Era passato solamente un giorno da quando Christian mi aveva preso di soppiatto in quel modo.
Erano passate solamente 24 h e io non avevo ancora messo a fuoco quello che fosse successo. Mi sembrava tutto surreale. Lui che diceva di amarmi, poi il bacio, era tutto così totalmente incredibile che sembrava fosse un sogno.
Ero così eccitato, frenetico, entusiasto, felice. Felice che finalmente tutto quello che avevo sognato fino a quel momento si stesse realizzando. Ma nello stesso tempo avevo tanta paura, paura che tutto da un momento all'altro andasse via, che tutto si potesse sgretolare, che appena avrei di nuovo la testa sul cuscino mi sarei svegliato rendendomi conto che era solo un sogno lunghissimo da cui non volevo uscire.
Usciti dalla scuola di danza ero del tutto stordito, senza riuscire a connettere tutto ciò che mi stesse succedendo. Quando poi mi giravo per guardarlo mentre stavamo tornando a casa lui mi sfoggiava un sorriso e mi dava un bacio delicato sulla guancia e io ritornavo ad essere in tilt.
Rientrati i nostri genitori erano seduti sul divano in soggiorno mentre erano intenti a guardare un film, appena ci videro ci chiesero come stessimo visto che praticamente Christian era rosso come un peperone arrostito e io bianco come un lenzuolo quasi come se un fantasma mi fosse apparso davanti.
C'è ne uscimmo con il solito e banale "va tutto bene" e salimmo sopra.
Ci fermarmmo davanti alle porte delle nostre camere, ci guardavamo e nessuno di noi due accennava a dire qualcosa.
"Ehm.. allora io vado a farmi la doccia. Ci vediamo dopo?" Mi domandò Christian
" Si anche io ho bisogno di una doccia, ci vediamo dopo allora. " Velocemente aprii la porta di camera mia e mi affrettai ad entrare.
Chiusa la porta alle mie spalle, crollai sedendomi a terra con un affanno che sembrasse non respirassi da ore.
"Che mi sta succedendo, perché non riesco a dire nulla?" Dissi tra me e me.
Ancora oggi dopo un giorno non riuscivo a parlarci. L'imbarazzo? La vergogna? Non lo so.
Mentre ero intento ad ascoltare la musica sul mio letto, sentii bussare con forza alla porta, così mi alzai di fretta e andai ad aprire.
"Christian! Hei!"
"Ma cosa stavi facendo? Penso di essere qui a bussare alla porta da almeno cinque minuti. "
"Scusami. Ero con le cuffie ad ascoltare la musica e non ti ho sentito. Cosa volevi dirmi?"
"Ah ok. Beh.. stasera stavo pensando se ti facesse piacere magari andare a mangiare qualcosa insieme, da soli. Cosa ne pensi?" Mi chiese grattandosi leggermente la nuca.
"Va bene. "
"Allora ci vediamo dopo?"
"Si va bene. Ma se vuoi che dici di entrare così mi aiuti a decidere cosa mettere?" Domandai aprendo di più la porta facendogli segno di entrare
"Certo. Ma non ti piacciono più le sorprese?" Domandò ridendo entrando nella mia camera
"No. Stranamente non più. Troppi infarti in questo periodo." Risposi sogghigliando.
Lui si girò di scatto verso di me e si fece leggermente rosso, poi si sedette sul letto.
Io intanto aprii l'armadio e inzia a frugare tra le mie cose per vedere cosa mettere"Mi dici dove andiamo, così almeno so più o meno cosa posso mettermi." Domandai lanciando vestiti dappertutto
"Un piccolo ristorante in centro."
"Mmmh. Va Bene."
"Alexa. Metti un lento." Disse Christian subito dopo, mi girai di scatto ma senza rendermene conto ero già tra le sue braccia e la maglia che avevo tra le mani era bella buttata per terra
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Quel Filo che ci Unisce
RomanceVerona. Due ragazzi. Due vite opposte. Mattia ragazzo solitario, testardo e sensibile. Christian ragazzo estroverso, testa calda e strafottente. Le loro strade si incroceranno, non si sa se per destino o coincidenza. Solo di una cosa si è certa...