiva gli occhi di Jia su di sé e questo lo rendeva ancora più nervoso; le sue mani tremavano mentre apriva la portiera, erano sudate mentre si appoggiavano sul volante e si sedeva sul sedile chiudendo la portiera.

«Dove mi porti?» Chiese mentre lui si asciugava il sudore sul pantalone e poi metteva in moto l'automobile, sotto lo sguardo attento e comprensivo di Jia.

«Lo vedrai. Ho pensato a tutto.» Changbin stava uscendo dalla traversa quando pronunciò quella frase.

«Non devi fare per forza nulla di grande. Anche andare al sushi mi va bene, l'importante è che si sta in buona compagnia.» La gentilezza nella sua voce colpì in pieno Changbin, «Un bel posto non vuol dire sempre una bella esperienza.»

«Questo lo so, ho avuto altri appuntamenti e nonostante il posto fosse bello sono andati molto male. Solo che... Jisung ha insistito di farmi andare lì e ho accettato, so che staremo tranquilli e indisturbati.» Si era fermato davanti al semaforo rosso, così guardò in direzione di lei.

«Il ristorante dello zio?» Era divertita mentre lo chiedeva, «Hyejin ci va sempre perché dicono che lì stanno indisturbati.»

«Hai appena rovinato la sorpresa.» Si lamentò Changbin mentre Jia rideva di gusto a quella espressione.

«Non so la seconda sorpresa.» Riuscì a dire mentre ripartiva.

«Sei ingiusta lo stesso.» Girava verso destra, ritrovandosi di nuovo davanti al semaforo.

«Arrabbiati con Hyejin, lei lo dice sempre.» Changbin guardò la ragazza, che avevo lo sguardo sullo schermo.

«Va bene, domani mi sentirà.» Jia rise alzando il capo e incontrando i suoi occhi, poi notò che era diventato verde.

«Parti.» Il suo sguardo ritornò sul telefono e così riuscì a nascondere il rossore, il modo in cui il suo cuore batteva forte.

The ghost in my house || Seungbin (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora