Un brutto incubo

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"Mattia!"

"Mattia rispondi!"

"Dio santo apri gli occhi, ti prego."

Aprii leggermente gli occhi e mi trovai il viso di Christian così vicino al mio che quasi potevo sentire il suo respiro, mi resi conto di essere a terra, mi guardai in torno, girai leggermente la testa e notai le chiavi a terra, e capii di essere svenuto.

"Oddio hai aperto gli occhi, menomale. Vieni ti do una mano a rialzarti."

Ero stordito, confuso e non mi resi conto che accettai la mano di Christian e mi feci alzare da lui. Quando mi afferrò la mano per tirarmi su, quando capii di essere attaccato a lui, era troppo tardi. Provai a tirarmi indietro ma lui teneva salda la presa.

"Sto bene, lasciami." Dissi tirandomi leggermente indietro, ma appena tolsi la sua presa barcollai di nuovo e lui repentino mi prese con forza di nuovo la mano e mi tirò a sé tenendomi stretto tra le sue braccia.

Un abbraccio che duro pochi minuti ma che per me durò ore. Sentivo il suo profumo, il battito del suo cuore, il suo respiro, i suoi occhi fissi su di me e le sue braccia cingermi la schiena. Volevo rimanere così per l'eternità, volevo cancellare tutto ciò che era successo e rimanere lì, fermi, stretti tra le braccia dell'altro e sentire i propri battiti del cuore andando in sincronia con l'altro creando una musica perfetta.

Christian mi aiuto a sedermi sul divano  e iniziò a fissarmi

"Che hai da guardare?" Domandai accigliato

"Sei dimagrito molto." Puntualizzò alzando il sopracciglio destro

"No. Non è vero. Peso sempre uguale." Dissi sviando il suo sguardo

"Non mentirmi. Guarda che non risolvi nulla prendendomi per il culo e poi lo noterebbe anche un cretino che sei dimagrito. Non vedi il tuo petto, si vedono le linee delle costole. " Disse allungando la mano toccandomi

"Ehi che cazzo fai." Dissi ma non potei muovermi perché appena cercai di spostarmi iniziavo a vedere di nuovo la casa come una trottola.

"Vado a prenderti dell'acqua con dello zucchero. Rimani qua e non fare cazzate." Disse alzandosi di scatto.

Dopo pochi minuti ritornò in salotto con il bicchiere e io ero talmente debole che non riuscivo a tenerlo tra le mani. Ma cosa mi stava succedendo? Si mangiavo un po di meno, ma non mi era mai successa una cosa del genere e poi non era vero che ero dimagrito, ero sempre uguale.

Accesi la tv e cercai di ignorare e non calcolare lo sguardo che Christian aveva su di me.

"La smetti di fissarmi come un maniaco?" Dissi, non volendo mi scappò un leggero sorriso

"Niente, stavo pensando ad una cosa e non se dirtela o meno." Rispose tenendo lo sguardo fisso su di me

Io mi girai di scatto e impallidi a quella frase. Voleva dirmi del bacio in ospedale, voleva aprirsi finalmente?

"Cosa?" Chiesi repentinamente

"Ho attirato la tua attenzione a quanto pare." Replicò ridendo sotto ai baffi

"Non farei il deficente e parla." Risposi sbuffando leggermente

"La smetti di insultarmi?"

"No, se non parli."

"Va bene. Il mio infortunio è finito, sono andato dal medico ultimamente e mi ha detto che posso ritornare a ballare, inoltre dove vado hanno finito le ristrutturazioni e ti avevo promesso che appena si fossero risolte queste cose mi avresti visto ballare, quindi cosa ne pensi se uno di questi giorni al solito orario vieni anche tu?" 

Quel Filo che ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora