Non ti farò sentire piu solo

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MATTIA POV'S

Ero nel mio letto, accovacciato sul lato sinistro mentre guardavo la luna dalla finestra che mi era affianco, quando sentii qualcuno entrare e così di scatto chiusi gli occhi.

Riconobbi subito chi fosse. Quel profumo lo riconoscerei tra migliaia di persone. Era Christian.

Per tutto il tempo che fu nella mia stanza io non mi mossi di un centimetro. Fui attento a non fargli capire che io ero sveglio. Rimase lì fermo ad osservarmi per molti minuti. Poi ad un certo punto iniziai a sentire la sua mano tra i capelli e a tocco mi venne un brivido dietro la schiena. Dopo tutto il trascorso tra noi due non ero per niente indifferente alle sue attenzioni.

Uscii dalla stanza accarezzandomi i capelli dicendomi "Mi dispiace tanto, spero un giorno riuscirai a perdonarmi..." mentre lui usciva dalla stanza nel mio silenzio una lacrima rigava il mio viso, tante lacrime scendevano in modo silenzioso, un pianto soffocato, come sempre d'altronde. Piangevo sempre in silenzio per non farmi sentire, alle volte neanche quello facevo. Accumulavo dentro di me ogni cosa e non facevo trapelare nulla.

Con il tempo ho imparato a chiudermi sempre di più e non far vedere nessun mio stato d'animo. Non ero mai stato capito, compreso, supportato o detto una minima parola di consolazione. Avevo perso la speranza nelle persone. Trovare una persona che ti capisse, che ti ascoltasse invece di giudicare, che qualsiasi cosa sarebbe successa non se ne sarebbe mai andata via, era un mio piccolo sogno custodito nel mio lontano cassetto del cuore, chiuso a chiave e tenuto nascosto da tutti.

Ma le cose sono cambiate quando sono arrivato qui a Verona. Il mio progetto era vivere in tranquillità e studiare, stare lontano da tutti e non aver nessun tipo di rapporto.  Beh di tutto ciò non si era avverato niente. Si dal primo giorno la mia vita si è scombussolata di nuovo, prima la classe nuova e i vari pettegolezzi sul mio cognome, la mia solitudine tanto discussa, i vari tentativi di ricucire un rapporto con mio padre, ed infine Christian. Colui che la vita non me l'aveva scombussolata ma del tutto stravolta. Il suo osservarmi, ascoltarmi, i suoi sorrisi, i suoi abbracci, i suoi piccoli gesti. Quel cassetto che tenevo custodito nel baratro più profondo del mio cuore, chiuso a chiave e tenuto lontano da chiunque era come se fosse esploso, come se si fosse aperto e avesse trovato la persona che cercavo. Con lui mi sono aperto in tutto e per tutto, mi sono fidato cecamente, ho confidato i miei segreti più oscuri e vergognosi, con lui ho creduto di nuovo che ci potesse essere per me la possibilità di essere finalmente felice, di costruire un qualcosa con una persona, di credere nuovamente nell'amore o di qualsiasi altro rapporto che avessi con lui.

Quando quella mattina in classe Manuel mi rise addosso prendendomi in giro e schernendo il mio orientamento sessuale era come se tutta quella luce che Christian mi aveva donato in quei mesi fosse sparita. Una tempesta fatta di buio, solitidudine, incomprensione e totale inadeguatezza si era fatta strada dentro di me  spazzando via ogni ricordo con lui. Quella sensazione di vuoto che avevo da anni e che grazie a lui stava andando via, invece in quei pochissimi minuti era tornata più forte di prima.

Avevo perso ogni sicurezza che io avessi nei confronti di Christian. Ogni briciolo di fiducia, sicurezza che avevo in lui era del tutto sparita.

Adesso mi sentivo così confuso, da una parte volevo buttarmi tra le sue braccia perdonarlo, dall'altra volevo stargli lontano perché sapevo che lui non poteva ricambiare ciò che sentivo io.
Lui non faceva altro che aumentare la mia confusione; in classe mi teneva a distanza o perlomeno quando vedeva la mia totale indifferenza smetteva di girarmi intorno, invece qui a casa provava in tutti i modi a parlarmi, a cercare di stare insieme e alternava momenti di freddezza a momenti di pura dolcezza, come quello che aveva fatto in camera mia pensando che io stessi dormendo. Non capivo più nulla. Chi era il vero Christian? Qual'era la sua vera faccia? Cosa provava realmente nei miei confronti? E perché ci teneva così tanto a recuperare quando è stato lui stesso a rovinare tutto?  Io ero confuso ma lui di certo non mi rendeva le cose facili.

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