Vieni via con me

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Se qualcuno mi avesse detto il giorno in cui sono arrivato qui a Verona, che sarebbe accaduto tutto questo, gli avrei riso in faccia. La scuola, Christian, la nuova relazione di papà, anzi la sua relazione vissuta allo scoperto, Alex. Un involucro di situazioni ed emozioni che mai mi sarei aspettato. A me poi.

Sta di fatto che non sentivo Verona come casa, ero arrivato qui con tutti i buoni propositi per iniziare da zero, tutto da capo, per farmi una vita che mi facesse dimenticare tutto quello che avevo passato a Bari, ma così non è stato, anzi, cosa ho trovato? Una classe che non ha fatto altro che giudicarmi, disprezzarmi, per uno stupido cognome e per un orientamento sessuale. Un ragazzo che pensavo fosse diverso da tutti gli altri ma che alla fine si è rilevato quello peggiore di tutti. Forse l'unico lato positivo di questa città è l'aver conosciuto Alex, un ragazzo dagli infiniti talenti, dall'animo così profondo, e da una capacità di introspezione mai vista prima. Un ragazzo con cui ho fatto l'amore ieri sera, che sto osservando ora dormire così profondamente. È stato lui che mi ha cambiato realmente da quando sono qui.

E poi c'era l'altro a casa mia. È vero forse avevo sbagliato a buttarmi subito nelle braccia di Alex, ma è stato più forte di me, volevo farlo, non mi sono sentito costretto, e non volevo avvicinarmi a lui per un <<vendichiamoci dello stronzo a casa>> assolutamente no, anzi, Christian era sparito dalla mia testa, nel momento in cui ho messo il piede in questa casa. Qualcuno potrebbe dire che non mi sono comportato bene, che forse in qualche modo avevo tradito anche io, ma non mi sentivo così, non mi sentivo in colpa, non mi sono sentito di aver sbagliato, anzi, volevo rifarlo, l'avrei rifatto 30 volte, e mi sarei sentito bene tutte le volte in cui mi sarei concesso di nuovo ad Ale.

Non sapevo ancora cosa provassi per per Ale, non lo sapevo ancora, ero confuso, avevo paura, ero stranito, non era una normale amministrazione trovare qualcuno come Ale che mi volesse davvero. Gli volevo bene, mi piaceva molto, era bello, simpatico, ironico, profondo, vero. Nei suoi occhi vedevo la più pura onestà. Mi piacevano le sue attenzioni, la delicatezza che usasse nel momento in cui voleva avvicinarsi a me, mi piaceva il calore che riusciva a trasmettere, il suo dire la parola giusta al momento giusto, e il suo dire sempre la verità, anche quella più crudele. Era Alex, era lui. Se mi fossi innamorato di lui dal primo momento, probabilmente, tutto il male che ho passato qui, non l'avrei vissuto.

Ero stanco di soffrire, di trovare persone sbagliate, di perdonare, di trovare sempre il buono, di trovare sempre una ragione ad ogni azione, di cercare di giustificare, di mettere una pietra sopra a tutto, anche se non c'era più posto per dimenticare. Volevo qualcuno che mi apprezzasse così come sono, volevo qualcuno che per una volta mettesse me al primo posto, e non sempre i suoi amici, o qualsiasi cosa che fosse meglio di me.

"Ehi principino, mi stavi guardando dormire? A cosa stai pensando?"

Alex si era svegliato e io così concentrato nella mia valanga di pensieri che non me ero accorto

"Ehi! Buongiorno, come va?" Risposi io scompigliandogli i capelli

"Io una favola, ma forse quello che dovrebbe rispondere onestamente a questa domanda sei tu, e non impappinarti perché vuoi trovare il modo più giusto per dire che non sei innamorato di me, e che non volevi ferirmi, già lo so."

Ero sorpreso. Come faceva a sapere quello che volevo cercargli di dire.
Alex aveva la capacità di leggermi dentro, di scrutare ogni percettibile emozione che potesse prendere posto nei miei occhi. Era lui.

"Aspetta... come facevi a..."

"Matti, non potevi mai innamorarti di me solo perché siamo andati a letto insieme, so che dall'altra parte c'è una persona con il quale hai convissuto, ci hai condiviso cose importanti e probabilmente la tua prima volta è stata con lui, io non ho mai pensato di prendere il suo posto, perché non lo farò mai, e mai potrei farlo, perché non posso cancellare quello che tu e lui avete vissuto insieme e di certo fare l'amore con te non era perché volevo che tu ti dimenticassi di lui, volevo solo te, sentire il tuo calore mescolarsi al mio, volevo sentire il profumo della tua pelle, e a come mi sarei sentito nell'averti al mio fianco, volevo trascorrere la notte che ho sognato dal primo momento in cui ti ho visto in quel bar. Sarò strano, forse, ma io quel giorno sapevo che tu non eri come tanti, e sapevo che farti entrare nella mia vita, significava farmela stravolgere, invitarti a quella festa, dopo aver ascoltato quella conversazione, era come se il destino me lo stesse dicendo. Per me ieri è stato importante, e anche se ora non sei innamorato di me, non importa, voglio solo che la sera passata insieme sia stata importante anche per te, e che avrò un ricordo indelebile nel tuo cuore. Adesso mi basta questo."

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