Destino o Coincidenza?

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Tornai a casa con l'umore sotto ai piedi. Non volli neanche mangiare, mi chiusi in camera, mi stesi sul letto e involontariamente caddi in un pianto disperato. Perché erano tutti così? Cosa avevo che non andava? Facevo così schifo da far scappare tutti? Un nodo mi si era stretto alla gola.

È vero con Christian avevamo da poco iniziato a parlare, ma mi sembrava che stesse nascendo un bel rapporto, a quanto pare mi sbagliavo. Addirittura darmi il suo numero di telefono in quel modo, ma che andasse a fanculo, lui è tutta quella banda di completi cretini.

Non mi ero pentito di averlo gettato quel biglietto, non meritavo di essere trattato in quel modo.
Mi sentivo così solo. Si la solitudine l'avevo cercata io, ero io che desideravo sparire e non farmi notare da nessuno, ma contemporaneamente quella stessa solitudine che avevo cercato così ardentemente mi logorava dentro. Volevo anch'io sentirmi amato da qualcuno, sentirmi essenziale per qualcuno, uscire con gli amici, divertirmi, e magari chissà trovare anche l'amore. Probabilmente è solo una mia impressione.

Mi alzai dal letto e mi asciugai le lacrime che ormai erano d'abitudine che si trovassero sul mio viso. All'improvviso sentii il telefono vibrare
Lo accessi e notai una notifica da whatsapp che mi rallegrò il cuore

<<Caro 🤍: matti vita mia come stai>>

Era Carola. Una delle persone a cui tenevo di più nella mia vita. La conobbi l'anno scorso in Francia mentre era impegnata nel frequentare l'ultimo anno all'accademia, papà ebbe un caso molto importante ed io e mamma ci trasferimmo insieme a lui in Francia per tutto l'anno. La incontrai casualmente in piscina, come sempre il solito goffo, ero impegnato a rispondere al cellulare, non la vidi e ci andai a sbattere. Da quel momento non ci siamo più allontanati. Andare via fu una sofferenza. Avevo incontrato finalmente qualcuno che mi capisse, che mi volesse bene.

<<Caroooo mi manchi tanto >>

Ed era vero. Mi mancava tanto. La sua cordialità, calma, il suo farti sentire sempre importante, i suoi abbracci quando servivano. Tutti nella vita dovevano avere Carola. Non esisteva nessuno più di lei che sapesse davvero cosa significasse veramente l'amicizia.

<<Caro 🤍: anche tu Matti. Allora cosa mi dici, come ti trovi a Verona? >>

A quella domanda rimasi leggermente impanicato. Non sapevo se dirgli tutto ciò che era successo. Però sapevo che se veniva a sapere che gli avevo nascosto qualcosa si sarebbe arrabbiata e così gli raccontai tutto

<<Caro 🤍: È veramente un cretino. Lascia perdere Matti, è uno come tanti, li hai già incontrati coglioni di questo genere nella tua vita, non farti ingannare. Mi raccomando piccolo, non soffrire. >>

Più facile a dirsi che a farsi. Carola sapeva come tirarti su. Era davvero eccezionale.

<< E tu che mi racconti? >> chiesi curioso, non la sentivo da un po' ed era strano da parte sua visto che ogni giorno mi mandava almeno un messaggio

<< Caro 🤍: Ehm... un paio di cose. Poi ti racconto, ora devo andare, un bacio Matti, mi raccomando non farti prendere di nuovo in giro. Mettilo al suo posto a quel cretino. >>

Dopo aver parlato un po' con Carola, avevo bisogno di un bel bagno caldo, così iniziai a prendere tutto il necessario, senza dimenticarmi nulla questa volta. Ma come al solito non riuscii a trattenermi e diedi una veloce occhiata alla finestra della casa affianco. La luce era accesa, questo mi stupì quindi Christian era in casa, e nemmeno a dirlo che lo vidi passare con un borsone in mano, io velocemente mi girai di scatto e andai verso il bagno, sperando che non avesse notato che io l'avessi visto. Prima di andare in bagno, presi anche i vestiti, così potevo passare più tempo in bagno, senza incontrare quegli occhi che si trovavano nella casa di fianco.

Quel Filo che ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora